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Quali tipologie di polizze catastrofali obbligatorie conviene scegliere se si è una partita iva, Pmi o azienda

di Marianna Quatraro pubblicato il
Quali tipologie polizze catastrofali con

Quali sono le migliori e più convenienti soluzioni di polizze catastrofali per Partite Iva, Pmi e aziende in base alle diverse esigenze

La gestione dei rischi legati agli eventi naturali come terremoti, alluvioni e frane è oggi una componente indispensabile per la tutela del patrimonio aziendale di società, PMI e titolari di partita IVA. L’introduzione dell’obbligo assicurativo per le imprese iscritte al Registro delle Imprese ha reso le coperture catastrofali uno strumento centrale nell’equilibrio finanziario delle attività produttive.

Questa nuova disciplina nasce in risposta alla crescita della frequenza e severità dei fenomeni climatici estremi, garantendo alle imprese strumenti idonei per mantenere la continuità operativa anche in scenari di crisi ambientale.

Normativa e obblighi: chi deve sottoscrivere la polizza catastrofale e le scadenze per diverse categorie di impresa

L’obbligo di stipula di polizze catastrofali è stato introdotto dalla Manovra Finanziaria 2024, con successive modifiche introdotte da decreti attuativi ed esteso a tutte le aziende con sede legale o stabile organizzazione in Italia iscritte al Registro delle Imprese. Questo requisito riguarda tutte le attività commerciali, industriali, artigianali e di servizi, incluse società professionali (ad es. Stp e Sta), ma esclude i professionisti individuali non iscritti al Registro e le imprese agricole, regolamentate da un diverso fondo mutualistico.
Le specifiche scadenze per dotarsi della copertura sono differenziate per classe dimensionale:

  • Grandi imprese >250 dipendenti: obbligo entro il 31 marzo 2025;
  • Medie imprese (50-250 dipendenti): adesione richiesta entro il 1° ottobre 2025;
  • Piccole e microimprese: obbligo posticipato al 31 dicembre 2025;
  • Proroga dell’obbligo di stipula di polizza catastrofali al 31 marzo 2026 per le attività del turismo, della somministrazione e i pubblici esercizi
Durante il periodo transitorio, è prevista l’assenza di sanzioni pecuniarie immediate fino a 90 giorni dalla scadenza per consentire l’adeguamento normativo, mentre la mancata stipula impedisce l’accesso a contributi, finanziamenti pubblici e garanzie statali, prevedendo potenzialmente anche restrizioni sui futuri bandi e agevolazioni.
 

Beni esclusi dall’obbligo sono quelli già assicurati con polizze equivalenti o non pertinenti all’attività dichiarata. Persiste una particolare attenzione alla conformità edilizia degli immobili: sono esclusi dalla copertura beni abusivi o costruiti senza le dovute autorizzazioni.

Le principali tipologie di polizze catastrofali: caratteristiche, differenze e criteri di scelta per PMI, partite IVA e aziende

Sono diverse le tipologie di polizze catastrofali che possono essere stipulate, differenti anche per le esigenze di Partite Iva, Pmi e aziende. Tra le soluzioni principali si distinguono:

  • Polizze multirischio aziendali con estensione catastrofale: integrazione a coperture incendio/esplosione che aggiungono tutele specifiche per terremoti, alluvioni, frane; particolarmente adatte a imprese già dotate di assicurazione property.
  • Polizze catastrofali dedicate (Cat Nat): soluzioni mirate per danni da calamità naturali, con coperture modulabili per fabbricati, contenuti (macchinari, arredi, merci) e responsabilità accessorie, in linea con quanto previsto dalla normativa.
  • Soluzioni consortili o consorziate: assicurazione tramite pool di compagnie o accordi di coassicurazione, particolarmente apprezzate dalle realtà con asset significativi o distribuiti su più ubicazioni, tipiche delle grandi aziende e gruppi societari.
I criteri di scelta si basano su:
  • Valutazione della localizzazione geografica e del livello di rischio associato a terremoti, alluvioni o frane;
  • Tipo di attività: un'impresa manifatturiera dispone di esigenze diverse rispetto a un esercizio commerciale o a una PMI di servizi;
  • Valore e natura dei beni da proteggere;
  • Presenza di fabbricati di proprietà vs. beni in affitto (in cui prevale la copertura del contenuto);
  • Massimali richiesti, esigenze di copertura aggiuntiva (es. danni indiretti o interruzione attività) e disponibilità di servizi accessori come assistenza rapida, gestione emergenze o consulenza continuativa.
Le PMI spesso prediligono polizze strutturate per la massima flessibilità e con servizi di assistenza avanzata, mentre le aziende di maggiori dimensioni ricorrono frequentemente a soluzioni su misura negoziate direttamente con i pool assicurativi. Anche le partite IVA che operano in sede fissa sono coinvolte nell’obbligo e dovranno valutare la soluzione specifica più efficiente per struttura e valore dei beni assicurati.

