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Btp, Bot e titoli di asta italiano: il calendario delle aste nel 2026 e linee guide pubblicate dal Mef

di Marcello Tansini pubblicato il
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Il calendario delle aste per BTP, BOT e altri titoli di Stato italiani nel 2026, appena diffuso dal MEF, offre spunti sulle strategie di emissione, la gestione del debito e le opportunità per gli investitori retail.

L'annuncio del nuovo calendario delle aste dei titoli di Stato italiani per il 2026 segna un appuntamento centrale per investitori istituzionali e privati. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha diffuso le date in cui si terranno le nuove operazioni di collocamento, incluse tutte le scadenze per il regolamento e le comunicazioni ufficiali relative ai titoli offerti. La trasparenza e la prevedibilità del calendario rappresentano un riferimento importante per il mercato e rafforzano la fiducia nei confronti del debito pubblico italiano.

La pubblicazione puntuale delle linee guida e delle tabelle di emissione annuale consente agli operatori del settore di prepararsi adeguatamente alle opportunità offerte dal comparto dei titoli a medio e breve termine, come BTP, BOT e CCT. Quest’anno, il calendario si arricchisce anche delle scadenze e delle modalità di comunicazione, rispondendo a criteri di chiarezza richiesti dagli standard europei. La disponibilità anticipata di queste informazioni permette ai partecipanti di pianificare le strategie di investimento, valutando i diversi strumenti finanziari offerti dal Tesoro italiano nel nuovo anno.

Nella sezione dedicata del Dipartimento del Tesoro si trovano inoltre le linee guida che descrivono le principali direttive per la gestione del debito pubblico relative al 2026, comprese le eventuali innovazioni normative e le nuove opportunità riservate ai risparmiatori retail. Queste scelte riflettono la volontà delle istituzioni di mantenere elevata la qualità e l’affidabilità dell’offerta di titoli di Stato anche in uno scenario in evoluzione per la finanza pubblica europea.

Le strategie di emissione e gestione del debito pubblico per il 2026

Le linee guida per la gestione del debito pubblico pubblicate dal MEF delineano una strategia articolata e attenta per il 2026. La programmazione tiene conto sia delle esigenze di rifinanziamento (circa 256 miliardi di euro di titoli in scadenza, al netto dei BOT) sia del nuovo fabbisogno del settore statale, stimato intorno a 125 miliardi di euro. Di conseguenza, per l’anno 2026 si prevede che le emissioni lorde di titoli a medio-lungo termine si collocheranno tra i 350 e i 365 miliardi di euro, in linea con la dinamica recente e con un approccio volto a garantire copertura senza generare pressioni eccessive sul mercato primario.

Il contenimento dei costi di finanziamento resta uno dei punti cardine della politica del Tesoro: il costo medio annuo all’emissione ha mostrato una riduzione costante, passando dal 3,40% del 2024 a circa il 2,75% alla fine del 2025. Anche il costo medio del debito si è attestato su livelli favorevoli, al 2,97% circa. Queste tendenze sono il risultato di una gestione professionale, che mira a bilanciare sostenibilità finanziaria e riduzione espositiva agli shock di mercato.

Con riferimento alla vita media del debito, questa si mantiene attorno a 6,92 anni (che salgono a 7,33 includendo i prestiti dei programmi europei SURE e NGEU), confermando un orizzonte temporale sufficientemente esteso che contribuisce a limitare la vulnerabilità agli aumenti dei tassi. La gestione proattiva include anche interventi di buyback e concambi per gestire gli importi in scadenza e mantenere efficienza e liquidità nel mercato secondario.

Il nuovo anno vedrà il proseguimento di iniziative mirate all’ampliamento della base degli investitori: nel 2025, il MEF ha già effettuato emissioni BTP per oltre 380 miliardi e BOT per quasi 170 miliardi di euro, a cui si aggiungono riacquisti per 32 miliardi. La distribuzione tra strumenti a breve e medio-lungo termine verrà progressivamente ottimizzata per ridurre il rischio di tasso e rifinanziamento. In particolare, si continuerà a sostenere il mercato dei titoli indicizzati all’inflazione (BTP Italia), dei titoli specificamente pensati per i piccoli risparmiatori (BTP Futura e Valore), e a valutare nuove emissioni adeguate alle esigenze di liquidità.

In accordo ai principi di trasparenza e sostenibilità, la politica di emissione sarà improntata a:

  • Garantire una copertura efficace del fabbisogno statale in relazione sia alle scadenze sia al nuovo indebitamento;
  • Limitare i rischi strutturali con un uso razionale dell’offerta a breve termine e il consolidamento dei risultati in materia di rischio tasso e rifinanziamento;
  • Mantenere liquidità e regolarità nel mercato secondario, anche tramite eventuali operazioni di riacquisto e concambio;
  • Promuovere strumenti innovativi e favorire l’inclusione dei risparmiatori retail mediante titoli con strutture flessibili (ad esempio, opzione di rimborso anticipato introdotta sui BTP Valore e BTP Più).
È stato inoltre sottolineato come il contesto macroeconomico attuale imponga un’attenta valutazione dei rischi, anche alla luce del venir meno di importanti presidi come il sostegno della BCE all’acquisto dei titoli di Stato. L’attenzione al sistema spread e al controllo della spesa per interessi resta molto elevata, come evidenziato dagli ultimi report dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio e nelle comunicazioni del MEF.

