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Sky e Now, quali sono le pratiche commerciali scorrette per cui è stata multata e cosa fare se si è coinvolti

di Marianna Quatraro pubblicato il
Sky e Now pratiche commerciali scorrette

Multa Antitrust a Sky per pratiche commerciali scorrette: tra informazioni ingannevoli sugli aumenti, offerte Now poco trasparenti e condizioni di retention disattese. Effetti e risarcimenti per abbonati e clienti coinvolti.

Nel panorama della pay tv in Italia, le condotte delle principali aziende sono soggette a rigorosi controlli volti a garantire trasparenza e rispetto dei diritti dei consumatori. Recentemente, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha imposto a Sky Italia una multa complessiva di 4,2 milioni di euro dopo aver accertato pratiche ritenute scorrette nella gestione degli abbonamenti tv, coinvolgendo anche le offerte associate al portale Now. L’intervento dell’AGCM riguarda specificamente comunicazioni poco chiare sui rincari, promozione di pacchetti con condizioni non mantenute e applicazione di aumenti su offerte che lasciavano intuire una stabilità dei prezzi.
L’Antitrust mira a preservare la correttezza dell’informazione e a garantire che ogni modifica contrattuale sia resa in modo comprensibile, opponendosi a strategie di comunicazione che potrebbero spacciare per convenienti cambiamenti di prezzo o condizioni svantaggiose.

Le tre pratiche commerciali scorrette contestate a Sky

L’accertamento delle violazioni da parte dell’Autorità ha individuato tre macro-ambiti di condotta considerati lesivi per l’interesse degli abbonati. In aggiunta a sanzioni distinte, queste prassi sono state condannate per la loro incidenza sui diritti dei clienti e per l’impatto economico effettivo provocato da comunicazioni e promesse non rispettate. Di seguito la ripartizione ufficiale delle violazioni:

  • Comunicazioni ritenute ingannevoli riguardo agli aumenti di prezzo sugli abbonamenti tv Sky, con una multa di 2 milioni di euro;
  • Applicazione non trasparente degli aumenti di prezzo alle offerte Now, pubblicizzate tra l’altro come “finché non disdici”, sanzionate con 800mila euro;
  • Mancato rispetto delle condizioni economiche di offerte promozionali con finalità di customer retention—ad esempio tramite attivazione di pacchetti extra o servizi accessori come Sky Wi-Fi—con sanzione di 1,4 milioni di euro.
Ciò che emerge è una strategia commerciale orientata a favorire la fidelizzazione della clientela, ma spesso a scapito della chiarezza e della trasparenza delle comunicazioni, con conseguenti danni economici e perdita di fiducia da parte dei consumatori.

Comunicazioni ingannevoli sugli aumenti di prezzo degli abbonamenti Sky

L’aspetto centrale del provvedimento riguarda l’inadeguatezza e la scarsa visibilità delle comunicazioni relative ai rincari. L’AGCM ha ritenuto che le modifiche dei prezzi vengano spesso inviate in forma poco evidente e insieme a messaggi pubblicitari, rendendo difficile per l’utente capire quanto avrebbe effettivamente pagato in più. Secondo varie segnalazioni, tali comunicazioni sarebbero inoltre inserite tra informazioni promozionali, in modo da mascherare l’aumento dentro lunghi documenti o newsletter.

  • Le modifiche delle condizioni economiche risultano quindi difficilmente individuabili, spesso nascoste tra contenuti marginali.
  • Spesso tali avvisi sono inoltrati in periodi estivi o festivi, aumentando la probabilità che l’utente li trascuri.
È stato rilevato che questa prassi compromette la possibilità, per l’abbonato, di scegliere consapevolmente se mantenere l’offerta o recedere, violando i principi di trasparenza fissati anche dal Codice del Consumo.

Aumenti applicati alle offerte Now presentate come stabili

Una delle contestazioni più significative concerne l’adozione di messaggi promozionali quali “finché non disdici”, che instillavano nel cliente la convinzione di una piena stabilità del prezzo. Tuttavia, secondo la ricostruzione ufficiale, anche su queste offerte sono stati applicati aumenti non dichiarati con sufficiente chiarezza.

  • La dicitura “finché non disdici” è stata ritenuta ingannevole perché suggeriva la non applicabilità di modifiche unilaterali del prezzo.
  • L’AGCM ha specificato che tali rincari hanno colpito anche i contratti in cui si prometteva un prezzo bloccato o non soggetto ad aumenti.
Questo tipo di comunicazione ha generato disorientamento, portando molti utenti a non comprendere correttamente la portata delle variazioni economiche a loro carico.

Offerte di retention e condizioni economiche non rispettate

Le offerte “speciali” o “vantaggiose” destinate a clienti che stavano valutando la disdetta dell’abbonamento, sono state frequentemente oggetto di promesse disattese. A fronte di promozioni su pacchetti aggiuntivi o servizi accessori – come Sky Wi-Fi – le condizioni vantaggiose garantite risultavano spesso diverse in bolletta rispetto a quanto promesso in fase di adesione.

  • Alcuni abbonati si sono visti addebitare costi superiori o differenti da quelli prospettati per offerte di retention.
  • La sistematicità di queste irregolarità, secondo l’Antitrust, ha avuto un impatto economico diretto su una platea ampia di clienti.
La promozione commerciale non rispecchia così l’effettiva applicazione contrattuale, ponendo i clienti nella condizione di subire aggravi imprevisti.

