Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Assegno unico per i figli non puň essere speso liberamente. Cassazione impone regole e limiti di utilizzo

di Marianna Quatraro pubblicato il
assegno unico cassazione

Si deve usare l’assegno unico solo per gli interessi e il benessere dei figli: cosa prevede la nuova sentenza della Cassazione e i rischi possibili

Quali sono le nuove regole fissate dalla Corte di Cassazione per l’uso dei soldi dell’assegno unico per i figli? L’importo che viene riconosciuto alle famiglie italiane per l’assegno unico per i figli non è uguale per tutti ma cambia in base innanzitutto al valore Isee del nucleo familiare e poi a seconda della composizione dello stesso nucleo. 

Le cifre sono variabili e oscillano a seconda della fascia reddituale Isee in cui si rientra. Spesso ci si chiede per cosa i genitori usano i soldi dell’assegno unico, se li spendono per le spese scolastiche, o per l’acquisto di abbigliamento per i figli, o se li mettono da parte per gli stessi figli o, ancora, se li impiegano per le spese quotidiane di tutta la famiglia.

Stando a quanto riportano le ultime notizie, a chiarire cosa si dovrebbe fare con i soldi dell’assegno unico è stata la Corte di Cassazione con una recente sentenza. Vediamo nel dettaglio cosa prevede.

  • Regole e limiti stabiliti dalla Cassazione per l’uso dell’assegno unico per i figli 
  • Gli importi riconosciuti nel 2025

Regole e limiti stabiliti dalla Cassazione per l’uso dell’assegno unico per i figli 

Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 24140 del 2023, bisogna fare attenzione alle spese che si sostengono con i soldi riconosciuti per l'assegno unico per i figli perchè, se mal spesi, si rischia di incorrere nel reato di appropriazione indebita. E precisa come meglio usare l'importo accreditato, soprattutto nel caso di genitori separati o divorziati.

Come indicato dai giudici, in generale, l’assegno deve essere impiegato per garantire un miglior tenore di vita ai figli e, nel caso di coniugi separati o divorziati, se, per esempio, l’ex marito usa per sé stesso l’assegno percepito per i figli minori affidati alla moglie separata e con lei conviventi, si verifica il reato di appropriazione indebita.

Secondo la legge vigente, l’appropriazione indebita punisce colui che, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria del denaro o della cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso.

E in tal caso sono previste anche sanzioni che vanno da multe da mille a 3mila euro fino alla reclusione da due a cinque anni.

Gli importi riconosciuti nel 2025

Il pagamento dell’assegno unico per figli di quest’anno 2025 avviene sul tasso di rivalutazione dello 0,8% fissato per adeguamento al costo della vita.

In particolare, per le famiglie con un Isee fino a 17.090,61 euro, l’importo massimo sale a 200,99 euro per ogni figlio minorenne, mentre per le famiglie con un Isee superiore a 45.574,96 euro, l’importo si riduce a 57,45 euro al mese.

Alla cifra base del beneficio da riconoscere alle famiglie ogni mese si devono aggiungere anche eventuali maggiorazioni previste che sono riconosciute per:

  • i figli a carico di età inferiore a un anno;
  • le madri di età inferiore ai 21 anni;
  • entrambi i genitori titolari di reddito da lavoro;
  • i nuclei familiari con almeno tre figli, per ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni;
  • i nuclei con almeno quattro figli a carico;
  • i figli disabili, a prescindere dall’età del figlio e a seconda della gravità della disabilità; 
  • i nuclei vedovili.
Leggi anche