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Bonus edilizi e agevolazioni fiscali ristrutturazioni: miglioramenti e modifiche in emendamenti in Manovra Finanziaria 2026

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Alcuni emendamenti puntano a prorogare fino al 2028 i bonus edilizi per la ristrutturazione di casa: cosa potrebbe ancora cambiare in Manovra Finanziaria 2026

La Manovra Finanziaria 2026 si presenta come una tappa decisiva nel percorso di aggiornamento delle politiche fiscali e di incentivazione per l’edilizia. Le modifiche in discussione puntano a rafforzare i meccanismi di sostegno agli interventi su immobili, riorganizzando sia le detrazioni legate alla ristrutturazione sia i criteri di accesso ai bonus collegati ai lavori sugli immobili principali o dati in affitto. Queste novità si inquadrano in una cornice normativa che mira a promuovere trasparenza, equità fiscale e semplificazione amministrativa, con attenzione particolare alle richieste degli operatori del settore e alle necessità dei cittadini. 

Bonus edilizi e agevolazioni fiscali nella prima bozza della Manovra Finanziaria 2026

La bozza iniziale della Manovra ha previsto:

  • proroga del Bonus Casa al 50% per le ristrutturazioni sull’abitazione principale,
  • conferma della detrazione al 36% per gli interventi su case non principali o date in locazione/comodato,
  • estensione del Superbonus 110% solo per la ricostruzione post-sisma nelle zone colpite dagli eventi del 2016,
  • conferma del bonus mobili,
  • rifinanziamento di misure strutturali come la Nuova Sabatini e l’iperammortamento nell’ambito della transizione 5.0,
  • nuove limitazioni alla compensazione dei crediti di imposta per soggetti con pendenze fiscali,
  • compensazioni fisse del caro-materiali per le opere finanziate dal PNRR,
  • attuazione di strumenti volti a ridurre l’esposizione a situazioni di rischio, come un fondo da 350 milioni di euro per il 2026.
Le misure si rivolgono non solo alle famiglie che affrontano lavori in casa, ma anche agli operatori del settore edilizio e agli enti pubblici. Tali misure, tuttavia, sono state oggetto di confronto tra le forze politiche, che attraverso emendamenti hanno proposto ulteriori proroghe, modifiche alle aliquote e allargamento dei criteri di accesso all’agevolazione, con particolare attenzione a settori come barriere architettoniche, efficientamento energetico e interventi su immobili ad uso speciale.

Come funzionano i bonus per lavori nelle abitazioni principali e per case in locazione o comodato: aliquote, proroghe e limiti

I bonus edilizi previsti per la ristrutturazione nel 2026 sono stati mantenuti, in prima stesura, agli stessi livelli del 2025, garantendo quindi continuità alle famiglie che intendono investire nel miglioramento del proprio immobile. Nello specifico:

  • per le abitazioni principali il beneficio fiscale rimarrà al 50% delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione ordinaria o straordinaria, con la possibilità di rateizzare la detrazione in dieci anni;
  • per immobili concessi in locazione o in comodato l’aliquota disponibile resta fissata al 36%;
  • sono riconosciute detrazioni anche per interventi di prevenzione antisismica e miglioramento dell’efficienza energetica (Ecobonus), con aliquote differenziate in base alla tipologia di intervento e al rispetto dei criteri previsti dalla normativa vigente;
  • il Superbonus 110% viene confermato esclusivamente per ricostruzioni post-sisma nelle aree delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo interessate dagli eventi del 2016 e 2017, a condizione che le pratiche siano state avviate prima del 30 marzo 2024 e che vengano rispettati i limiti operativi già previsti.
I limiti massimi di spesa e la documentazione per l’accesso alle agevolazioni sono disciplinati dalle norme già in vigore, mentre la possibilità di optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura rimane vincolata alle condizioni definite dai decreti precedenti. Non è prevista la riattivazione della rateizzazione su cinque anni per tutte le tipologie di intervento, ipotesi ventilata solo a livello di proposta.

Le richieste di modifica: gli emendamenti sui bonus edilizi nella Manovra 2026

L’esame parlamentare della manovra ha visto una notevole quantità di emendamenti, con oltre 5.700 richieste solo in Commissione Bilancio. Nel settore delle agevolazioni per i lavori edilizi emergono diverse istanze di modifica tese a prorogare, potenziare o rimodulare gli incentivi esistenti, che prevedono nel dettaglio:

  • Estensione del bonus ristrutturazione al 50% fino al 2028: alcune proposte puntano a rendere ulteriormente stabile lo sconto fiscale, superando la scadenza naturale prevista nella bozza di legge e favorendo la programmazione degli investimenti da parte delle famiglie.
  • Proroga di un anno del bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche (75%): numerosi emendamenti chiedono di assicurare continuità alle misure rivolte ai soggetti con disabilità, in scadenza al 31 dicembre 2025.
  • Modifiche agli incentivi sulle locazioni brevi: alcuni gruppi parlamentari hanno richiesto di mantenere l’aliquota della cedolare secca al 21% per almeno un’unità immobiliare locata, differenziando il regime tra piccoli proprietari e chi esercita attività ripetute di locazione breve.
  • Richiesta di semplificazioni procedurali e ampliamenti dei criteri di accesso alle detrazioni, soprattutto per le lavorazioni che migliorano energeticamente gli immobili e per le spese di certificazione energetica per le PMI.
Le forze politiche, inoltre, propongono l’ampliamento degli interventi agevolabili, integrando nuove categorie come le manutenzioni su tombe familiari e il potenziamento di incentivi per la riqualificazione del patrimonio edilizio nelle aree colpite da calamità. 

Sono in particolare previsti:

  • Bonus tombe: tra gli interventi previsti dai progetti emendativi figura la detrazione del 36% per spese di manutenzione/ristrutturazione di tombe familiari, misura destinata ad avere vigenza decennale, con un impatto stimato di 40 milioni.
  • Interventi di efficientamento energetico: la nuova Sabatini viene rifinanziata, mentre il piano Transizione 5.0 aggiorna le maggiorazioni e i criteri di accesso ai super e iper-ammortamenti per investimenti green e digitali.
Le modifiche richieste, tuttora in discussione, testimoniano la necessità di un sistema quota flessibile e aggiornato che possa adeguarsi rapidamente alle evoluzioni del mercato e alle nuove vulnerabilità sociali e ambientali.

 



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