Si deve usare l’assegno unico solo per gli interessi e il benessere dei figli: cosa prevede la nuova sentenza della Cassazione e i rischi possibili
Quali sono le nuove regole fissate dalla Corte di Cassazione per l’uso dei soldi dell’assegno unico per i figli? L’importo che viene riconosciuto alle famiglie italiane per l’assegno unico per i figli non è uguale per tutti ma cambia in base innanzitutto al valore Isee del nucleo familiare e poi a seconda della composizione dello stesso nucleo.
Le cifre sono variabili e oscillano a seconda della fascia reddituale Isee in cui si rientra. Spesso ci si chiede per cosa i genitori usano i soldi dell’assegno unico, se li spendono per le spese scolastiche, o per l’acquisto di abbigliamento per i figli, o se li mettono da parte per gli stessi figli o, ancora, se li impiegano per le spese quotidiane di tutta la famiglia.
Stando a quanto riportano le ultime notizie, a chiarire cosa si dovrebbe fare con i soldi dell’assegno unico è stata la Corte di Cassazione con una recente sentenza. Vediamo nel dettaglio cosa prevede.
Come indicato dai giudici, in generale, l’assegno deve essere impiegato per garantire un miglior tenore di vita ai figli e, nel caso di coniugi separati o divorziati, se, per esempio, l’ex marito usa per sé stesso l’assegno percepito per i figli minori affidati alla moglie separata e con lei conviventi, si verifica il reato di appropriazione indebita.
Secondo la legge vigente, l’appropriazione indebita punisce colui che, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria del denaro o della cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso.
E in tal caso sono previste anche sanzioni che vanno da multe da mille a 3mila euro fino alla reclusione da due a cinque anni.
Il pagamento dell’assegno unico per figli di quest’anno 2025 avviene sul tasso di rivalutazione dello 0,8% fissato per adeguamento al costo della vita.
In particolare, per le famiglie con un Isee fino a 17.090,61 euro, l’importo massimo sale a 200,99 euro per ogni figlio minorenne, mentre per le famiglie con un Isee superiore a 45.574,96 euro, l’importo si riduce a 57,45 euro al mese.
Alla cifra base del beneficio da riconoscere alle famiglie ogni mese si devono aggiungere anche eventuali maggiorazioni previste che sono riconosciute per: