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Debiti INPS e Inail: si possono pagare in 5 anni e in 60 rate con nuova normativa in vigore

di Marianna Quatraro pubblicato il
Debiti INPS Inail pagare 5 anni

Dal primo gennaio 2025 è possibile rateizzare i debiti INPS in 5 anni fino a 60 mesi per i contributi non ancora affidati agli agenti della riscossione: come funziona la nuova procedura e tempi da rispettare

Una nuova disciplina normativa, recentemente pubblicata in Gazzetta Ufficiale, apre la strada a modalità di rateizzazione più dilatate e flessibili rispetto al passato per il pagamento dei debiti Inps e Inail. L'obiettivo principale è offrire un concreto supporto alle imprese, ai professionisti e ai lavoratori autonomi che si trovano ad affrontare momentanee difficoltà di liquidità. L’attuazione della misura modifica profondamente il sistema amministrativo relativo alle obbligazioni contributive, ampliando l’orizzonte di rientro fino a 60 mesi. 

Cosa prevede la nuova disciplina: durata, importi e condizioni

La nuova normativa, in vigore dal 2025, ridisegna la gestione dei pagamenti rateali dei debiti verso INPS e INAIL per crediti non ancora affidati all’Agenzia della Riscossione. Viene istituito un doppio binario che distingue in modo netto le condizioni di accesso in funzione dell’importo dovuto:

  • Importi fino a 500.000 euro: possibile un piano di ammortamento sino a 36 rate mensili.
  • Importi superiori a 500.000 euro: il beneficiario può estendere la dilazione fino a 60 rate (cinque anni).
Per entrambe le casistiche, l’accesso è subordinato alla dichiarazione di una "temporanea situazione di obiettiva difficoltà economico-finanziaria", elemento cardine per l’ammissione al beneficio.

La misura vale esclusivamente per i debiti non ancora diventate oggetto di iscrizione a ruolo da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione; rimane quindi separata la gestione per i debiti già affidati alla riscossione coattiva.

Per le imprese e i professionisti, questa disciplina comporta una maggiore flessibilità nella gestione della tesoreria e delle scadenze, favorendo la continuità operativa e la sostenibilità nel tempo dei processi di regolarizzazione contributiva.

Quando si può pagare in 36 rate e quando in 60 mesi

La possibilità di estendere i pagamenti fino a un massimo di 36 o 60 rate si differenzia a seconda dell’entità del debito residuo. La tabella seguente illustra chiaramente il meccanismo:

Importo del debito Numero massimo di rate
Fino a 500.000 euro 36 rate mensili
Oltre 500.000 euro 60 rate mensili (cinque anni)

Solo per debiti superiori a 500.000 euro è possibile chiedere l’allungamento del piano a cinque anni. L’accesso non avviene in automatico:

  • La "corsa lunga" (60 mesi) è riservata a esposizioni cospicue, valutate come difficilmente sostenibili in tempi brevi senza pregiudicare la liquidità aziendale.
  • I piani triennali (fino a 36 mesi) rimangono la modalità ordinaria per importi inferiori, con la verifica di una temporanea situazione di difficoltà.

Requisiti: la temporanea difficoltà economico-finanziaria

La condizione per accedere ai nuovi benefici di rateizzazione è rappresentato dalla dichiarazione e prova di una situazione temporanea di obiettiva difficoltà economico-finanziaria. La normativa richiede infatti che il debitore, sia esso persona fisica, professionista o impresa, documenti:
  • una crisi temporanea che impedisce il regolare adempimento delle proprie obbligazioni;
  • l’assenza di uno stato di insolvenza strutturale o permanente;
  • la reale intenzione di regolarizzare la propria posizione contributiva;
Le modalità per dimostrare tale stato varieranno a seconda della tipologia di soggetto:
  • Persone fisiche e ditte individuali: sarà richiesto l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) unitamente all’entità del debito e all’eventuale presenza di rateazioni già in corso.
  • Altre categorie (società, professionisti, enti): le valutazioni terranno conto di parametri di liquidità e del rapporto tra debito residuo e valori di produzione.
  • Eventi eccezionali (calamità, incendi, inagibilità): la condizione sarà attestata da documentazione rilasciata da autorità competenti.
È essenziale che la difficoltà sia effettiva ma transitoria. La soluzione non è riservata a situazioni di cronica incapacità di pagamento, ma è pensata per chi, a causa di contingenze, necessiti di una temporanea dilazione.

Iter per la richiesta e tempistiche: a chi presentare domanda e modalità operative

Per accedere alla nuova rateizzazione dei debiti Inps e Inail, il soggetto interessato deve presentare la domanda esclusivamente in modalità telematica, direttamente agli enti competenti: INPS per i contributi previdenziali e INAIL per i premi assicurativi.

I passaggi principali del nuovo iter sono:

  • Predisposizione della richiesta di rateizzazione tramite i servizi online messi a disposizione dagli enti.
  • Compilazione della documentazione atta a comprovare la temporanea difficoltà economico-finanziaria. Inizialmente può trattarsi di un’autodichiarazione, ma la concessione della dilazione è subordinata alla presentazione di tutta la documentazione necessaria secondo i criteri dei CdA.
  • Valutazione dell’istanza da parte degli uffici competenti, sulla base delle regole attuative.
La procedura è esclusivamente online. La digitalizzazione garantirà una gestione più trasparente e tracciabile della pratica, oltre a una riduzione dei tempi di istruttoria e decisione. La domanda non può essere presentata presso altri enti o tramite canali differenti.

Applicazione alle istanze pregresse e seconda dilazione

Il legislatore, nello strutturare il nuovo regime, ha inserito una clausola di salvaguardia a beneficio delle domande presentate in precedenza. In particolare, chi ha già presentato richiesta di rateizzazione a partire dal 12 gennaio 2025 può, entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto attuativo, chiedere la rideterminazione del proprio piano secondo le nuove regole più favorevoli:

  • Estensione del numero di rate fino ai nuovi limiti (36 o 60 rate secondo l’importo)
  • Ammortamento più sostenibile con rate di minore entità mensile
  • Necessità di presentare una nuova domanda specifica attraverso i servizi telematici degli enti
Un’ulteriore novità consente di richiedere una seconda dilazione anche in presenza di un piano di rientro già in corso, sempre nel rispetto delle condizioni stabilite dai regolamenti attuativi dei CdA. Questo elemento accentua il principio di flessibilità, offrendo la possibilità di ristrutturare il debito in risposta a eventuali aggravamenti temporanei e documentabili della difficoltà finanziaria.

 



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