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Bonus 200 euro elettrodomestici, quando non è più valido e va restituito anche dopo averlo ottenuto e speso

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono i casi in cui rischia di decadere il bonus elettrodomestici da 200 euro e di dover essere restituito pur se è già stato speso: le ultime novità

Il nuovo bonus elettrodomestici da 200 euro mira a rendere più accessibile la sostituzione dei vecchi grandi elettrodomestici con modelli a elevata efficienza energetica. L’obiettivo principale di questa misura è ridurre i consumi domestici e l’impatto ambientale, permettendo al tempo stesso un risparmio immediato per famiglie, giovani coppie e studenti. Il meccanismo prevede, per chi rientra nei limiti ISEE stabiliti, la possibilità di ottenere uno sconto diretto in fattura, fino a 200 euro sull’acquisto di un singolo apparecchio. 

Come funziona il Bonus 200 euro per l'acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza

L’incentivo previsto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) consente, a chi possiede determinati requisiti reddituali, di beneficiare di una riduzione immediata sul prezzo di acquisto di un apparecchio. Il funzionamento si basa su un voucher digitale rilasciato tramite la piattaforma PagoPA, utilizzabile esclusivamente per l’acquisto in negozio fisico o online. L’entità dello sconto varia in base all’ISEE del nucleo familiare:

  • Fino a 25.000 euro di ISEE: sconto massimo di 200 euro
  • Oltre i 25.000 euro di ISEE: sconto massimo di 100 euro
Lo sconto applicabile non può comunque superare il 30% del valore di acquisto del prodotto. Peculiare il fatto che il contributo viene anticipato dal rivenditore, che poi recupera la somma attraverso le procedure previste dallo Stato. Diversamente da altre agevolazioni, non sono richiesti contestuali lavori di ristrutturazione edilizia né ulteriori investimenti.

L’erogazione ha anche una durata limitata, vincolata al periodo di validità del voucher e all’esaurimento dei fondi stanziati (50 milioni di euro complessivi per il 2025). Questo rende particolarmente importante effettuare la richiesta con tempestività al momento dell’apertura delle domande.

Quali elettrodomestici si possono acquistare con il Bonus 200 euro e i requisiti necessari

L’agevolazione copre soltanto i grandi elettrodomestici, escludendo piccoli apparecchi e prodotti non destinati all’ambito domestico. Rientrano tra i prodotti ammessi allo sconto:

  • Frigoriferi
  • Congelatori
  • Lavatrici
  • Asciugatrici
  • Lavastoviglie
  • Forni elettrici
  • Piani cottura
  • Cappe da cucina.
Il modello scelto deve presentare una classe energetica superiore rispetto all’apparecchio che viene dismesso, ed è richiesto l’obbligo di rottamazione di un prodotto della stessa tipologia. Non sono ammesse, a titolo di esempio, l’acquisto di piccoli elettrodomestici (come tostapane o ferri da stiro) o apparecchi che non rispettino i criteri di alta efficienza. Questi requisiti sono finalizzati a garantire un impatto concreto sulla riduzione dei consumi e favorire un utilizzo responsabile degli incentivi pubblici.

Per ottenere il bonus elettrodomestici 2025 da 200 euro bisogna rispettare alcuni criteri di ammissibilità:

  • ISEE familiare certificato da attestazione in corso di validità
  • Possesso di SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE)
  • Smaltimento certificato di un elettrodomestico obsoleto della stessa tipologia
  • Richiesta effettuata da un solo membro per ciascun nucleo familiare
  • Acquisto di un dispositivo con requisiti minimi di efficienza energetica previsti dal decreto.

Quando il bonus non è più valido e va restituito anche dopo averlo speso

L'agevolazione può decadere o essere revocata in diversi casi, anche dopo che lo sconto è già stato applicato e il prodotto acquistato. I casi previsti sono nel dettaglio i seguenti:
  • Emergenza di irregolarità nella domanda o nella documentazione presentata
  • Non corretto smaltimento dell’apparecchio sostituito
  • Acquisto di prodotti non conformi ai requisiti
  • Richiesta del contributo per più di un elettrodomestico dallo stesso nucleo familiare
  • Utilizzo di dati non veritieri o difformità rispetto agli obiettivi della misura
Secondo quanto chiarito dal relativo decreto ministeriale, la decadenza comporta non solo la perdita del beneficio, ma anche la restituzione delle somme ricevute, se l’infrazione emerge dopo l’applicazione dello sconto. 
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