Quali sono le misure che potrebbero rientrare nella Manovra Finanziaria 2025? Si procede con le discussioni sulle leggi che dovranno rientrare nella prossima Manovra, da definire ufficialmente entro la fine dell’anno, e che, come annunciato, dovrebbe valere 20-25 miliardi di euro.
Si lavora per definire misure importanti che possano sostenere i cittadini italiani, anche se le risorse economiche a disposizione non sono molte e potrebbero anche subire variazioni, considerando le stime dell’Istat, che solo ieri ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del Pil del nostro Paese.
In ogni caso, il 15 ottobre il documento deve essere inviato a Bruxelles per poi arrivare il 20 alla stesura del testo di bilancio ufficiale. Vediamo allora quali sono le possibili novità e le eventuali conferme.
- Le nuove leggi quasi sicure che potrebbero rientrare nella Manovra Finanziaria 2025
- Le misure ancora incerte della Manovra 2025 o che non ci saranno
Le nuove leggi quasi sicure che potrebbero rientrare nella Manovra Finanziaria 2025
Il governo procede con i lavori per la definizione del
testo della nuova Manovra e sembra voler
confermare, con qualche modifica, alcune misure già in vigore che sostengono e agevolano i lavoratori e le lavoratrici, nonché le famiglie.
Le leggi quasi sicure che potrebbero essere confermate (al momento) anche il prossimo anno, pur se leggermente riviste, sono le seguenti:
- il taglio del cuneo fiscale fino al 7% per redditi fino a 25mila euro lordi annui e del 6% per redditi tra 25.001 euro e 35mila euro annui;
- il sistema di tassazione Irpef con tre aliquote, ma con una revisione relativa sia all’aumento della no tax area a 12mila euro, dagli 8.500 attuali, e sia alla riduzione della seconda aliquota che passerebbe dal 35% al 33% per redditi fino a 60mila euro e non più fino a 50mila euro;
- la decontribuzione per le lavoratrici madri, che potrebbe essere allargata anche alle donne con partita Iva, considerando che la misura vale ora solo per le dipendenti (pubbliche o private) che hanno almeno due figli, di cui uno abbia al massimo dieci anni. In realtà, alcune settimane fa si parlava dell'ipotesi di cancellare questo bonus, ma il governo punterebbe ora invece a rinnovarlo e allargare la platea delle beneficiarie;
- l'aumento delle pensioni minime;
- la possibilità per i dipendenti statali di restare a lavoro fino a 70 anni, su base volontaria;
- il riordino dei bonus edilizi, con cancellazione, al momento, di tutti i benefici ad eccezione del superbonus, la cui percentuale di detrazione si ridurrà ancora, passando dal 70% al 65%, e del bonus ristrutturazioni, anche in questo caso la percentuale della detrazione scende dal 50% al 36% e si riduce anche il limite di spesa, e con la possibile introduzione di un nuovo ecobonus al 65% per lavori esterni di efficientamento energetico;
- le modifiche dell’assegno unico per i figli, per cui ad oggi si hanno poche certezze, non si sa se sarà potenziato, o rivisto nel meccanismo di calcolo, anche se c’è chi sostiene che rimarrà esattamente come oggi modulato;
- in alternativa, si pensa alla possibilità di ridurre le tasse a chi ha figli con l’aumento delle spese detraibili in base al numero dei figli.
Le misure ancora incerte della Manovra 2025 o che non ci saranno
Se alcune misure sembrano già sicure, altre sono ancora molto incerte e altre ancora, come la tassazione sugli extraprofitti, sarebbero già state cancellate.
In discussione ci sarebbero ancora:
- la possibilità di trasferire il Tfr (Trattamento di Fine Rapporto) automaticamente nei fondi pensione, dopo un semestre di silenzio-assenso, per garantire ai dipendenti un sostegno aggiuntivo quando lasciano il lavoro per andare in pensione;
- la conferma della riduzione delle tasse sui premi aziendali dal 10% al 5%;
- l’aumento della soglia dei fringe benefit esentasse per i lavoratori dipendenti senza figli, considerando che oggi il limite è fissato a 2mila euro per i dipendenti con figli e a mille euro per chi non ne ha.