Crédit Agricole presenta il piano industriale 2026-2028: tra crescita, innovazione digitale e attenzione alle persone, il gruppo punta a trasformare servizi e occupazione nel panorama bancario italiano.
Crédit Agricole in Italia ha recentemente illustrato le direttrici guida del proprio piano industriale triennale denominato “ACT”, un acronimo che sintetizza Accelerazione, Trasformazione e Coesione. Questo piano, presentato di recente alle Organizzazioni Sindacali e agli stakeholder del settore bancario, si discosta per alcuni elementi rispetto alle strategie storiche, pur mantenendo una continuità con valori e obiettivi aziendali. Il Gruppo, in linea con una visione di lungo periodo e forte radicamento sul mercato italiano, pone l’accento su nuovi equilibri tra crescita, sostenibilità e impatto sociale. Si è scelto di impostare la strategia presente su logiche autonome, distinguendosi dalle più generali strategie della casa madre.
L’annuncio del nuovo percorso strategico porta in primo piano numerosi temi centrali per banca e società: dalla trasformazione digitale all’upskilling delle persone, dai principi ESG alla ridefinizione della presenza territoriale. In questo scenario, l’impegno verso una clientela sempre più esigente viene accompagnato da una particolare attenzione alle ricadute occupazionali e sociali strutturando il rilancio della realtà italiana del Gruppo su nuove basi di inclusività e responsabilità.
Nell’agenda di Crédit Agricole si trova una decisa volontà di rafforzare la posizione competitiva nel mercato bancario nazionale. Il percorso parte da una robusta campagna di investimenti finalizzata all’innovazione dei canali commerciali e digitali, alla valorizzazione delle sinergie tra le diverse realtà del Gruppo e all’allargamento della base clienti. I progetti di sviluppo prevedono interventi chiave su tre direttrici: multicanalità, corporate banking e digitalizzazione dei servizi.
La strategia punta a consolidare la multicanalità offrendo soluzioni integrate che rispondano sia alle esigenze di gestione dei risparmi (con enfasi su wealth management e risparmio gestito), sia alla clientela aziendale, dal segmento delle Piccole Operazioni Economiche (POE) alle realtà Mid e Large Corporate. Significative saranno le sinergie con le divisioni specialistiche del Gruppo, come CACIB, nell’offerta di servizi finanziari evoluti e consulenze specializzate per imprese di maggiori dimensioni.
Un altro asse portante riguarda l’accelerazione sulla trasformazione digitale, con la digitalizzazione dei processi di erogazione credito e del monitoraggio delle operazioni. Tali iniziative mirano a garantire tempi di risposta più rapidi, maggiore efficienza e trasparenza grazie all’introduzione diffusa di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale, la quale riveste un ruolo determinante nel personalizzare la relazione con il cliente e migliorare la customer experience.
Nel quadro di razionalizzazione territoriale che caratterizza il settore bancario, è stato presentato alle Organizzazioni Sindacali un piano relativo alla presenza fisica sul territorio. Sono previste la chiusura o trasformazione di alcune filiali e recapiti, coinvolgendo circa 67 unità operative e determinando impatti su oltre cento impiegati, con particolare attenzione alla necessità di ricollocazione e riqualificazione professionale in ottica di presidio territoriale ed efficienza operativa. Questa scelta si è rivelata oggetto di confronto sindacale e riflessione pubblica, specie riguardo al contrasto tra razionalizzazione e conservazione di un adeguato presidio locale.
| Direttrici principali del piano ACT | Azioni chiave |
| Multicanalità | Potenziare canali fisici e digitali; servizi omnicanale per clienti privati e corporate |
| Digitalizzazione | Implementazione dell’intelligenza artificiale; automazione e snellimento dei processi di credito |
| Sinergie di Gruppo | Collaborazione tra factory prodotto e divisioni specialistiche per l’offerta integrata |
L’impatto della strategia tocca anche la composizione della clientela e la qualità dei servizi. L’obiettivo principale è rispondere alle mutate abitudini degli utenti, incrementando le prestazioni dei canali digitali ma senza trascurare coloro che prediligono il rapporto diretto, tramite l’ottimizzazione delle filiali fisiche. La sfida sarà dunque offrire un modello di servizio personalizzato, inclusivo e tecnologicamente evoluto, allineando le scelte di sviluppo ai valori ESG e alle richieste normative del settore.
Per quanto riguarda il personale, il piano ACT presenta un approccio articolato e volto alla valorizzazione delle risorse interne in un contesto di trasformazione organizzativa di rilievo. Il Gruppo ha dichiarato l’intenzione di potenziare la sua forza lavoro nelle aree chiave quali canali commerciali, specialistici e retail, mentre prevede una graduale riduzione degli addetti nelle Direzioni Centrali e nei ruoli di rete maggiormente operativi.
In questa prospettiva sono state annunciate importanti iniziative di upskilling e reskilling rivolte a circa 1000 dipendenti, accompagnate da un piano di 1000 nuove assunzioni denominato “talent recruiting”. Gli investimenti sulla formazione puntano a favorire la crescita delle competenze necessarie in un mercato in profonda trasformazione, con particolare attenzione al coinvolgimento attivo di tutte le fasce d’età e livello professionale. A tal proposito, si favorisce la partecipazione a percorsi formativi calibrati su orari di lavoro e aggiornamento costante, sostenendo la preparazione della futura classe dirigente interna.
Un ulteriore elemento di rilievo è rappresentato dall’impegno nella trasparenza e nella managerialità innovativa; la banca mira all’evoluzione dei modelli gestionali valorizzando il gioco di squadra e l’inclusività, nonché l’adozione di piani incentivanti destinati a premiare la produttività appare equa e sostenibile.