La programmazione economica per il 2026 prevede un riassetto sostanziale delle agevolazioni fiscali, focalizzando l’attenzione su sostenibilità e equità. L’intervento normativo mira a modificare l’assetto vigente delle detrazioni, introducendo sistemi di calcolo più aderenti alla composizione e alle condizioni economiche del nucleo familiare. In particolare, la revisione delle detrazioni in base al numero di figli rappresenta un elemento cardine della nuova politica fiscale, con l’obiettivo di rafforzare il sostegno alle famiglie e migliorare la redistribuzione delle risorse.
Le principali novità sulle detrazioni per famiglie e figli nella revisione 2026
La proposta di revisione delle detrazioni fiscali in base al numero di minori a carico e il reddito dichiarato mira a favorire in maniera crescente i nuclei con maggiore presenza di figli.
Questo sistema porterà a una riduzione dell’importo massimo detraibile all’aumentare del reddito, mentre la presenza di figli a carico accrescerà il valore delle detrazioni con meccanismi proporzionali, valorizzando in particolare le situazioni di maggiore fragilità economica e sociale. Il nuovo sistema dovrebbe basarsi su:
- Ripartizione progressiva: A cadauno scenario familiare e reddituale viene associata una soglia specifica, con crescite graduali del beneficio al crescere del numero di figli fiscalmente rilevanti;
- Tutela dei soggetti deboli: Particolare attenzione è riposta ai minori con disabilità, per i quali sono previsti coefficienti maggiorati ai fini del calcolo degli importi detraibili;
- Detrazioni secondo il quoziente familiare: L’introduzione di tale parametro consente una migliore calibrazione
- dei vantaggi in relazione alla composizione del nucleo, evitando disparità ingiustificate tra famiglie con e senza figli.
Per quanto riguarda la
determinazione degli importi detraibili, il sistema prevede che:
- Nel nucleo senza figli a carico, la percentuale detraibile risulta inferiore rispetto ai nuclei con almeno un minore;
- I coefficienti legati al numero di figli sono così attribuiti: 0,70 per un figlio, 0,85 per due figli, 1 da tre figli in su o con presenza di disabilità;
- L’importo massimo detraibile si modula inoltre con riferimento a fasce reddituali ben distinte.
Il meccanismo dei tetti di spesa, quoziente familiare e limiti di reddito
La revisione prevede comunque
tetti di spesa detraibili, cioè un importo massimo alle spese considerate per il
beneficio Irpef, stabilito in base al reddito e al coefficiente familiare. Per l’annualità 2025, la normativa individua:
Reddito complessivo |
Importo base |
Oltre 75.000 fino a 100.000 euro |
14.000 euro |
Oltre 100.000 euro |
8.000 euro |
All’importo base si applicano i seguenti coefficienti:
- 0,50 senza figli a carico;
- 0,70 con un figlio;
- 0,85 con due figli;
- 1 con tre o più figli, oppure presenza di minore con disabilità certificata.
Le implicazioni pratiche per contribuenti e famiglie numerose
L’applicazione del nuovo sistema comporterà una serie di effetti concreti sulla gestione fiscale delle famiglie. Per i contribuenti con più figli e redditi medio-bassi, la riforma risulta potenzialmente vantaggiosa, garantendo maggiori possibilità di abbattimento del carico Irpef attraverso
coefficienti crescenti correlati al numero di figli.
Le ricadute principali includeranno:
- Maggiorazione dei massimali detraibili per nuclei numerosi o con minori con disabilità;
- Limitazioni per chi rientra nelle fasce di reddito elevate, specialmente laddove il nucleo sia monocomponente o privo di carichi familiari;
- Gestione delle spese su doppio binario: le nuove regole si applicano solo alle spese sostenute dal 2025 in poi, mentre le rate di detrazioni relative ad esercizi precedenti seguiranno la normativa precedente;
- Possibilità di includere nelle detrazioni anche spese sostenute nell’interesse del coniuge e dei figli riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati.
Le altre misure in manovra: bonus mamme, nidi, carte per nuovi nati e riduzione Irpef
Accanto alle novità sulle detrazioni legate alla composizione familiare, la manovra contempla ulteriori strumenti di sostegno al welfare e all’infanzia. Spiccano il
bonus mamme, con riconoscimento di detrazioni progressive alle lavoratrici in base al numero di figli (da 2.500 euro a 17.500 euro), la ‘Carta per i nuovi nati’ da 1.000 euro per nuclei con reddito sotto i 40.000 euro, nonché il rafforzamento degli stanziamenti per i nidi pubblici. In particolare, si prevedono:
- Bonus mamme lavoratrici: Misura cumulabile, esclusiva per la madre o il genitore con custodia prevalente in caso di incapienza, volta a sostenere l’occupazione femminile e contrastare la crisi demografica;
- Estensione del bonus asilo nido: Aumento dei fondi destinati all’accesso al beneficio, con particolare attenzione per le famiglie a basso reddito;
- Carta per nuovi nati: Sostegno economico diretto ai nuclei con neonati e ISEE limitato;
- Riduzione Irpef e proroga bonus casa al 50%: Confermata la volontà del Governo di condurre una riduzione graduale delle aliquote sulle fasce più basse di reddito e di prorogare alcune delle detrazioni edilizie al 50% sull’abitazione principale.
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