Ruolo e prospettive degli investitori retail nelle aste BTP, BOT e altri titoli italiani

Negli ultimi anni ha assunto sempre maggiore rilievo l’apporto degli investitori retail alle emissioni di titoli di Stato italiani. Questa platea è cresciuta sia per le condizioni favorevoli dei tassi, sia per la creazione di prodotti declinati sulle specifiche esigenze dei piccoli risparmiatori. Le emissioni recenti, come le due tranches della famiglia BTP Valore del 2025 (a febbraio e ottobre, per circa 31,5 miliardi), sono state molto partecipate, grazie anche all’introduzione di opzioni innovative come la possibilità di rimborso anticipato del capitale e l’attenzione alla definizione delle cedole e dei premi finali.

Secondo le linee guida per il 2026, il Ministero intende proseguire e rafforzare le proposte rivolte ai risparmiatori retail, offrendo massima flessibilità nella struttura degli strumenti messi a disposizione. Rimane centrale l’indicizzazione all’inflazione nazionale per alcune tipologie di titoli (come BTP Italia), con emissioni mirate in funzione delle scadenze già programmate e delle condizioni di mercato. Resta invariata la logica di accesso diretto tramite la piattaforma MOT di Borsa Italiana, che garantisce facilità nelle operazioni sul mercato primario, con il supporto delle banche dealer selezionate tra gli specialisti.

L’impostazione prevede inoltre:

  • Emissioni BTP retail senza fasi di collocamento dedicate agli investitori istituzionali, a conferma della natura esclusivamente orientata al pubblico privato;
  • Premio finale aggiuntivo per gli investitori che acquistano in emissione e detengono il titolo fino a scadenza;
  • Utilizzo di denominazioni distinte per ciascun nuovo prodotto, così da evidenziare le caratteristiche e favorire la riconoscibilità;
  • Valutazione attenta delle scadenze e dei volumi per evitare concentrazioni di liquidità eccessiva nel mercato secondario.
Queste iniziative sono pensate per coinvolgere attivamente i risparmiatori privati e offrire loro strumenti efficaci per la diversificazione patrimoniale, in un contesto di ritorno alla normalità dei mercati finanziari dopo il ritiro delle politiche straordinarie della BCE. L’offerta di prodotti differenziati consente di soddisfare aspettative differenti: da chi ricerca la protezione dall’inflazione a chi preferisce la stabilità dei rendimenti prefissati o l’opzione di liquidità anticipata. L’esperienza maturata negli anni dal Tesoro italiano nella gestione dei canali retail contribuisce a consolidare la fiducia e la partecipazione di questa categoria di investitori alle operazioni di emissione.

Le prime aste di Gennaio 2026 calendarizzate: date e tipologie di emissioni titolo

Il mese di gennaio inaugura la nuova stagione delle emissioni. Le aste, fissate secondo un calendario già comunicato dal Tesoro, coprono tutte le principali tipologie di titoli. Il dettaglio delle date conferma una pianificazione articolata e diversificata, in grado di coprire sia posizioni a breve che a medio-lungo termine:

9 gennaio 2026 BOT annuale
13 gennaio 2026 Titoli a medio-lungo termine
27 gennaio 2026 BTP Short Term e BTP€i (indicizzati inflazione)
28 gennaio 2026 BOT (ulteriore asta)
29 gennaio 2026 Titoli a medio-lungo termine

Le aste dei BOT annuali e semestrali rappresentano il fulcro dell’offerta a breve, mentre i BTP Short Term, insieme ai titoli indicizzati all’inflazione, danno flessibilità ai portafogli che desiderano posizionarsi su scadenze di durata intermedia o ricercare strumenti protettivi contro l’erosione monetaria. Ogni tornata d’asta, come da prassi, viene anticipata da una comunicazione ufficiale, con dettagli su volume, durata, e condizioni minime applicate. Questo garantisce agli investitori livelli di trasparenza elevati e tempi adeguati per valutare le proprie strategie.

Proseguendo nella tabella di marcia, il mese si chiude con nuove emissioni di BTP tradizionali e aste supplementari per rispondere a eventuali esigenze di tesoreria, così da rendere l’offerta modulabile anche a ridosso di decisioni su base macroeconomica.

Le aste di Btp, Bot e altri titoli italiani negli altri mesi del 2026

Le altre aste  e collocamenti di tutti i titoli di stato previsti nel 2026, nei mesi successivi a Gennaio, si può trovare al seguente link ufficiale



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