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Cosa chiedono medici, infermieri e Oss e cosa offre realmente il Governo. La verità e le conseguenze per gli italiani

di Marianna Quatraro pubblicato il
cosa chiedono medici

Quali sono le richieste dei lavoratori del comprato sanità per un buon rinnovo contrattuale e quali sono, invece, le posizioni del governo: i chiarimenti e la crisi perdurante del settore

Quali sono le richieste presentate da medici, infermieri e Oss per il rinnovo del Contratto sanitario? La crisi della sanità continua a farsi sentire in modo molto forte nel nostro Paese. Sono del resto mesi, se non anni, che i medici e gli infermieri soprattutto si lamentano e denunciano condizioni di lavoro eccessive, pesanti e molto poco pagate a fronte non solo di un duro impegno ma anche di anni di sacrifici di studio. 

Ora si attendono novità grazie al rinnovo e miglioramento richiesti per le condizioni lavorative per i dipendenti della Sanità nonché ad aumenti che possano effettivamente riconoscere il valore della professione medica. 

  • Le richieste di medici, infermieri e Oss per un buon rinnovo contrattuale
  • Cosa offre realmente il governo
  • Le conseguenze per gli italiani

Le richieste di medici, infermieri e Oss per un buon rinnovo contrattuale

Sono diverse le richieste presentate per il rinnovo del Contratto su cui puntano particolarmente i medici, gli infermieri e gli Oss. 

E’ necessario innanzitutto definire aumenti contrattuali adeguati per il lavoro che svolgono effettivamente i sanitari, dai medici agli Oss.

Serve, inoltre, equità nella distribuzione economica proposta. Gli aumenti contrattuali si limitano allo stipendio tabellare di area, senza il maturato fascia e i DEP. Questo approccio penalizza i dipendenti con esperienza e riconoscimenti economici maturati nel tempo, appiattendo il contratto. 

Tra le altre principali proposte presentare vi sono: 

  • adeguamento delle prestazioni aggiuntive a 60 euro per ora;
  • la revisione dell’istituto delle ferie solidali, da estendere a casi di assistenza per malattia di familiari non coperti dalla Legge 104, oltre che per l’inserimento di figli al nido, scuola materna e primaria; 
  • l’introduzione dei congedi parentali solidali, per consentire, su base volontaria, la cessione gratuita di giorni di congedo parentale non utilizzati a colleghi in difficoltà;
  • l’introduzione sperimentale, su base volontaria, di una settimana lavorativa di 4 giorni per le strutture con turni da 12 ore, che aiuterebbe a conciliare meglio lavoro e vita privata;
  • aumento dell’indennità di specificità infermieristica e di tutela del malato. 

Cosa offre realmente il governo

Molte delle richieste dei sanitari sono ben lontane da quanto il governo ha realmente intenzione di fare. Ed è proprio questo il motivo degli scioperi generali indetti dal comparto.

La delusione è per gli aumenti retributivi che non valorizzano affatto il lavoro svolto in ospedale, considerando i turni massacranti ma anche i rischi che ormai corrono medici e infermieri. 

Poi, nel decreto approvato dal Governo la scorsa estate contro le code nella sanità era stata introdotta una flat tax al 15% sugli straordinari dei camici bianchi. Tradotto in termini pratici, per i medici che lavorano di più sarebbe prevista una detassazione delle prestazioni aggiuntive. 

Subito dopo il varo del decreto, però, molte Regioni non hanno reso operativa la misura. Inoltre, alcune hanno anche deciso di non riconoscere proprio lo sconto fiscale per il lavoro straordinario fatto di notte, cioè per i turni notturni più disagevoli. 

Ci si chiede a questo punto cosa potrebbe davvero fare il governo per riconoscere appieno e valorizzare il lavoro dei medici, degli infermieri e degli Oss in ospedale.

Le ultime discussioni dello scorso mese si incentravano su un aumento del 5%, per circa 100 euro in più al mese, per tutti gli specializzandi, e aumenti più sostanziosi, le ipotesi parlavano tra 250 e 390 euro, per tutte le specialità che sono meno attrattive, come lavorare nei pronto soccorso. 

Le altre misure in discussione riguardavano un generale miglioramento delle condizioni di lavoro, con turni di lavoro meno massacranti e più accessibili e agevoli per tutti e l'abolizione del tetto di spesa per le assunzioni.

Le conseguenze per gli italiani

Il mancato riconoscimento delle misure richieste dai sanitari, e soprattutto di reali e importanti aumenti degli stipendi, nonché per un miglioramento delle condizioni contrattuali e di lavoro, potrebbe avere conseguenze molto negative su tutti gli italiani. E lo sciopero della scorsa settimana ne è una conferma.

Una giornata di stop generale e a livello nazionale dei lavoratori della Sanità che ha fatto saltare oltre un milione di visite e interventi programmati, lasciando al palo altrettanti italiani.

Qualcuno aveva una visita magari attesa da settimane o mesi, altri erano pronti ad interventi che, seppur di lieve entità, avrebbero potuto essere risolutivi di problemi, ma tutto è saltato. E i disagi non finiscono qui.

Dalle 21 di giovedì 28 alle 21 di venerdì 29 novembre è, infatti, previsto uno nuovo sciopero generale contro la Manovra del governo che taglia le risorse a personale e servizi per sostenere la sanità privata. 


 

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