Possono accedere alla rottamazione quinquies anche i contribuenti in regola con la quarta edizione della definizione agevolata e così il piano di dilazione limitato a 18 rate trimestrali si estende fino a 54 rate bimestrali
La definizione agevolata dei debiti fiscali rappresenta da anni uno dei pilastri delle misure volte a razionalizzare la riscossione tributaria in Italia. Con la Rottamazione Quinquies, prevista dalla Manovra Finanziaria 2026, il legislatore mira a offrire strumenti più sostenibili per regolarizzare le posizioni debitorie con fisco e enti locali. A differenza dei condoni episodici del passato, questa misura si inserisce in una strategia di gestione strutturale e trasparente degli arretrati, puntando a ridurre il contenzioso e offrire ai contribuenti la possibilità di una compliance graduale.
Tra le principali novità spiccano l’estensione significativa del piano di rateizzazione, con la possibilità di diluire i versamenti fino a nove anni grazie alle 54 rate bimestrali, e l’annunciata riduzione del tasso di interesse applicato sulle dilazioni a partire dal secondo semestre del 2026. L’inclusione tra i potenziali beneficiari dei contribuenti in regola con la precedente definizione agevolata (Rottamazione Quater) amplia la platea e rafforza il principio di equità fiscale, permettendo anche a chi ha sempre onorato i pagamenti di accedere a condizioni più favorevoli.
La nuova misura porta una trasformazione importante per chi aveva aderito alla Rottamazione Quater. Inizialmente, la quinta edizione della rottamazione escludeva esplicitamente coloro che erano in regola con la quarta definizione agevolata dal poter trasferire il proprio piano debitorio verso la nuova rottamazione quinquies. Tuttavia, le ultime modifiche legislative, fortemente sostenute durante le ultime sessioni parlamentari, hanno incluso anche questi contribuenti tra i beneficiari della nuova sanatoria.
Il cambio di rotta consente quindi un passaggio da un piano di dilazione limitato a 18 rate trimestrali a un piano esteso fino a 54 rate bimestrali, equivalenti a 9 anni di pagamento. Questa opportunità si rivolge principalmente a chi, pur mantenendo la regolarità nei versamenti fino al 30 settembre 2025 (data di riferimento per l’accesso), intende migliorare ulteriormente la capacità di pianificazione finanziaria personale o aziendale attraverso un periodo più lungo e sostenibile di rimborso.
La possibilità di usufruire di un piano tanto ampio rappresenta un vantaggio notevole sia dal punto di vista finanziario che psicologico: evitare saldi pesanti concentrati in pochi anni e gestire la posizione debitoria con rate di importo ridotto. L’estensione dell’agevolazione a chi ha rispettato puntualmente i pagamenti evidenzia la volontà politica di premiare i contribuenti corretti.
La platea dei soggetti che possono accedere alla definizione agevolata comprende sia persone fisiche che giuridiche titolari di ruoli affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. Il criterio cardine resta comunque l’assenza di situazioni di accertamento formale: restano infatti esclusi i carichi originati da accertamenti esecutivi, da avvisi di contestazione e da provvedimenti penali.
Rientrano nella procedura agevolata:
L’organizzazione della rateizzazione rappresenta una delle innovazioni più attese: il contribuente può scegliere tra il pagamento in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2026 o la rateizzazione massima di 54 rate bimestrali, distribuite fino a maggio 2035. Questo consente di trasformare un impegno annuale ad alto impatto in una pianificazione a lungo termine con importi più contenuti.
La normativa permette inoltre di impostare liberamente il ritmo dei versamenti secondo le proprie disponibilità, entro l’ampio limite temporale e nel rispetto di un importo minimo per rata, pari a 100 euro, che rende la soluzione accessibile anche per chi gestisce piccoli debiti. Dal punto di vista operativo:
Un aspetto di notevole interesse riguarda la revisione della percentuale di interesse applicata alle dilazioni. In originaria previsione, la rottamazione quinquies presentava un tasso annuo del 4% a decorrere dal 1° agosto 2026: più della metà in più rispetto al 2% previsto nella passata edizione. Tuttavia, a seguito delle dichiarazioni del Viceministro dell’Economia Maurizio Leo e degli emendamenti proposti in Parlamento, è in corso di approvazione una riduzione dal 4% al 3% annuo. Questa novità rende l’opzione rateale più vantaggiosa e in linea con le attuali condizioni di mercato e il costo del denaro.
La nuova impostazione normativa prevede inoltre: