Chi puņ usufruire delle detrazioni fiscale per le spese della mensa scolastica. Chi ne puņ beneficiare, le istruzioni per farlo, casi particolari ed esempi concreti
A chi spetta la detrazione per le spese della mensa scolastica 2025 e quali sono gli importi previsti? Molti genitori hanno la possibilità di usufruire di agevolazioni fiscali per il pagamento del servizio di ristorazione scolastica dei propri figli.
Le agevolazioni fiscali per il servizio di ristorazione scolastica nel 2025 spettano a tutti i genitori con figli che frequentano diversi cicli di istruzione:
La detrazione spetta al genitore (o al tutore legale) che sostiene effettivamente l'onere del pagamento. Questo punto è particolarmente rilevante per i genitori separati o divorziati.
Nel caso in cui la spesa venga sostenuta da entrambi i genitori in percentuali diverse dal classico 50%, sarà necessario indicare con precisione in dichiarazione dei redditi la percentuale effettiva di spesa sostenuta da ciascuno, per una corretta ripartizione del beneficio fiscale.
Nella dichiarazione dei redditi 2025 (relativa all'anno d'imposta 2024) è possibile beneficiare della detrazione fiscale per le spese di refezione scolastica nella misura del 19% del costo sostenuto, fino a un tetto massimo di 800 euro per ogni figlio.
Facciamo un esempio pratico:
Le spese sostenute per la refezione scolastica devono essere inserite nel quadro E del modello 730, specificatamente nei righi da E8 a E12, utilizzando il codice 12 che identifica le spese di istruzione.
È fondamentale ricordare che, come stabilito dalla normativa fiscale vigente, si può usufruire della detrazione solo se i pagamenti sono stati effettuati con strumenti tracciabili, quali:
Per poter beneficiare dell'agevolazione fiscale, il contribuente deve conservare e, se richiesto, esibire la documentazione che attesti la spesa sostenuta dal 1° gennaio al 31 dicembre dell'anno fiscale di riferimento. La documentazione valida include:
Nel caso di genitori separati o divorziati con affidamento condiviso, la detrazione spetta al genitore che ha effettivamente sostenuto la spesa, indipendentemente dalla residenza del figlio. Se entrambi i genitori hanno contribuito al pagamento, ciascuno potrà detrarre la quota effettivamente versata.
È importante che la documentazione dei pagamenti sia intestata al genitore che intende beneficiare della detrazione, o quantomeno che sia chiaramente identificabile chi ha effettivamente sostenuto la spesa.
Nei casi più complessi, come quelli che coinvolgono accordi specifici tra ex coniugi, è consigliabile consultare un commercialista o un CAF per assicurarsi di procedere correttamente nella ripartizione delle detrazioni fiscali per i figli a carico.
Oltre alle spese per la mensa scolastica, è utile ricordare che sono detraibili nella stessa misura (19% fino a un massimo di 800 euro per figlio) anche altre spese di istruzione, quali:
No, le spese per la mensa dell'asilo nido non rientrano in questa specifica detrazione per spese di istruzione, ma possono essere incluse nella detrazione specifica per gli asili nido (sempre al 19% ma con un limite massimo di 632 euro per figlio).
No, la detrazione per spese di mensa si applica esclusivamente ai cicli di istruzione fino alla scuola secondaria di secondo grado. Per gli studenti universitari esistono altre agevolazioni fiscali specifiche per le spese universitarie.
Sì, anche l'acquisto di buoni pasto o voucher destinati alla mensa scolastica è detraibile, purché il pagamento sia tracciabile e si conservi adeguata documentazione dell'acquisto.
I pagamenti effettuati in contanti non danno diritto alla detrazione fiscale. Dal 2020, infatti, tutte le spese detraibili devono essere pagate con mezzi tracciabili, salvo rare eccezioni (come l'acquisto di medicinali).
Ricordate che per qualsiasi dubbio specifico relativo alla vostra situazione fiscale, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista del settore o a un CAF, per evitare errori nella compilazione della dichiarazione dei redditi e massimizzare i benefici fiscali a cui avete diritto.