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Come si possono ottenere soldi e beni da debitori anche se protetti da fondi patrimoniali, vincoli di destinazione e trust

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono le soluzioni legali per ottenere i soldi da debitori anche se sono protetti da fondi patrimoniali, vincoli di destinazione e trust

Affrontare un recupero crediti nei confronti di soggetti che hanno utilizzato strumenti di separazione del patrimonio pone complessità giuridiche e pratiche di rilievo. Trust, fondi patrimoniali e vincoli di destinazione sono strumenti legittimi che, se impiegati correttamente, offrono una protezione efficace dai creditori personali, limitando la possibilità di aggredire determinati beni.

Tuttavia, in un contesto economico caratterizzato da insolvenze crescenti, accade che tali istituti vengano usati in modo strumentale per sottrarre garanzie ai creditori, complicando l'accesso al credito e la difesa del diritto al pagamento conferito da titoli o obbligazioni. La strategia di proteggere le risorse tramite segregazione patrimoniale impone dunque ai creditori di acquisire maggiore consapevolezza sugli strumenti di tutela, sulle azioni legali esperibili e sui limiti posti dalla normativa. 

Cos’è la segregazione patrimoniale: definizione giuridica e principi base

La segregazione patrimoniale è un meccanismo giuridico che consente di isolare un insieme di beni o diritti, assegnandoli a uno specifico scopo o a una determinata categoria di creditori. La caratteristica centrale di questa tecnica è che i beni segregati non fanno più parte della garanzia generica dei creditori personali del soggetto proprietario, ma vengono "blindati" a favore di altri soggetti o finalità.

Il Codice Civile prevede che ogni persona risponda dei suoi debiti con tutti i suoi beni presenti e futuri. Tuttavia, la legge ammette delle eccezioni, ovvero "clausole di impignorabilità" o segregazioni patrimoniali, per motivi di rilievo sociale, familiare o economico.

  • Gli effetti principali della segregazione patrimoniale sono:
    • Estate separata: i beni occupano una posizione autonoma rispetto al restante patrimonio del titolare.
    • Protezione dai creditori personali: solo determinati creditori definiti dalla legge o dall'atto istitutivo possono aggredire i beni separati.
    • Persistenza dello scopo: l’obiettivo perseguito (es. assistenza familiare, tutela beneficiari, determinato interesse collettivo) rappresenta il vincolo di destinazione dei beni fino ad esaurimento dello scopo.

Trust, fondi patrimoniali e vincoli di destinazione: come funzionano e quali protezioni offrono

L’Italia riconosce diversi modelli di segregazione patrimoniale, ciascuno caratterizzato da funzioni, caratteristiche e limiti propri. Tra i più diffusi si incontrano:
  • Trust: istituto di origine anglosassone, riconosciuto in Italia grazie alla Convenzione de L’Aja del 1 luglio 1985. Il disponente trasferisce beni a un trustee affinché li amministri a vantaggio di beneficiari o per uno scopo determinato. I beni oggetto del trust sono esclusi dal patrimonio del trustee e del disponente, potendo essere aggrediti solo per obblighi sorti in attuazione dello scopo del trust. Gli effetti sono estremi: i beni restano blindati rispetto a ogni credito estraneo alla finalità dichiarata, ma la giurisprudenza ammette azioni e revoche in caso di fraudolenza o abuso dello strumento.
  • Fondo patrimoniale: previsto dal Codice Civile, destinato a tutela della famiglia. Può essere costituito da uno o entrambi i coniugi sui beni mobili o immobili per assicurare i bisogni della famiglia stessa. I beni vincolati possono essere aggrediti solo per obbligazioni contratte a scopo familiare; gli altri creditori rimangono esclusi salvo il caso di frode.
  • Vincoli di destinazione ex art. 2645-ter c.c.: consentono di destinare beni a realizzare uno scopo (ad es. assistenziale, beneficienza, interesse pubblico o privato) mediante apposita annotazione nei pubblici registri. Il vincolo protegge i beni rispetto a crediti non collegati allo scopo prefissato.
L’utilizzo di questi meccanismi è perfettamente legittimo e spesso risponde a necessità concrete (tutela del patrimonio familiare, gestione fiduciaria, pianificazione successoria o fiscale), ma esiste una zona grigia nell’uso distorto o simulato dello strumento con finalità elusive delle ragioni dei creditori personali.

