Quali errori possono esserci nelle CU 2025 e cosa controllare: ecco come fare le correzioni ed evitare le sanzioni. I chiarimenti
Cosa si deve controllare nella Certificazione Unica 2025 ricevuta dai datori di lavoro? I sostituti di imposta di preparano hanno inviare le Certificazioni Uniche 2025 CU attestanti i redditi percepiti dai propri lavoratori lo scorso anno 2024 e proprio ai dipendenti spetta effettuare verifiche del documento per verificare che tutto sia corretto e non ci siano errori o eventuali modifiche o integrazioni da effettuare.
Bisogna innanzitutto verificare che gli importi delle voci in busta paga, relative alle competenze e alle trattenute, corrispondano alle voci riportate nel modello.
Le procedure di controllo permettono di evidenziare, con specifici messaggi di errore, le eventuali anomalie o incongruenze riscontrate tra i dati contenuti nel modello di dichiarazione e nei relativi allegati e le indicazioni fornite dalle specifiche tecniche e dalla circolare dei controlli.
Gli errori che possono essere riportati nella Certificazione Unica possono riguardare tanto gli importi relativi ai redditi percepiti dai lavoratori, quanto anche i suoi dati anagrafici.
Se dalla verifica della Certificazione Unica CU emergono errori, il lavoratore deve rivolgersi al proprio sostituto d'imposta e chiedere la correzione dei dati.
Quest’ultimo ha l’obbligo, secondo le leggi in vigore, di effettuare le dovute correzioni e consegnare la copia del modello sintetico della Certificazione Unica rettificato, segnalando che quella precedentemente inviata è stata annullata.
Può accadere, però, che il datore di lavoro non corregga la CU con i dati reddituali errati e in questo caso il contribuente si ritrova nella posizione di aver percepito un reddito diverso da quello risultante dal documento.
Se il reddito percepito è minore di quello certificato, il lavoratore rischia di pagare più tasse del previsto a causa di redditi non effettivamente percepiti.
Per evitare tale situazione, il contribuente deve compilare il modello 730 riportando i redditi, anche non percepiti, come risultanti dalla Certificazione Unica 2025 ricevuta nel Quadro C ‘Redditi di lavoro dipendente e assimilati’, e l’importo certificato ma non effettivamente percepito sul rigo E26 ‘Altri oneri deducibili’.
Dunque, in caso di errori nella Cu è necessario segnalarlo al sostituto d’imposta e ottenere una nuova CU di rettifica, pagando le eventuali sanzioni in caso di ritardi.
Se la rettifica avviene in modalità telematica entro 5 giorni dai termini, non sono previste sanzioni.
Precisiamo che i cinque giorni decorrono dalla data di invio per le CU accettate o dalla data indicata nella notifica di scarto per le CU con errori di trasmissione.
Se si supera il termine dei 5 giorni per l’invio della rettifica, come nel caso di correzione dal datore di lavoro, sono previste le seguenti sanzioni: