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Conviene smettere di pagare ora rateizzazione tasse, cartelle e multe per accedere alla rottamazione quinquies 2026?

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quando e a chi conviene smettere di pagare piani di rateizzazione già avviati per poter aderire alla nuova rottamazione quinquies 2026

L’approssimarsi dell’entrata in vigore di una nuova definizione agevolata per i debiti fiscali e contributivi, nota come rottamazione quinquies 2026, pone coloro che hanno in corso piani di rateizzazione di fronte a scelte delicate.

La possibilità di estinguere una parte rilevante delle pendenze versando solo il capitale, senza sanzioni e interessi, spinge molti a riflettere sull’opportunità di sospendere i versamenti in corso, specie per debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Come funziona la rottamazione quinquies 2026: requisiti, debiti ammessi e principali novità

La nuova definizione agevolata prevista dalla Manovra Finanziaria 2026, la rottamazione quinquies, punta a riformulare le condizioni di pagamento dei debiti affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. Tra le novità più attese figurano:

  • l’ampliamento del periodo di riferimento delle cartelle ammesse rispetto alle precedenti edizioni, con un orizzonte temporale di 18 mesi superiore;
  • l’introduzione di una rateazione molto più lunga, fino a 120 rate mensili (10 anni), o, nelle bozze più recenti, fino a un massimo di 108 rate (9 anni), favorendo accessibilità e minore impatto sulle finanze dei contribuenti;
  • l’abolizione delle maxi-rate iniziali, sostituite da rate omogenee dalla prima all’ultima scadenza. Eventualmente, per debiti superiori a 50.000 euro si valuta il versamento di un acconto iniziale del 5%;
  • la possibilità di saltare fino a otto rate senza decadenza dai benefici concessi dalla sanatoria.
Dal punto di vista dei debiti ammessi, saranno inclusi gli omessi versamenti emersi da dichiarazioni e controlli automatici, i contributi previdenziali INPS non derivanti da accertamento, IMU, TARI, multe stradali e bollo auto. Le regole puntano inoltre a favorire i contribuenti realmente intenzionati a regolarizzarsi, prevedendo criteri di esclusione per chi abbia già aderito a rottamazioni senza completare i pagamenti.

Per chi già sta pagando una rateizzazione, il meccanismo di scomputo si concentra sulla sola quota capitale: solo la componente capitale delle rate già versate verrà scalata dal nuovo ammontare dovuto, mentre quanto già pagato per sanzioni e interessi non sarà considerato, andando perso definitivamente. Sarà, inoltre, valutato il collegamento tra continuità dei versamenti e rilascio del DURC laddove l’impresa abbia posizioni contributive rilevanti.

Sospendere le rateizzazioni in corso: rischi, vantaggi e condizioni da considerare

La riflessione sull’interruzione anticipata delle rateizzazioni ordinarie attualmente in essere si basa su un’analisi comparativa tra gli importi risparmiabili e i possibili effetti negativi che scaturiscono da eventuali sospensioni. Da una parte, evitando di pagare le ulteriori rate precedenti alla richiesta di rottamazione quinquies, ci si sottrae al pagamento della quota di sanzioni, interessi e aggio, che la nuova definizione non riconosce nei conteggi, portando a un potenziale risparmio immediato.

Dall’altra, la sospensione dei pagamenti può generare conseguenze rilevanti in relazione alla decadenza dal piano rateale. Il superamento del limite di otto rate non corrisposte, anche non consecutive, comporta l’esclusione dal beneficio della rateazione, con immediata ripresa delle azioni di recupero coattivo da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (pignoramenti, ipoteche, fermi amministrativi).

Si sottolinea, inoltre, un rischio collegato alla tempistica: il blocco delle procedure esecutive e dei pagamenti delle precedenti rateizzazioni si attiva solo con la presentazione della domanda di rottamazione, il cui modello sarà disponibile orientativamente da gennaio 2026. Di conseguenza, per le rate in scadenza tra ottobre e dicembre 2025, la scelta di sospendere il pagamento è strettamente legata allo stato della propria dilazione e alla distanza dalla soglia di decadenza:

  • Chi ha accumulato meno di otto rate non corrisposte e presenta domanda di rottamazione tempestivamente può valutare la sospensione di alcune rate per risparmiare sulle componenti non computate dalla sanatoria.
  • Chi invece è prossimo alla soglia di decadenza dovrà prestare particolare attenzione per non compromettere la sua posizione, rischiando di perdere sia la protezione della dilazione che i benefici futuri.

Tempistiche e scadenze per aderire alla rottamazione quinquies 2026

La disciplina della nuova rottamazione prevede una finestra di adesione delimitata e scandita da passaggi obbligati. Il testo della Manovra stabilisce che il modello per presentare la domanda verrà reso disponibile entro gennaio 2026, mentre il periodo utile per inoltrare la richiesta sarà compreso tra il 21 gennaio e il 30 aprile 2026.
Scadenza Adempimento
Gennaio 2026 Disponibilità del modello di domanda
21 gennaio – 30 aprile 2026 Presentazione delle domande
31 luglio 2026 Versamento unico o prima rata piano rateale
30 settembre 2026 Seconda rata
30 novembre 2026 Terza rata
Dal 2027 Rate bimestrali (31 gennaio, 31 marzo, 31 maggio, 31 luglio, 30 settembre, 30 novembre)

Le domande presentate determina la sospensione immediata dei piani rateali in corso relativi ai debiti oggetto di definizione, congelando versamenti e procedure esecutive finché non si manifesta la decadenza o l’esito negativo dell’istanza.

Si ricorda che il pagamento della prima rata (o unica soluzione) va effettuato entro il 31 luglio 2026. Rate successive saranno scadenzate bimestralmente, salvo modifiche in fase di approvazione definitiva della legge. Per i piani rateali, rimane fissato l’interesse del 4% annuo dal 1° agosto 2026 su quanto ancora dovuto.

Cosa succede alle dilazioni attive e agli ulteriori impegni debitori dopo l’adesione

La presentazione della domanda di adesione alla quinquies produce effetti immediati sulle dilazioni attive relative ai debiti inseriti nella sanatoria. Dal momento in cui si trasmette la richiesta:

  • si sospendono gli obblighi di pagamento delle rate relative ai carichi oggetto di definizione agevolata;
  • si bloccano le azioni esecutive già avviate (pignoramenti, fermi, ipoteche), salvo che siano già concluse con esito positivo del primo incanto;
  • le precedenti dilazioni vengono revocate alla data della scadenza della prima rata della nuova definizione.
Nel caso in cui la richiesta sia respinta o l’adesione non venga confermata, il pagamento delle rate delle dilazioni precedenti può essere ripreso, salvo che non sia già intervenuta la decadenza per superamento delle otto rate insolute. Una volta pagata la prima rata della definizione agevolata, non sarà più possibile ottenere nuove dilazioni sugli stessi carichi, secondo l’impostazione attuale della bozza normativa.

Per i soggetti con più piani di rateizzazione in corso, è opportuno fare una valutazione separata in funzione della posizione di ogni debito e delle diverse finestre temporali: solo i carichi inclusi nella domanda di quinquies potranno godere della sospensione automatica, mentre per gli altri verranno mantenuti gli impegni pregressi.