Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Perchè mancano così tanti docenti, insegnanti di sostegno e personale scolastico ad inizio anno? E quando arriveranno?

di Marcello Tansini pubblicato il
Perche mancano tanti docenti inizio anno

I primi giorni di scuola mancano troppi docenti e anche insegnanti di sostegno: i motivi e cosa aspettarsi nelle prossime settimane

Ogni anno l’avvio delle lezioni nelle scuole italiane si accompagna a disagi legati alla mancanza di personale. Nonostante le azioni adottate a livello ministeriale, migliaia di posti tra insegnanti curricolari, personale di sostegno e amministrativi rimangono vacanti nei primi giorni di settembre. Questa situazione si ripete con regolarità, alimentando una sensazione di precarietà strutturale.

Le principali cause delle carenze di docenti, insegnanti di sostegno e personale scolastico

L’assenza di docenti, insegnanti di sostegno e collaboratori a inizio anno ha molteplici motivi. Un primo elemento è rappresentato dal turn over fisiologico dovuto ai pensionamenti, che non viene sempre compensato da un adeguato piano di assunzioni stabili. Un secondo fattore riguarda le tempistiche dei concorsi e delle graduatorie che, spesso, non sono allineate all’inizio delle attività didattiche, determinando ritardi nelle nomine e coperture solo temporanee delle cattedre vacanti. Le cause sono, in particolare, le seguenti:

  • Pensionamenti e ricambi generazionali: I pensionamenti annuali, non sempre previsti con sufficiente anticipo, creano un vuoto che i tempi amministrativi delle nuove assunzioni non riescono a colmare subito.
  • Gestione delle graduatorie: Le graduatorie a esaurimento e di istituto, così come il funzionamento delle Gps (Graduatorie provinciali per le supplenze), spesso si rivelano insufficienti a coprire l’intero fabbisogno di personale, anche a causa della lenta pubblicazione o aggiornamento.
  • Potenziamento del sostegno: L’aumento delle richieste di sostegno, legato a una maggiore attenzione verso l’inclusione, produce un fabbisogno crescente di insegnanti specializzati, la cui formazione richiede tempo e risorse; la specializzazione, inoltre, è vincolata a percorsi universitari selettivi e spesso poco attrattivi dal punto di vista retributivo e professionale.
  • Mancata programmazione: Le proiezioni delle necessità di organico non tengono conto delle variazioni regionali e della migrazione interna dei docenti, portando a squilibri nelle assegnazioni tra Nord e Sud.
  • Congedi e assenze: Fattori come maternità, malattie persistenti e aspettative sindacali o amministrative influiscono annualmente sul numero di docenti realmente in servizio dal primo giorno.

Il precariato nella scuola: numeri e impatto su studenti e famiglie

L’instabilità del corpo docente costituisce uno dei problemi principali del sistema scolastico italiano. Dai dati del ministero emergono oltre 41mila assunzioni, con 41.901 docenti immessi in ruolo, che rappresentano il 76,8% dei posti disponibili a livello nazionale. Questo dato, anche se in crescita del 30% rispetto all’anno precedente, non basta a coprire l’intero fabbisogno scolastico e lascia molte cattedre scoperte. Si parla di ben 1.468, che dovranno essere gestite attraverso supplenze e contratti a termine.

Per quanto riguarda poi i docenti di sostegno, nonostante l’assunzione di 7.820 nuovi insegnanti specializzati, il sistema scolastico italiano si trova ancora a fronteggiare una carenza significativa in questo comparto. Attualmente, secondo i dati forniti dal ministero, il numero complessivo di insegnanti di sostegno di ruolo si attesta a circa 121.879 e garantisce una copertura dell’organico pari al 95,2%. Mancano, però, ancora 6.145 insegnanti di sostegno per raggiungere una copertura piena e stabile.

La precarietà produce effetti a catena sulle famiglie e sugli studenti, determinando la mancanza di continuità didattica, difficoltà di programmazione per chi necessita di insegnanti di sostegno e disagi organizzativi per gli istituti. Il sistema delle graduatorie, pensato per rispondere alle esigenze temporanee, è diventato la norma: ogni settembre, numerosi istituti fanno affidamento su supplenti che, troppo spesso, cambiano sede o lasciano l’incarico a metà anno, compromettendo i percorsi educativi degli alunni.

Dati chiave sul precariato scolastico
- Oltre 250.000 contratti annuali a tempo determinato
- Più di 5.400 docenti precari nelle Marche (di cui 3.500 sul sostegno)
- Circa 13.000 supplenze solo in Lombardia per il 2025-2026

Quando arriveranno docenti e insegnanti di sostegno quest'anno a scuola e assunzioni straordinarie 

Per quanto riguarda i tempi di arrivo di tutti i docenti e gli insegnanti di sostegno di cui si ha bisogno nelle scuole in questo anno scolastico, dovrebbero essere per la fine del mese di settembre ma in alcune regioni rischiano di slittare.

I docenti supplenti arrivano a scuola attraverso i processi di convocazione dalle Graduatorie delle Posizioni in Graduatoria (GPS) e le Messe a Disposizione (MAD), che avvengono in estate e all'inizio di settembre per coprire le cattedre vacanti, ma i tempi possono allungarsi a causa di errori, ritardi nell'algoritmo o lentezza nell'approvazione degli atti. 

Generalmente le nomine avvengono a fine agosto ma si intensificano a settembre, anche perché molti dei convocati possono rinunciare alla posizione da ricoprire, e si rischia di arrivare anche ad ottobre per avere la totale copertura di personale a scuola. 

Il governo ha anche introdotto negli ultimi anni diverse misure per fronteggiare l’emergenza delle carenze di personale, prevedendo assunzioni straordinarie e bandi riservati. Nel 2025 sono state annunciate oltre 6.000 immissioni in ruolo per gli insegnanti di religione tramite concorsi sia ordinari che straordinari. Tuttavia, la lentezza nell’espletamento delle procedure e la gestione delle graduatorie spesso non consente una copertura tempestiva delle effettive necessità.

Leggi anche