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Se ho tra i 62-64 anni come possono andare in pensione prima quest'anno con almeno 5 sistemi?

di Marianna Quatraro pubblicato il
pensione prima 2025

Quali sono i sistemi e le opzioni che permettono nel 2025 di andare in pensione prima dei 67 anni, tra 62 e 64 anni

Chi e come può andare in pensione nel 2025 se ha tra i 62 e i 64 anni? Resta ancora invariata la riforma delle pensioni vigenti, nonostante anche nel 2024 si siano susseguiti annunci di revisioni. Nulla è stato, però, fatto per l’ennesimo anno e i requisiti ordinari di pensione restano fermi ancora quest’anno a 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi.

Esistono, però, sempre sistemi di uscita anticipata, sperimentali, alcuni prorogati e altri nuovi, che permettono ai lavoratori di lasciare prima il lavoro tra i 62 e i 64 anni di età. Vediamo quali sono nel dettaglio e per chi valgono. 

  • In pensione a 62 anni nel 2025 con la quota 103 ancora prorogata
  • Andare in pensione anticipata a 62 anni con 42 anni e 10 mesi di contribuzione
  • Quando si può andare in pensione prima con l’ape sociale 
  • Andare in pensione a 64 anni con un nuovo sistema al via 
  • Chi può andare in pensione tra 62 e 64 anni di età con la quota 41

In pensione a 62 anni nel 2025 con la quota 103 ancora prorogata

Nel 2025 si può ancora andare in pensione prima a 62 anni con la quota 103 a condizione di maturare almeno 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2025 e calcolando una finestra di 7 mesi per i lavoratori del settore privato e di 9 mesi per i dipendenti pubblici.

Andare in pensione anticipata a 62 anni con 42 anni e 10 mesi di contribuzione

Un’altra possibilità che permette di andare in pensione a 62 anni di età è la pensione anticipata ordinaria.

In questo caso è necessario aver maturato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno (cioè 41 anni e 10 mesi) per le donne.

Ciò significa che può andare in pensione nel 2025 a 62 anni chi ha iniziato a lavorare da giovane, per esempio a 18, 19 anni. 


Quando si può andare in pensione prima con l’ape sociale 

E’ stata ancora prorogata quest’anno la misura di pensione anticipata con l’ape sociale, che permette solo a determinate categorie di persone di uscire prima a 63 anni e 5 mesi di età con almeno 30 anni di contributi (che salgono a 36 per i lavoratori usuranti).

Possono, in particolare, ancora fruire di tale sistema di pensione i disoccupati, i disabili con una invalidità riconosciuta almeno al 74% e relativi cargiver (assistenti familiari), e gli usuranti e lavoratori gravosi.

Andare in pensione a 64 anni con un nuovo sistema al via 

Accanto alla quota 103 e all’ape sociale, ancora prorogati, debutta quest’anno il nuovo sistema che permette di uscire a 64 anni di età e con 25 anni di contributi, a condizione di aver maturato un importo pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale (poco più 1.600 euro al mese).

Tale somma si può, però, raggiungere sommando sia la pensione pubblica che quanto maturato in un eventuale fondo pensione di aderenza. 

Ciò significa che per anticipare l’uscita dal lavoro, l’importo minimo richiesto si può raggiungere sommando la pensione pubblica con la rendita maturata nei fondi pensione.

Chi può andare in pensione tra 62 e 64 anni di età con la quota 41

Si può andare in pensione nel 2025 a qualsiasi età, quindi anche a 62, 63 e 64 anni, a condizione di aver maturato 41 anni di contributi  e almeno 1 anno prima del compimento dei 19 anni.
  
Per questa tipologia di pensionamento è prevista una finestra mobile di 3 mesi, che però non si applica a tutte le categorie di lavoratori.

Non vale, per esempio, per i dipendenti del pubblico impiego (CPDEL, CPI, CPS e GIPUG), la cui finestra mobile nel 2025 aumenta fino a diventare di 9 mesi dal primo gennaio 2028.

Per accedere alla pensione con la quota 41 per i lavoratori precoci bisogna trovarsi in una delle quattro seguenti condizioni:

  • essere in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale e aver esaurito l’indennità di disoccupazione da almeno tre mesi;
  • avere una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
  • assistere e convivere, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado con handicap in situazione di gravità;
  • essere un lavoratore usurante o gravoso e svolgere una delle relative attività da almeno sette anni negli ultimi dieci o da almeno sei anni negli ultimi sette prima del pensionamento.
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