Quando e come i creditori possono aggredire i beni segregati

La regola della separazione patrimoniale non è assoluta. La normativa e la giurisprudenza hanno individuato diversi casi in cui un creditore può superare la barriera della segregazione, ad esempio:

  • Se l’obbligazione è stata contratta dal soggetto titolare dei beni per lo scopo cui il fondo, il trust o il vincolo è destinato, i beni possono essere aggrediti dal creditore che vanta quel tipo di credito.
  • Quando si individui la natura fraudolenta dell’atto di segregazione (ad esempio, trust o fondo patrimoniale costituiti con il solo intento di sottrarre beni ai creditori), è possibile esperire un’azione revocatoria, rendendo inefficace l’atto nei confronti del creditore che ne ha subito pregiudizio.
  • Nel caso specifico di fondo patrimoniale, la Corte di Cassazione ha più volte affermato che il creditore può agire sui beni vincolati se prova, anche per presunzioni, che l'obbligazione è stata contratta nell’interesse della famiglia o che la costituzione del fondo è avvenuta in danno degli stessi creditori.
  • Per quanto riguarda i trust autodichiarati, ossia quelli in cui il disponente e il trustee coincidono, parte della giurisprudenza italiana ne limita fortemente gli effetti segregativi ritenendoli in alcuni casi strumento simulato e perseguibile dai creditori.
Non vanno trascurate anche le ipotesi di strumentalizzazione o abuso di questi strumenti, fenomeno in costante osservazione da parte delle autorità giudiziarie e delle agenzie fiscali, con la possibilità di interventi repressivi e sanzionatori in presenza di prove chiare di elusione dei diritti dei creditori.

Soluzioni legali per ottenere il soddisfacimento del credito: azioni possibili contro trust, fondi patrimoniali e vincoli di destinazione

Chi intende agire per ottenere il pagamento nonostante la presenza di strumenti di separazione patrimoniale può ricorrere a specifiche azioni civili previste dall’ordinamento:

  • Azione revocatoria ordinaria: consente al creditore di ottenere dal giudice la dichiarazione di inefficacia nei propri confronti degli atti istitutivi di trust, fondo patrimoniale e vincoli di destinazione, se dimostra che sono stati posti in essere in pregiudizio alle sue ragioni. Occorre accertare che l’atto abbia diminuito la garanzia patrimoniale e che vi sia consapevolezza del danno subito dal creditore.
  • Azione esecutiva forzata: quando riesca a superare il muro della segregazione patrimoniale (ad esempio, obbligazione contratta per i bisogni familiari o quando il creditore rientri nelle categorie protette dal vincolo), il creditore può richiedere la esecuzione forzata (pignoramento, iscrizione ipotecaria).
  • Ricorso a ulteriori strumenti tipici:
    • Sequestro conservativo, per evitare che i beni segregati vengano ulteriormente dispersi.
    • Azione surrogatoria, qualora il creditore possa agire sui diritti che il debitore trascuri di far valere nell’interesse della massa creditoria.
  • Denuncia: disciplina recentemente introdotta che permette, in presenza di atti dispositivi a titolo gratuito (come trust, fondo patrimoniale o vincoli privi di corrispettivo), di procedere all’espropriazione dei beni direttamente, anche senza revocatoria, ma solo per crediti sorti precedentemente.
La scelta dello strumento va valutata in relazione ai dati di fatto e alla tempistica tra costituzione del vincolo e insorgenza del credito. 

 



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