Se lInps sbaglia a calcolare le pensioni, i pensionati non devono rimborsare gli importi percepiti in pi: i casi e le recenti sentenze
Cosa prevede la nuova sentenza della Corte dei Conti sugli errori di calcolo delle pensioni da parte dell’Inps? L'Istituto di Previdenza non è nuovo a errori di calcolo dei trattamenti mensili da erogare ai pensionati ma è recente il caso di un pensionato che si è visto decurtare l’assegno mensile di oltre 100 euro ma illegittimamente. Vediamo cosa è accaduto nel dettaglio.
Secondo l’Istituto di Previdenza, l’indebito sarebbe scaturito dal superamento dei limiti di cumulabilità dei redditi posseduti dal soggetto interessato e per questo motivo ha avviato il recupero dell’importo in rate mensili da 110 euro direttamente sulla pensione da corrispondere.
Il pensionato si è rivolto alla Corte dei Conti ed ha effettivamente avuto giustizia. Secondo quanto stabilito dai giudici, il recupero delle somme già pagate è tardivo e l’errore di calcolo è stato commesso dall’Istituto.
Non si è verificato alcun comportamento doloso da parte del pensionato che ha sempre provveduto a comunicare il proprio reddito mediante regolare presentazione della dichiarazione dei redditi con il modello 730.
Ciò significa che il credito non è più esigibile dall’Inps e lo stesso Ente è stato condannando a restituire quanto già trattenuto.
La vicenda appena riportata è solo l’ultima testimonianza di un errore commesso dall’Inps nei calcoli o nei ricalcoli delle pensioni.
Negli anni si sono, infatti, susseguiti eventi simili e ogni volta a risolvere le situazioni sono sempre intervenute le sentenze di tribunali e Corti.
Per esempio, secondo la Corte di Cassazione con la sentenza n. 482/2017 ha stabilito che l’Inps ha il potere di rettificare in ogni momento le pensioni per eventuali errori commessi, ma non può recuperare le somme già corrisposte, a meno che l’indebita prestazione erroneamente corrisposta non sia scaturita da un dolo del soggetto interessato.
Inoltre, può accadere che l’Inps calcoli la pensione da erogare in maniera errata, inferiore rispetto a quella che un soggetto dovrebbe, in realtà, avere percepire in base alle normative di legge vigenti.
Al verificarsi di questi casi, sempre la Corte di Cassazione ha stabilito che l’Ente non solo deve ricalcolare la pensione e riconoscere gli eventuali importi precedentemente sottratti, ma deve anche risarcire il danno subito dal pensionato a causa dell'importo inferiore.