I primi giorni di scuola mancano troppi docenti e anche insegnanti di sostegno: i motivi e cosa aspettarsi nelle prossime settimane
Ogni anno l’avvio delle lezioni nelle scuole italiane si accompagna a disagi legati alla mancanza di personale. Nonostante le azioni adottate a livello ministeriale, migliaia di posti tra insegnanti curricolari, personale di sostegno e amministrativi rimangono vacanti nei primi giorni di settembre. Questa situazione si ripete con regolarità, alimentando una sensazione di precarietà strutturale.
L’assenza di docenti, insegnanti di sostegno e collaboratori a inizio anno ha molteplici motivi. Un primo elemento è rappresentato dal turn over fisiologico dovuto ai pensionamenti, che non viene sempre compensato da un adeguato piano di assunzioni stabili. Un secondo fattore riguarda le tempistiche dei concorsi e delle graduatorie che, spesso, non sono allineate all’inizio delle attività didattiche, determinando ritardi nelle nomine e coperture solo temporanee delle cattedre vacanti. Le cause sono, in particolare, le seguenti:
Per quanto riguarda poi i docenti di sostegno, nonostante l’assunzione di 7.820 nuovi insegnanti specializzati, il sistema scolastico italiano si trova ancora a fronteggiare una carenza significativa in questo comparto. Attualmente, secondo i dati forniti dal ministero, il numero complessivo di insegnanti di sostegno di ruolo si attesta a circa 121.879 e garantisce una copertura dell’organico pari al 95,2%. Mancano, però, ancora 6.145 insegnanti di sostegno per raggiungere una copertura piena e stabile.
La precarietà produce effetti a catena sulle famiglie e sugli studenti, determinando la mancanza di continuità didattica, difficoltà di programmazione per chi necessita di insegnanti di sostegno e disagi organizzativi per gli istituti. Il sistema delle graduatorie, pensato per rispondere alle esigenze temporanee, è diventato la norma: ogni settembre, numerosi istituti fanno affidamento su supplenti che, troppo spesso, cambiano sede o lasciano l’incarico a metà anno, compromettendo i percorsi educativi degli alunni.
Dati chiave sul precariato scolastico |
- Oltre 250.000 contratti annuali a tempo determinato |
- Più di 5.400 docenti precari nelle Marche (di cui 3.500 sul sostegno) |
- Circa 13.000 supplenze solo in Lombardia per il 2025-2026 |
Per quanto riguarda i tempi di arrivo di tutti i docenti e gli insegnanti di sostegno di cui si ha bisogno nelle scuole in questo anno scolastico, dovrebbero essere per la fine del mese di settembre ma in alcune regioni rischiano di slittare.
I docenti supplenti arrivano a scuola attraverso i processi di convocazione dalle Graduatorie delle Posizioni in Graduatoria (GPS) e le Messe a Disposizione (MAD), che avvengono in estate e all'inizio di settembre per coprire le cattedre vacanti, ma i tempi possono allungarsi a causa di errori, ritardi nell'algoritmo o lentezza nell'approvazione degli atti.
Generalmente le nomine avvengono a fine agosto ma si intensificano a settembre, anche perché molti dei convocati possono rinunciare alla posizione da ricoprire, e si rischia di arrivare anche ad ottobre per avere la totale copertura di personale a scuola.
Il governo ha anche introdotto negli ultimi anni diverse misure per fronteggiare l’emergenza delle carenze di personale, prevedendo assunzioni straordinarie e bandi riservati. Nel 2025 sono state annunciate oltre 6.000 immissioni in ruolo per gli insegnanti di religione tramite concorsi sia ordinari che straordinari. Tuttavia, la lentezza nell’espletamento delle procedure e la gestione delle graduatorie spesso non consente una copertura tempestiva delle effettive necessità.