Puntare sulla compliance tramite controlli sprint per contrastare le frodi e le truffe: ecco il piano anti evasione dell'Agenzia delle Entrate
La compliance fiscale permette al’Agenzia delle Entrate di promuovere comportamenti volti all’adempimento spontaneo degli obblighi tributari. Tale approccio mira a prevenire comportamenti irregolari e a ridurre il contenzioso, aumentando così la sicurezza giuridica e la fiducia reciproca.
Tra gli strumenti innovativi adottati, l’istituto della cooperative compliance rappresenta il cardine di questa strategia, grazie alla sua capacità di introdurre forme di dialogo continuo e di prevenire ex ante i rischi di violazioni fiscali, insieme ai controlli sprint.
L’attività di controllo fiscale è ormai orientata verso modalità sempre più rapide ed efficaci, note come i controlli sprint, in risposta all’esigenza di monitorare tempestivamente fenomeni di evasione e anomalia per tutti i contribuenti.
La recente introduzione di nuove procedure, formalizzate con il provvedimento n. 176284/2025, mira, inoltre, a rilevare velocemente disallineamenti tra i dati delle fatture elettroniche e le dichiarazioni IVA, attraverso l’incrocio tra le diverse banche dati dell’amministrazione.
Il nuovo sistema si articola attraverso una comunicazione diretta delle anomalie riscontrate ai titolari di partita IVA, tramite lettere di compliance accessibili sul portale dell’Agenzia delle Entrate e nella sezione “Fatture e Corrispettivi”.
Queste comunicazioni contengono informazioni dettagliate sulle operazioni IVA trasmesse telematicamente e sulle eventuali divergenze emerse dal confronto con la dichiarazione annuale. Il contribuente può così analizzare le informazioni, fornire chiarimenti o procedere, se necessario, a regolarizzare la propria posizione tramite il ravvedimento operoso.
I passaggi prevedono, dunque:
I controlli sprint permettono, dunque, di evidenziare le anomalie prima di arrivare ad un accertamento. Lo scopo di tali controlli analizzare le anomalie che emergono dai dati in possesso, per permettere ai contribuenti di mettersi in regola, evitando atti di accertamento, cartelle e contenziosi.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, ha spiegato che i vantaggi della compliance sono molteplici.
Da una parte, consente di recuperare risorse senza ricorrere al tradizionale avviso di accertamento e ottimizza la capacità operativa, che può essere utilizzata per contrastare fenomeni più complessi e insidiosi come frodi carosello, partite Iva apri e chiudi, indebite compensazioni, illeciti legati ai bonus edilizi, e, dall’altra, permette a chi è in buona fede ha commesso un errore può rimediare in tempo utile.
L’integrazione tra amministrazione finanziaria e organi di polizia tributaria rappresenta un elemento strategico nel nuovo scenario della compliance. Il protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza ha definito le modalità operative e flussi informativi condivisi volti a rendere più efficiente il monitoraggio e l’individuazione preventiva dei rischi di evasione, elusione e frode.