La Manovra Finanziaria 2026 si presenta come un punto di svolta nell’attività parlamentare italiana: dal confronto sulle oltre 5.700 proposte di modifica provenienti da maggioranza e opposizioni, si è giunti a uno snellimento considerevole, selezionando poco più di 400 emendamenti chiave. Questo passaggio, fortemente richiesto dall’Ufficio di presidenza della commissione Bilancio del Senato, riduce il margine di incertezza e focalizza il dibattito sulle misure considerate prioritarie per il Paese.
Tra le questioni centrali sono emerse interventi sulle pensioni, sulle normative fiscali, rottamazioni fiscali e condoni edilizi, oltre a politiche per il lavoro e il settore immobiliare. Lo scopo dichiarato di questa selezione è garantire saldi invariati, ossia evitare impatti negativi sulle finanze pubbliche, scegliendo solo gli interventi economicamente sostenibili.
Iter e criteri di selezione degli emendamenti alla Manovra Finanziaria
L’esame della Manovra parte, come ogni anno, da un’intensa fase di acquisizione di proposte di modifica, che nel 2026 hanno raggiunto la cifra record di oltre 5.700 emendamenti, presentati da tutte le forze politiche. La ripartizione dei 400 emendamenti segnalati rispecchia il peso dei gruppi politici:
- Fratelli d’Italia ha potuto indicare 123 proposte;
- la Lega ne ha segnalate 57;
- Forza Italia 39;
- Noi Moderati 19;
- mentre per le opposizioni il Partito Democratico ha avuto diritto a 70 proposte, il Movimento 5 Stelle 51, Italia Viva 19 e Alleanza Verdi-Sinistra altre 19.
Parte del compito della commissione di Bilancio è valutare anche l’ammissibilità formale degli emendamenti, escludendo quelli non direttamente attinenti o già coperti da proposte dei relatori. Il confronto in commissione si concentra, quindi, su un corpus ridotto ma di
forte impatto potenziale. La selezione finale dà quindi spazio
ai temi con maggiore consenso e sostenibilità, rendendo il dibattito parlamentare più trasparente ed efficiente.
Pensioni e previdenza: le misure su Opzione Donna, Quota 103 e blocco dell'aumento dell'età pensionabile
Gli emendamenti sulle pensioni rappresentano un asse portante tra gli emendamenti selezionati. In primo piano vi sono le richieste relative alla proroga dell’Opzione Donna, uno dei regimi pensionistici anticipati dedicati alle lavoratrici che abbiano determinati requisiti anagrafici e contributivi.
Altro elemento di rilievo è la richiesta di mantenimento della cosiddetta Quota 103, cioè l’ulteriore possibilità di uscita anticipata dal mondo del lavoro attraverso la somma tra età anagrafica e anni di contributi. Alcune forze politiche hanno inserito tra le priorità la richiesta di bloccare l’aumento dell’età pensionabile, che secondo la normativa vigente sarebbe destinato a crescere in base all’aspettativa di vita (meccanismo dello “scalino pensionistico”).
Nel dettaglio:
- Viene proposto lo stop all’adeguamento automatico dell’età pensionabile secondo gli ultimi dati Istat;
- si richiede una maggiore tutela per i lavoratori usuranti e per il comparto sicurezza;
- la maggioranza annuncia l’intenzione di proteggere i comparti più a rischio dalle fluttuazioni normative.
Tasse e fisco: tassa sull'oro, plusvalenze cripto e compensazione crediti
Uno dei principali temi discussi riguarda la
tassa sull’oro da investimento: l’intenzione è introdurre una procedura di rivalutazione fiscale con un’aliquota agevolata temporanea del 12,5% (contro il 26% ordinario), destinata a
chi possiede oro per investimento privo di documentazione d’acquisto. La proposta mira a favorire l’emersione di ricchezze e garantire nuove entrate senza penalizzare eccessivamente i risparmiatori.
Altra priorità è la tassazione sulle plusvalenze da cripto-attività: diversi emendamenti propongono di impedire l’innalzamento dell’aliquota al 33% previsto per il prossimo anno, mantenendola invece al 26%, sia per garantire coerenza normativa sia per non disincentivare il settore delle criptovalute in crescita tra i risparmiatori italiani.
Tra le proposte fiscali più condivise, vi è l’eliminazione del divieto di compensazione tra crediti agevolativi e debiti contributivi, una misura che favorisce la liquidità per imprese e professionisti, evitando blocchi operativi e alleggerendo la pressione amministrativa.