Le reazioni dei consumatori e richieste di maggiore tutela

L’annuncio della sanzione ha generato ampio dibattito tra le principali associazioni di consumatori, che da tempo richiama(va)no l’attenzione sulle criticità delle comunicazioni inviate ai clienti per modifiche contrattuali e aumenti di prezzo. Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, la prassi di nascondere i rincari tra documenti poco trasparenti è diffusa e rappresenta un rischio sistemico per gli abbonati. L’invio di notifiche durante periodi di ferie o in mezzo a materiale promozionale renderebbe ancora più difficile per l’utente rendersi conto dei cambiamenti.

  • Un’esigenza condivisa riguarda l’adozione di regole più stringenti da parte delle Autorità di regolamentazione come Arera o Agcom, e un rinnovato impegno del legislatore per garantire un consenso espresso, anziché tacito, per le variazioni unilaterali.
  • Le associazioni lamentano che gli interventi ex post dell’Antitrust, pur necessari, spesso non assicurano il pieno risarcimento agli utenti colpiti.
I rappresentanti degli utenti sollevano la necessità di una comunicazione chiara e specifica per ogni variazione contrattuale, accompagnata dalla conferma della ricezione e lettura da parte del cliente. Questo per contrastare il ricorso, da parte di alcune società, al principio del silenzio-assenso. La vicenda Sky si trasforma quindi in una leva per chiedere riforme strutturali nella tutela degli abbonati ai servizi televisivi e digitali.

La posizione di Sky in risposta alla sanzione

La reazione ufficiale dell’azienda si distingue per tonalità sorpresa e dissenso. Sky Italia ha dichiarato di essere “stupita” dalla decisione delle autorità, evidenziando come – a suo avviso – la sanzione sia stata emanata nonostante le iniziative volte a rafforzare i processi di trasparenza e attenzione verso i clienti.

  • La società afferma di essere convinta della correttezza del proprio operato.
  • Ha inoltre annunciato di voler valutare tutte le azioni necessarie nelle sedi competenti, lasciando intendere un possibile ricorso giurisdizionale.
In una nota ufficiale Sky sottolinea: “L’obiettivo condiviso resta rafforzare la trasparenza aziendale e porre sempre il cliente al centro.” L’azienda ha comunque preso atto della sanzione, ribadendo l’intenzione di difendere la propria posizione nei confronti degli organi regolatori.

Cosa significa la decisione Antitrust per gli abbonati Sky e Now

L’intervento regolatorio rappresenta più di un semplice richiamo pubblico: per migliaia di consumatori si apre la possibilità di far valere i propri diritti rispetto a somme pagate in eccesso o a condizioni economiche peggiorate in modo poco trasparente. Gli abbonati coinvolti dalle pratiche contestate possono infatti trovarsi in una delle seguenti situazioni:

  • Hanno subito aumenti di prezzo comunicati in maniera poco comprensibile o nascosti tra molteplici informazioni.
  • Si sono visti applicare aumenti anche su offerte dichiarate “stabili” o “finché non disdici”.
  • Hanno aderito a promozioni di retention con condizioni economiche promesse che non si sono riscontrate successivamente in fattura.
I risvolti pratici comprendono la possibilità, per gli utenti, di analizzare la propria posizione contrattuale e verificare se rientrano nei casi oggetto delle contestazioni. Atti come la decisione dell’AGCM hanno quindi un impatto diretto sulle modalità di tutela economica e contrattuale della clientela.

Risarcimenti e tutela dei clienti: come agire se si è coinvolti

Ricevuta la multa, i clienti che ritengono di essere stati danneggiati dalle pratiche commerciali sanzionate possono valutare iniziative per ottenere rimborso delle somme pagate ingiustamente o risarcimento dei danni subiti. Non sempre è previsto un automatismo nei ristori: ogni singolo abbonato dovrà fornire prova della propria posizione e individuare la tipologia di irregolarità.

  • È consigliato raccogliere e conservare fatture, estratti conto, comunicazioni ricevute da Sky o Now relative agli aumenti, modifiche contrattuali o offerte di retention;
  • Documentare promozioni o condizioni economiche promesse e poi non ritrovate in fattura;
  • Preparare un confronto tra il contratto iniziale e le modifiche successive.
Con queste evidenze, sarà possibile avanzare una richiesta di rimborso o risarcimento, anche tramite associazioni di consumatori o studi specializzati. Il procedimento può prevedere una diffida formale a Sky, il tentativo di una conciliazione, fino ad arrivare ad azioni collettive laddove si riscontrasse un danno diffuso. Secondo il Codice del Consumo (D. Lgs. 206/2005) e la prassi giurisprudenziale, la tutela del consumatore è rafforzata in presenza di pratiche scorrette accertate da un’Autorità.

Importante agire senza eccessivi ritardi:

  • la prescrizione potrebbe far decadere i diritti di rimborso;
  • la tempestività delle contestazioni rafforza generalmente la posizione dell’utente;
  • la raccolta tempestiva di ogni prova è indispensabile per la ricostruzione dei danni economici subiti.
In sintesi, la sanzione Antitrust consente ai clienti coinvolti di far valere i propri diritti e di richiedere, secondo i casi, la restituzione delle somme non dovute o un risarcimento appropriato in presenza di offerte ingannevoli, mancata trasparenza o condizioni di prezzo non rispettate.


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