Coperture e garanzie offerte: cosa prevedono le polizze catastrofali e cosa cambia a seconda della dimensione aziendale

Le polizze catastrofali obbligatorie si caratterizzano per una gamma di coperture specifiche e modulabili, adattate a seconda delle dimensioni e dell’attività assicurata. Gli elementi essenziali a cui prestare attenzione includono:

  • Danni diretti a immobilizzazioni materiali (fabbricati, macchinari, impianti, arredi, merci): la garanzia copre la perdita o il danno materiale derivante da terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni, con possibilità di estensione a impianti fotovoltaici e altre dotazioni aziendali.
  • Estensione opzionale a danni indiretti (business interruption): alcune polizze prevedono l’inserimento di una diaria/interruzione attività per sostenere i costi fissi nei periodi di forzata inattività (tipico delle soluzioni per PMI e aziende strutturate).
  • Spese accessorie e di salvataggio: compresi i costi per demolizione, sgombero, trasferimento e ricollocamento del contenuto temporaneamente, perizie tecniche e consulenze strettamente connesse all’evento catastrofico.
  • Anticipo indennizzo: determinate polizze garantiscono una liquidazione di acconto (tipicamente il 30%) entro 30 giorni dall’avvenuto sinistro, semplificando la ripartenza.
  • Garanzie aggiuntive: coperture contro danni da incendio/esplosione dovuti all’evento naturale, interventi delle autorità, supporto tecnico-logistico per l’apertura rapida del sinistro, video-perizie, task force dedicate e utilizzo di droni per la stima dei danni.
Le dimensioni aziendali influenzano ampiezza delle coperture, massimali e franchigie:
  • Piccole realtà imprenditoriali: tendenzialmente preferiscono soluzioni plug-and-play, con massimali medio-bassi e costi più contenuti, ma beneficiando della gestione semplificata dei sinistri.
  • Medie e grandi aziende: necessitano di polizze personalizzabili, plafond più elevati e servizi di assistenza avanzata, gestendo rischi più articolati e distribuiti su più sedi.

Costi, franchigie e massimali: come si calcola il premio assicurativo e quali sono i limiti delle coperture

La determinazione del premio assicurativo per le coperture contro eventi catastrofali avviene sulla base di diversi fattori:
  • Area geografica e rischio specifico (sismico o idrogeologico)
  • Tipologia e valore dei beni assicurati
  • Stato di manutenzione degli immobili e presenza di misure di prevenzione
  • Volume d’affari e dimensione dell’azienda
  • Eventuale sinistrosità pregressa
La legge prevede una struttura dei massimali progressiva e applicazione di franchigie/scoperti:
Valore assicurato Indennizzo massimo Franchigia/Scoperto
Fino a 1 milione € 100% Fino al 15%
1 - 30 milioni € 70% Fino al 15%
Oltre 30 milioni € Da negoziare Previsti accordi specifici

Il premio annuo medio per una PMI oscilla su alcune centinaia di euro, ma può aumentare significativamente con la crescita del rischio o del patrimonio assicurato. Franchigie e scoperti, fino a un massimo del 15% del danno, costituiscono la quota che resta a carico dell’assicurato.

In alcuni casi le compagnie, soprattutto per le imprese situate in aree ad alto rischio o per grandi aziende, possono negoziare condizioni particolari sia sul massimale che sulle percentuali di scoperto, personalizzando così la soluzione assicurativa alle reali esigenze del cliente.

Esclusioni e rischi non coperti: cosa valutare prima di scegliere la polizza

L’analisi delle esclusioni e dei rischi residui rappresenta un passaggio chiave per evitare spiacevoli sorprese in caso di sinistro. Le principali esclusioni delle polizze catastrofali per imprese sono:

  • Fabbricati abusivi o non conformi alle normative edilizie
  • Beni non pertinenti all’attività dichiarata, immobili in costruzione o inagibili
  • Impianti e apparecchiature già assicurate separatamente
  • Merci in transito su mezzi di terzi
  • Terreni, boschi, coltivazioni e bestiame
  • Danni da furti, comportamenti umani o danni indiretti (a meno di garanzie accessorie specifiche)
Ulteriori elementi da valutare riguardano la conformità agli obblighi previsti dalla normativa edilizia, la sovrapposizione con altre coperture già attive e la corretta individuazione del perimetro dei beni aziendali da assicurare.

Consigli pratici per scegliere la migliore polizza catastrofale

Per orientarsi nella scelta della soluzione più adatta alle proprie esigenze, è opportuno seguire specifici passaggi:

  • Analizzare il rischio specifico (territoriale e di settore)
  • Definire i beni da assicurare e il valore reale degli stessi
  • Richiedere più preventivi e comparare attentamente le condizioni contrattuali
  • Verificare le franchigie, scoperti e massimali applicati
  • Esaminare eventuali servizi aggiuntivi: assistenza emergenze, gestione rapida dei sinistri, consulenza tecnica
  • Affidarsi a broker assicurativi specializzati per la valutazione dei rischi, negoziazione delle condizioni e supporto nella gestione dei sinistri
  • Verificare la trasparenza e solidità della compagnia assicurativa
  • Controllare periodicità dell’aggiornamento della polizza e mantenere le coperture sempre adeguate alle variazioni patrimoniali e operative dell’impresa


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