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In quali casi si possono non pagare i debiti di gioco d'azzardo e scommesse legalmente

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cosa prevede la legge sull'obbligo di pagamento dei debiti di gioco d'azzardo e scommesse

Nel contesto italiano, l’interesse verso il gioco d’azzardo, in tutte le sue forme, si accompagna a un quadro normativo articolato che disciplina sia le situazioni di liceità sia gli aspetti patologici correlati all’indebitamento.

Il progressivo aumento delle persone coinvolte in scommesse sportive, giochi da casinò o lotterie evidenzia una crescente attenzione verso le implicazioni giuridiche e sociali dei debiti da gioco. 

Nell’ordinamento italiano, la regolamentazione dei debiti di gioco e delle scommesse si articola principalmente attraverso le disposizioni contenute nel Codice Civile e nel Codice Penale. Il Codice Civile stabilisce che i debiti sorti per effetto di giochi e scommesse rientrano tra le cosiddette obbligazioni naturali, ossia doveri di natura morale o sociale privi di coercibilità legale. 

Il Codice Penale pone particolare attenzione all’aspetto repressivo del gioco d’azzardo, intervenendo a tutela dell’ordine pubblico e contro i rischi di abuso. L’elemento centrale è il fine di lucro fondato sull’alea, ovvero quando il risultato dipende esclusivamente dalla sorte, e il denaro costituisce la posta in gioco.

Normativa Contenuto
Art. 1933 c.c. Non esigibilità dei debiti di gioco e scommessa
Art. 718-723 c.p. Sanzioni per gioco d’azzardo illecito

Quando i debiti di gioco d'azzardo e scommesse si possono non pagare 

Una delle peculiarità della disciplina italiana sui debiti correlati al gioco d’azzardo e alle scommesse è rappresentata dal fatto che tali tipologie di debiti non sono obbligatoriamente esigibili, per cui si possono non pagare. Tali debiti, infatti, costituiscono obbligazioni naturali, che non hanno tutela legale coattiva. In pratica:

  • Il creditore non può ottenere un decreto ingiuntivo né promuovere esecuzioni forzate sul debitore per recuperare quanto dovuto a seguito di una perdita di gioco o di una scommessa;
  • L’eventuale firma di una scrittura privata che impegni una persona a pagare una somma persa al gioco non produce effetti vincolanti dal punto di vista giudiziario;
  • Il pagamento eseguito spontaneamente dal debitore non può essere poi reclamato indietro, a meno che non sussistano condizioni di incapacità o frode, come previsto dagli artt. 1933 e 2034 c.c.
Ciò significa che chi ha contratto debiti direttamente derivanti dalla partecipazione a giochi o scommesse, anche lecite, non è obbligato giuridicamente a saldarli se non per scelta personale.

E', tuttavia, necessario fare una distinzione tra il debito sorto dal gioco (come una scommessa persa tra privati) e obbligazioni nate con soggetti terzi per finanziare l’attività ludica, quali prestiti concessi da banche, finanziarie o privati. In questi ultimi casi, trattandosi di crediti estranei al rapporto di gioco, la legge riconosce al creditore strumenti per il recupero coattivo.

Incapacità, frode e scommesse lecite: quando è obbligatorio pagare

La normativa ammette alcune eccezioni di rilievo ai principi generali di non esigibilità:

  • Incapacità: Se il debitore risultava incapace di intendere e di volere al momento della perdita (ad esempio per minore età, interdetto o inabilitato, oppure sotto l’effetto di una patologia certificata), il pagamento può essere richiesto di restituzione, anche se già effettuato.
  • Frode o inganno: Qualora vi sia stata una frode, un raggiro o un inganno ai danni del perdente, quest’ultimo mantiene il diritto di agire per il recupero della somma pagata.
  • Scommesse lecite e obbligazioni perfette: Esiste difatti una tipologia di scommesse ritenute “lecite” e regolamentate dallo Stato (come quelle sportive autorizzate). In questo caso, la posta viene considerata un’obbligazione civilistica perfetta e può essere fatta valere in giudizio da chi vanta un credito. Quindi è possibile essere costretti a pagare debiti dovuti a scommesse regolari fatte secondo le regole dei concessionari di Stato.

Le procedure per liberarsi legalmente dai debiti di gioco: passi da seguire

Per ottenere la liberazione dai debiti derivanti dal gioco o dalle scommesse esistono diversi percorsi legali, che si differenziano in base all’origine del debito (diretto da gioco o indiretto tramite finanziamenti). La procedura più rilevante è quella dell’esdebitamento, che prevede:
  • Analisi della situazione personale e finanziaria: Il debitore deve ricostruire dettagliatamente le cause del proprio indebitamento, distinguendo tra obblighi naturali e debiti formalmente assunti (prestiti o finanziamenti bancari).
  • Certificazione della ludopatia: Nei casi di indebitamento patologico occorre farsi riconoscere formalmente la dipendenza dal gioco tramite documentazione medica e attestazione di percorso terapeutico attivo.
  • Richiesta di assistenza a professionisti o OCC: È necessario rivolgersi a un Organismo di Composizione della Crisi (OCC) per avviare la pratica di esdebitazione o ristrutturazione del debito.
  • Elaborazione, presentazione e approvazione del piano: Il piano proposto deve dimostrare la ridotta capacità di rimborso, l’incolpevolezza del debitore e l’adesione a un percorso di cura, ottenendo infine l’approvazione dal giudice competente.
Oltre all’esdebitazione, altre opzioni comprendono l’accordo a saldo e stralcio, prediligendo un pagamento ridotto e saldo immediato rispetto al debito accumulato. La procedura è accessibile solo a chi dimostra l’effettiva incapacità di rimborsare il debito e la volontà di affrontare un percorso di guarigione dalla ludopatia.

 

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