Quali sono i chiarimenti forniti dal Consiglio di Stato sui casi in cui si possono applicare le tolleranze per la costruzione di tettoie: i chiarimenti
Quando le modifiche alle tettoie sono tollerabili dopo il nuovo Dl Salva Casa? Le regole per la realizzazione di tettoie in casa sono diverse ma abbastanza chiare. Ultimamente, però, l’approvazione del Salva Casa ha sollevato alcuni dubbi e prospettano nuove situazioni a cui spesso rispondono diverse sentenza, come la recente del Consiglio di Stato sulla costruzione o le modifiche da attuare su tettoie.
Solo quando non si tratta di strutture movibili e vengono realizzati con materiali pesanti e sono fissi al suolo, allora è obbligatorio chiedere gli appositi titoli per realizzare il gazebo.
Il Consiglio di Stato si è espresso sui casi in cui quando valgono le tolleranze per le tettoie, secondo quanto deciso dal Salva Casa.
Con la sentenza 28 marzo 2025 n. 2603, i giudici hanno, infatti, definito i confini applicativi del Decreto, spiegando che per una copertura fissa su un pergolato che si configura una tettoia bisogna sempre ottenere il permesso di costruire.
Quando la tettoia deriva da un intervento su una struttura preesistente, già oggetto di condono edilizio, non si può qualificare come nuova costruzione, quindi non è soggetta all'obbligo di avere il permesso di costruire.
Se, quindi, l’opera risulta identificabile e già compresa nella documentazione grafica approvata, è possibile applicare le relative tolleranze edilizie stabilite dal nuovo Salva casa.
Per il Consiglio di Stato, dunque, nei casi di difformità edilizie le tolleranze costruttive per le tettoie possono essere applicate solo in presenza di opere già esistenti e rappresentate graficamente e formalmente incluse nel titolo originario.
Inoltre, è possibile sanare gli abusi edilizi con il Salva Casa solo dopo un’attenta verifica dei requisiti dimensionali e delle condizioni urbanistiche dell’intervento.