Rottamazione quinquies: ampliamento e novità per i contribuenti
Tra le priorità fiscali emerge l’ampliamento della rottamazione-quinquies, una delle misure più attese dai contribuenti alle prese con debiti verso l’amministrazione finanziaria. Gli emendamenti segnalati puntano ad allargare la platea degli aventi diritto, facendo rientrare anche quei soggetti che erano decaduti dal beneficio nelle precedenti edizioni, in particolare dalla "rottamazione quater" per accertamenti.
Le novità proposte comprendono:
- la riduzione del tasso di interesse applicato per i pagamenti rateali (dal 4% al 2%);
- la possibilità di sanare la posizione anche in caso di mancato o parziale pagamento dell’ultima rata;
- la nuova regola che fa decadere dal beneficio solo dopo il mancato pagamento di due rate, anche non consecutive.
L’obiettivo è offrire una soluzione realistica a chi si trova in difficoltà finanziaria, assicurando comunque alle casse pubbliche il recupero, seppur dilazionato, delle somme dovute.
Questa misura va nella direzione della compliance fiscale, incentivando la regolarizzazione volontaria e alleggerendo il carico sanzionatorio per chi dimostra la volontà di mettersi in regola.
Affitti brevi e cedolare secca: lo stop all'aumento e le ricadute sul settore immobiliare
Uno degli argomenti di maggiore confronto riguarda la tassazione degli affitti brevi. Le proposte segnalate da alcuni gruppi intendono congelare l’aumento dell’aliquota della cedolare secca, che la Manovra prevedeva di portare dal 21% al 26% per le gli affitti brevi gestiti tramite piattaforme. Queste modifiche trovano sponda in particolare nella Lega e in parte di Forza Italia, mentre altri gruppi di maggioranza mostrano un approccio più prudente, motivando la necessità di salvaguardare il gettito fiscale.
Le principali richieste sono:
- ripristino dell’aliquota ridotta al 21% per le locazioni non imprenditoriali;
- definizione più stringente del numero massimo di immobili gestiti in forma privata;
- maggiore chiarezza sulla distinzione tra attività occasionale e imprenditoriale, ad esempio, riducendo da quattro a tre il numero massimo di appartamenti per non essere obbligati ad aprire partita IVA.
Le
eventuali modifiche potrebbero produrre effetti importanti su investitori, proprietari e piattaforme digitali, riorientando strategie e comportamenti di mercato nel breve periodo.
Condono edilizio 2026: le proposte e il dibattito parlamentare
Fratelli d’Italia ha confermato la presentazione di diversi emendamenti dedicati al condono, tra cui la riapertura dei termini della sanatoria del 2003 (soprattutto per la Campania) e proposte che ampliano la possibilità di regolarizzazione di opere abusive ultimate entro il 30 settembre 2025.
Tra le proposte più discusse figurano:
- estensione della sanatoria edilizia alle tipologie di abusi minori;
- possibilità di rilascio automatico del titolo abilitativo tramite silenzio-assenso se i Comuni non rispondono entro sei mesi dalla domanda;
- facilitazioni e modalità di accesso differenziate a livello regionale, lasciando alle Regioni compiti regolatori e di garanzia sui criteri di sanabilità;
- regolarizzazione di interventi realizzati senza titolo abilitativo prima del limite stabilito.
La
discussione parlamentare resta accesa. Una parte della maggioranza, guidata dalla Lega, propone soluzioni tese a smaltire in tempi certi le pratiche pregresse, mentre altre forze si oppongono a nuovi condoni, temendo effetti negativi sulla legalità urbanistica. Non mancano voci contrarie anche all’interno della stessa coalizione di governo, che valutano l’opzione del silenzio-assenso come compromesso tra esigenza di regolarizzazione e rispetto della disciplina in materia urbanistica.
Altre misure rilevanti tra i 400 emendamenti segnalati
Accanto ai temi portanti già analizzati, ulteriori emendamenti segnalati intervengono su settori strategici:
- la fiscalità delle imprese viene toccata con proposte di riduzione dell’aliquota Irap solo per alcune categorie o di esclusione delle holding finanziarie da futuri aumenti;
- si rilanciano le politiche per la partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa, con un nuovo fondo dedicato e incentivi triennali;
- la sanità vede richieste per un incremento delle risorse destinate al personale e alle liste di attesa;
- istituite misure per il supporto alla natalità, tra aumento da 40 a 60 euro per il bonus mamme lavoratrici e facilitazioni per il congedo parentale;
- sul piano sociale, le opposizioni chiedono potenziamenti su scuola, giustizia, università e misure di parità di genere.
Non mancano proposte su
temi innovativi come il pacchetto animalista, la protezione ambientale e le filiere produttive sostenibili.