Non tutte le pensioni riceveranno aumenti nel 2024 per effetto della rivalutazione annua ma solo negli anni successivi
Quali sono le pensioni che non riceveranno nessun aumento nel 2024 ma solo negli anni successivi? Dal primo gennaio 2024 scatta la rivalutazione delle pensioni che avverrà su tasso di rivalutazione del 5,4% e in base alle diverse percentuali rivalutative fissate dal governo Meloni per il 2024.
La rivalutazione non sarà piena per tutte le pensioni: sarà, infatti, al 100% solo per coloro che percepiscono importi di pensione mensili fino a 4 volte il trattamento minimo Inps, poco più di 2mila euro lordi, e decresce all’aumentare delle pensioni percepite mensilmente. Ma non tutte le pensioni riceveranno aumenti nel 2024.
Chi va in pensione prima nel 2024 con quota 103 o ape social ma anche chi può ancora esercitare il diritto alla pensione con quota 100 o quota 102 riceve un importo di pensione calcolato secondo le specifiche norme che regolano tali sistemi e, in genere, si tratta di importi che devono rispettare determinati limiti, come nel caso dell’ape social per cui si può prendere un importo massimo di 1.500 euro al mese.
Quota 103, quota 100, quota 102, ape social permettono di andare in pensione anticipata rispetto alla normale età di 67 anni (con almeno 20 anni di contributi) per la pensione di vecchiaia e gli importi che si percepiscono dal momento dell’uscita anticipata, cioè a 62 anni per la quota 103 (con 41 anni di contributi), a 62 anni per la quota 100 (con 38 anni di contributi), a 64 anni di età per la quota 102 (con 38 anni di contributi), a 63 anni e 5 mesi (con 30 anni ci contributi) per l’ape social, non sono quelli definitivi.
Si tratta di sorte di accompagnamenti o scivoli alla pensione che vengono ricalcolati sul definitivo importo di pensione solo una volta raggiunti i normali requisiti pensionistici a 67 anni.
Fino a quel momento le pensioni anticipate non ricevono alcun aumento perché non sono soggette a rivalutazione, mentre raggiunti i 67 anni di età e ricalcolata la pensione definitiva, allora gli importi di pensione iniziano a ricevere aumenti per la rivalutazione.
Stesso discorso vale anche per l’isopensione, che permette di andare in pensione prima rispetto ai normali requisiti pensionistici richiesti, ma si tratta di una indennità che enon è soggetta a rivalutazione e solo trascorsi i 7 anni e raggiunti i 7 anni, l’importo che si percepisce di pensione finale inizia ad essere rivalutato e quindi soggetto ad aumenti.
Diverso è invece il caso di opzione donna: la pensione che si percepisce una volta maturati i requisiti per uscire prima con questo sistema è definitiva, non cambia al raggiungimento dei 67 anni di età ma, accettando il calcolo pensionistico esclusivamente con metodo contributivo, le donne che scelgono di andare in pensione prima con opzione donna ricevono una pensione ridotta rispetto a quella che percepirebbero maturando la normale pensione di vecchiaia e per sempre, quindi il relativo importo aumenta ogni anno, essendo soggetto a rivalutazione, e non negli anni successivi.