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Airbnb, recensioni positive e negative sia di chi lo usa per scegliere casa da affittare sia dei proprietari degli immobili

di Marcello Tansini pubblicato il
Recensioni su Airbmb

Le recensioni su Airbnb influenzano scelte, reputazione e successo sia per chi cerca una casa da affittare che per i proprietari. Vantaggi, criticità e meccanismi che regolano questo sistema cruciale.

Chi sceglie di prenotare una casa su Airbnb lo fa per motivi che vanno oltre il semplice risparmio. C’è chi cerca un angolo di quotidianità lontano dalle formalità alberghiere, chi vuole vivere come un abitante del luogo. I racconti positivi non mancano, anzi si moltiplicano soprattutto tra coloro che viaggiano in coppia o in famiglia e trovano in Airbnb un modo per conciliarsi con ritmi più flessibili, spazi ampi e costi sostenibili.

Non mancano però i vantaggi più tecnici: la piattaforma consente di filtrare le preferenze, di comunicare con l’host, di controllare in tempo reale la reputazione del proprietario e del suo immobile attraverso decine di recensioni precedenti. In molte città, soprattutto nelle capitali europee o nei centri turistici minori, il prezzo finale può essere più basso rispetto a quello degli hotel di pari categoria, soprattutto nei periodi di alta stagione. Alcuni utenti sottolineano anche l’utilità del sistema di self check-in, che consente di accedere all’alloggio a qualsiasi ora senza vincoli.

Le ombre che emergono tra le recensioni negative

Dietro la patina dell’ospitalità diffusa si possono nascondere numerose criticità che emergono nelle recensioni meno entusiaste. Uno dei motivi di delusione riguarda la discrepanza tra le foto dell’annuncio e la realtà percepita al momento dell’arrivo.

L’arredamento spesso datato, la pulizia superficiale, la posizione meno centrale del previsto o il rumore notturno trascurato nella descrizione alimentano l’insoddisfazione. Alcuni viaggiatori raccontano di essere stati accolti in ambienti poco curati, a volte con evidenti segni di trascuratezza, in altre situazioni con problemi strutturali come infiltrazioni, umidità o mancanza di acqua calda. E se il soggiorno si trasforma in un problema, entra in gioco il servizio clienti di Airbnb, non sempre tempestivo o risolutivo.

Una delle critiche riguarda proprio la difficoltà di ottenere rimborsi o risarcimenti in caso di disservizi. La piattaforma richiede documentazione complessa, fotografie, tempi d’attesa prolungati e, in alcuni casi, rimanda la questione al confronto diretto tra host e ospite,. Anche il sistema delle recensioni, che sulla carta dovrebbe garantire trasparenza, viene percepito da alcuni come sbilanciato: molti utenti si sentono costretti a lasciare valutazioni positive per evitare ripercussioni o per non compromettere il proprio profilo. Una dinamica che alimenta il sospetto di una reputazione gonfiata artificiosamente con la difficoltà di distinguere davvero le case affidabili da quelle problematiche.

Infine, un altro aspetto critico riguarda le nuove regole introdotte in diverse città italiane, dove è stato vietato l’uso delle cassette con chiave o codici automatici per motivi legati alla sicurezza e alla normativa turistica. Questa modifica, accolta positivamente da alcune autorità locali, è però un ostacolo per i viaggiatori abituati all’autonomia totale, che si trovano ora costretti a concordare orari rigidi per il check-in o a dover aspettare l’arrivo del proprietario.

Il punto di vista dei proprietari degli immobili

Dal lato di chi ospita, le esperienze sono variegate e ricche di sfumature. Alcuni proprietari raccontano di aver trovato in Airbnb una fonte di reddito in grado di monetizzare una seconda casa o una stanza inutilizzata senza vincoli troppo rigidi. Alcuni gestiscono più appartamenti contemporaneamente, si affidano a professionisti del cleaning e dello staging, creano guide digitali personalizzate e riescono a ottenere una rendita regolare e crescente, soprattutto in città d’arte, località balneari e borghi ad alta frequentazione turistica. La piattaforma, con i suoi strumenti di promozione, filtri intelligenti e algoritmi, consente di trasformare un’attività occasionale in un piccolo business strutturato.

I benefici non sono esenti da complicazioni. Le storie di host che si sono ritrovati con danni agli immobili, causati da ospiti incivili o da feste non autorizzate, sono in aumento. Anche se esiste un sistema assicurativo chiamato AirCover, le condizioni per l’indennizzo richiedono prove dettagliate, oltre a tempi lunghi per la liquidazione. Il rapporto con il customer service è giudicato frustrante: molti proprietari lamentano una mancanza di assistenza immediata e una percezione di essere lasciati soli di fronte a problematiche urgenti, come guasti, furti o cancellazioni dell’ultimo minuto.

A tutto questo si aggiunge una dinamica delicata sul piano giuridico: Airbnb ha introdotto servizi accessori come chef a domicilio o trattamenti wellness prenotabili in piattaforma, ma senza il coinvolgimento diretto del proprietario.

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