Tra le novità di Basilea 3+ spicca la conferma del 'SMEs supporting factor', una misura che agevola il credito alle piccole e medie imprese.
Con la pubblicazione ufficiale delle nuove regole di Basilea nella Gazzetta dell'Unione europea, il panorama normativo per gli istituti di credito europei si prepara a un'importante trasformazione. Le nuove disposizioni, parte del pacchetto Basilea 3+, introducono cambiamenti agli oneri di accantonamento delle banche, con l’obiettivo di facilitare l'accesso ai prestiti per i clienti.
Le modifiche, che entreranno in vigore nel 2025, sono progettate per alleviare i requisiti di capitale imposti agli istituti di credito. Questo aggiornamento mira a rendere le condizioni di accantonamento più flessibili, permettendo alle banche di liberare risorse che possono essere impiegate per l'erogazione di nuovi prestiti. Alcune delle nuove norme diventeranno invece operative già a partire dal 9 luglio, segnando un primo passo verso l'attuazione completa del pacchetto. Ecco i dettagli:
I terreni agricoli vengono quindi riconosciuti come garanzie valide ai fini delle normative di Basilea. Questa modifica potrebbe dare una spinta notevole al settore agricolo, permettendo agli agricoltori di utilizzare i loro terreni come garanzia per ottenere finanziamenti a condizioni più favorevoli.
Tra le altre concessioni che avrà ricadute sui contribuenti italiani dopo un periodo di difficoltà, c'è una riduzione degli assorbimenti di capitale sui mutui per la prima casa. Questo cambiamento potrebbe rendere più accessibile l'acquisto di abitazioni, favorendo sia le famiglie che il mercato immobiliare. Confermata quindi la riduzione dell'assorbimento di capitale per la cessione del quinto, una forma di finanziamento ampiamente utilizzata in Italia. Questa misura agevola il credito al consumo, sostenendo la domanda interna.
Un altro punto rilevante da considerare che potrebbe dare una ulteriore spinta, è l'introduzione del filtro prudenziale sui titoli di Stato. Questa norma consente alle banche di mantenere un'adeguata riserva di sicurezza sui titoli governativi, proteggendosi da potenziali rischi legati ai debiti sovrani. Infine, le nuove regole stabiliscono un sistema aggiornato per il computo delle partecipazioni di minoranza.
Le proroghe confermate sono tra gli aspetti più apprezzati dalle banche italiane. In particolare, l'estensione delle facilitazioni per le vendite di crediti deteriorati su larga scala offre una boccata d'ossigeno agli istituti di credito, permettendo una gestione più fluida dei cosiddetti NPL (Non Performing Loans). Dal 9 luglio, entrerà in vigore il filtro prudenziale sui titoli di Stato, una misura che proteggerà le banche dalle oscillazioni momentanee nei rendimenti dei Btp, evitando impatti negativi sui capitali da accantonare. Questo aiuterà le banche a mantenere la capacità di prestito e a investire in titoli anche in periodi di turbolenza finanziaria.
Un altro punto saliente è l'esenzione dagli accantonamenti per le quote detenute in Banca d'Italia. Questa decisione permette agli istituti di mantenere una maggiore liquidità, migliorando la loro stabilità finanziaria e la capacità di sostenere l'economia attraverso il credito.
Nonostante il quadro complessivamente positivo, l'Abi evidenzia alcune preoccupazioni. Le nuove regole impongono restrizioni sull'uso dei modelli interni per la valutazione del rischio, un aspetto che potrebbe complicare la gestione del capitale per le banche. La revisione della metodologia per la gestione dei rischi operativi rappresenta un ulteriore appesantimento, richiedendo alle banche di adottare nuovi approcci e potenzialmente incrementando i requisiti patrimoniali.