La questione legata ai rischi che una casa, conto corrente o stipendio vengano pignorati da Stato rappresenta una delle maggiori preoccupazioni per chi si trova in difficoltà economica o debitoria. Negli ultimi anni, il quadro normativo in materia è stato affinato con limiti e tutele specifiche a favore del debitore, sia per quanto concerne i crediti privati sia, soprattutto, per quelli verso l'erario.
Quando e come lo Stato può pignorare casa, conto corrente o stipendio
Il pignoramento dello Stato attraverso Agenzia delle Entrate-Riscossione e Comuni mira a recuperare debiti fiscali come imposte, multe o contributi non versati. Il meccanismo di pignoramento può riguardare sia beni immobili sia mobili, nonché emolumenti come stipendi o pensioni. Tuttavia, rispetto ai creditori privati, la legge impone limiti rigorosi sulle modalità e i beni aggredibili.
- Casa: L'abitazione principale del debitore, adibita a residenza e priva di caratteristiche di lusso, non può essere oggetto di pignoramento fiscale se rappresenta l'unico immobile posseduto.
- Conto corrente: In caso di pignoramento presso terzi, vengono bloccate le somme presenti fino all'importo dovuto, ma sono previste soglie di protezione (ad esempio per stipendi e pensioni).
- Stipendio: Il prelievo può avvenire solo fino a una quota massima del 20%, secondo le fasce previste dalla legge.
La procedura prende avvio dopo la notifica della cartella esattoriale e dell'avviso di intimazione. In caso di inadempienza e superati i termini previsti, l'ente può avviare l'esecuzione forzata rispettando le soglie e le
tutele previste dal sistema.
Le limitazioni e le tutele previste dalla legge per gli esecutati
Il quadro normativo italiano tutela il debitore con una serie di beni e somme dichiarate impignorabili. Le principali limitazioni previste sono:
- Abitazione principale: Non pignorabile dall'erario se risponde a precisi requisiti (residenza, civile abitazione, non di lusso e unica proprietà).
- Beni mobili essenziali: Sono esclusi pignoramento arredi di prima necessità, strumenti di lavoro, beni personali o di valore affettivo.
- Crediti alimentari, sussidi e prestazioni assistenziali: Non possono essere oggetto di pignoramento.
- Stipendi e pensioni: Sottostanno a soglie di protezione; sul conto corrente non è aggredibile la parte fino a tre volte l'assegno sociale (nel 2025 circa €1.600). La quota eccedente è soggetta a pignoramento.
- Conti cointestati: L'azione esecutiva può riguardare solo la quota del debitore, di norma il 50% del saldo disponibile.
Questi limiti vengono
rafforzati nei confronti della pubblica amministrazione, con una disciplina più favorevole rispetto a quanto previsto per i creditori privati.
Dati aggiornati della Corte dei Conti 2025 sui pignoramenti immobiliari e mobiliari
Secondo i dati ufficiali più recenti riportati dalla Corte dei Conti per il 2025, i pignoramenti immobiliari e mobiliari ad opera dello Stato risultano in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Le cause principali riguardano l'innalzamento delle soglie di impignorabilità e le numerose tutele aggiuntive per i soggetti economicamente più fragili.
Entrando più nel dettaglio, secondo i dati più rilevanti della Corte dei Conti sullo stato della riscossione e del magazzino delle cartelle, sono solo 479 i pignoramenti mobiliari avviati e 81 immobiliari nel 2023.
Tipologia |
Pignoramenti eseguiti Stato (2025) |
Variazione su 2023 |
Immobiliari |
Cifra inferiore a 2.500 casi |
-12,8% |
Mobiliari |
Cifra inferiore a 7.800 casi |
-18,5% |
Risulta che meno dello 0,1% delle notifiche di cartelle esattoriali si conclude con il pignoramento della casa. Ancora più bassa la percentuale riferita all’aggressione dello stipendio: i limiti legislativi e le garanzie previste rendono l’effettivo rischio esiguo nella maggior parte delle situazioni.
Le azioni difensive: strumenti e strategie per proteggere il patrimonio
La normativa offre diversi strumenti difensivi finalizzati alla tutela del patrimonio del debitore, anche in caso di attivazione di pignoramento da parte dello Stato:
- Opposizione all’esecuzione: Presentabile entro 20 giorni dalla notifica, laddove emergano vizi di procedura, irregolarità o errori nell’importo richiesto.
- Sospensione urgente: Richiedibile al giudice per liberare le somme necessarie alla sopravvivenza di debitore e famiglia e valutare le condizioni reddituali reali.
- Dimostrazione della natura protetta delle somme: Utilizzando documentazione, si può ottenere la salvaguardia delle quote derivanti da stipendio o pensione.
- Procedura di sovraindebitamento: Strumento che consente di sospendere pignoramenti e concordare la cancellazione totale o riduzione del debito tramite accordo omologato dal giudice.
- Soluzioni transattive: è possibile proporre all’ente creditore piani di rateizzazione o saldo e stralcio al fine di evitare azioni esecutive più gravi.
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