Qual è l’attuale situazione sulla questione di riduzione dei tempi di liquidazione del Tfr-Tfs agli statali, tra nuove sentenze, leggi in discussioni e novità già approvate
Quali sono gli ultimi sviluppi sulle novità in discussione per il Tfr-Tfs agli statali? L’approvazione della legge ufficiale che riduce i tempi di pagamento del Tfr-Tfs agli statali è ancora ben lontana dall’essere approvata e l’unica possibilità che i dipendenti pubblici hanno ancora per ricevere prima i soldi del loro Trattamento è quella di chiedere il pagamento anticipato tramite prestito alle banche.
L’Abi (Associazione dei bancari italiani) qualche mese fa ha, infatti, rinnovato l’accordo quadro per l’anticipo del Tfr-Tfs agli statali, permettendo così, ancora, alle banche di liquidare i Trattamenti in maniera anticipata rispetto ai normali tempi di pagamento da parte delle Pubbliche Amministrazioni, che possono arrivare fino a 5 cinque anni.
Nel 2023, la Corte aveva dichiarato incostituzionale il pagamento differito della Tfr-Tfs ai dipendenti pubblici, che è in contrasto con il principio di giusta retribuzione, che si sostanzia non solo nella congruità dell’ammontare corrisposto, ma anche nella tempestività dell’erogazione.
La Ragioneria di Stato ha, però, bocciato la proposta di velocizzare i pagamenti perché potrebbe mettere a rischio la tenuta dei conti dello Stato.
Precisiamo che i tempi di pagamento del Tfr-Tfs agli statali cambiano in base al motivo di cessazione del rapporto di lavoro e sono di 12 mesi per la cessazione del rapporto di lavoro per raggiungimento dei requisiti, limiti di età o di servizio per andare in pensione, e di 24 mesi per la cessazione del rapporto di lavoro per dimissioni volontarie.
Inoltre, possono ancora cambiare in base all’importo maturato. Se, infatti, l’importo è pari o inferiore a 50mila euro, il Trattamento si riceve in un’unica soluzione; se è compreso tra 50mila euro e inferiore 100mila euro, si riceve in due rate annuali, con la prima pari a 50.000 euro e la seconda pari all’importo residuo.
Diventano tre le rate annuali, se l’importo da liquidare è pari o superiore a 100mila euro.
Tuttavia, una recente sentenza del Tar delle Marche, che ha nuovamente rimandato la questione del pagamento dilazionato del Tfs-Tfr alla Corte Costituzionale potrebbe riaprire effettivamente le discussioni e portare ad una nuova ripresa reale delle discussioni per ridurre i tempi di liquidazione.
E’ stato, invece, deciso già in maniera ufficiale l’aumento retroattivo del Tfs-Tfr per gli statali, che non saranno poi uguali per tutti ma differenti a seconda della categoria professionale di appartenenza. Stando ad alcuni calcoli effettuati, per i funzionari, che rappresentano il livello più alto tra i dipendenti delle Funzioni Centrali, l’aumento del Tfs arriva fino a 6.204 euro che si fermano ad appena 1.861,20 per il Tfr.
Gli aumenti derivanti dal ricalcolo del Tfs valgono anche per chi ha cessato il servizio dal 2022 in avanti considerando che devono recuperare quanto avrebbero dovuto avere di incremento per il rinnovo contrattuale concluso da poco e non nei tempi dovuti.