Quali sono i rendimenti garantiti dal Tfr obbligatorio nei fondi pensione come proposto per la nuova Manovra 2025: tutti i chiarimenti
Come cambia il rendimento dei fondi pensioni con le novità del Tfr obbligatorio? Il governo ha anticipato per la prossima Manovra finanziaria 2025 interventi sui Tfr. Diverse sono al momento le ipotesi al vaglio.
Una è la possibilità di trasferire il Trattamento di Fine Rapporto automaticamente nei fondi pensione, dopo un semestre di silenzio-assenso, per garantire ai dipendenti un sostegno aggiuntivo quando lasciano il lavoro per andare in pensione. L’altra riguarda il versamento obbligatorio del 25% del Trattamento nel fondo pensione.
Rendendo la destinazione di una parte del Tfr obbligatoria in fondo pensione, come si ipotizza per la nuova Manovra 2025, ci sarebbe la possibilità per i lavoratori di guadagnarci, grazie ai rendimenti garantiti, ma anche di aumentare successivamente la percentuale di versamento, rispetto all’iniziale 25% fissato, per avere ulteriori opportunità di risparmio.
Se, infatti, il Tfr lasciato in azienda non prevede rendimenti, ma viene solo ricalcolato ogni anno su un tasso di rivalutazione costituito dall’1,5% fisso più il 75% dell’inflazione annua; il Tfr nel fondo pensione garantisce dei rendimenti che, tra l’altro, cambiano e anche notevolmente a seconda dell’investimento che si sceglie sui mercati finanziari.
I rendimenti medi annui dei fondi pensioni negli ultimi 10 e 20 anni sono stati elevati, pari o superiori ai parametri di riferimento (rivalutazione TFR e inflazione). Sono, comunque, sempre molto vantaggiosi, oscillando tra circa il 4% e l’8% a fronte del neppure 2% offerto dalla rivalutazione del trattamento.
Cambia anche la tassazione del Tfr a seconda che si decida di lasciarlo in azienda o versarlo al fondo pensione.
Se, infatti, il Tfr lasciato in azienda è soggetto alla tassazione Irpef secondo le tre aliquote vigenti dal 23% fino al 43%; il Tfr destinato al fondo pensione è soggetto ad un prelievo al momento del pensionamento con aliquota pari a 15%, che si riduce dello 0,30% per ogni anno di permanenza nel fondo oltre il quindicesimo, fino al minimo del 9%.
E’ chiaro che la tassazione finale applicata sul proprio Trattamento accumulato incide, e anche molto, sull’importo netto che poi ogni lavoratore effettivamente percepisce.