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Tfs-Tfr Statali, pagamento anticipato potrebbe tornare ora che si sta per intervenire sul TFR per tutti in Manovra Finanziaria

di Marianna Quatraro pubblicato il
Tfs Tfr Statali

Quali sono i nuovi interventi sul Tfr di cui si discute per la prossima Manovra Finanziaria 2025 e come potrebbero incidere sulle discussioni sul pagamento del Tfr-Tfs agli statali

Quali sono i nuovi interventi sul Tfr di cui si discute per la prossima Manovra Finanziaria e come potrebbero influire sulla ripresa delle discussioni del pagamento anticipato del Tfr-Tfs agli statali? Restano ancora molto lunghi i tempi di liquidazione del Tfr-Tfs agli statali, che variano anche a seconda del motivo per cui si conclude il rapporto di lavoro. Servono, infatti, 12 mesi per avere il proprio Trattamento nel caso di cessazione del rapporto di lavoro per raggiungimento dei requisiti, limiti di età o di servizio per andare in pensione, e 24 mesi per la fine del rapporto di lavoro per dimissioni volontarie.

Inoltre, si riceve il proprio Tfr-Tfs in un’unica soluzione se l’importo è pari o inferiore a 50mila euro; in due rate annuali se l’importo è compreso tra 50mila euro e inferiore 100mila euro, con la prima pari a 50.000 euro e la seconda pari all’importo residuo; e addirittura in tre rate annuali, se l’importo da liquidare è pari o superiore a 100mila euro. Ciò significa che si può arrivare ad avere la somma spettante addirittura in 5 anni. 

Probabilmente ora si tornerà a lavorare sulla questione, considerando che per la prossima Manovra si parla di novità da definire, in generale, per il Tfr e i fondi pensione.

  • La questione del pagamento anticipato del Tfr-Tfs agli statali potrebbe tornare in discussione dopo i diversi blocchi
  • Quali sono gli interventi annunciati sul Tfr per la prossima Manovra Finanziaria

La questione del pagamento anticipato del Tfr-Tfs agli statali potrebbe tornare in discussione dopo i diversi blocchi

Dopo che la Corte Costituzionale si è espressa, con la sentenza n. 130 il 23 giugno 2023, sostenendo l’illegittimità dei pagamenti del Tfr-Tfs agli statali in tempi troppo lunghi, spiegando che non può essere pagato in anni, perchè danneggia il lavoratore per il principio della giusta retribuzione sia per il corretto importo e sia per i tempi di pagamento, si erano accese le speranze di velocizzare le liquidazioni.

Si è discusso per mesi di come si sarebbero potuti accelerare i pagamenti. L’Inps, per accorciare i tempi, aveva avviato l’erogazione di prestiti con tasso agevolato all’1%, ma lo scorso aprile tutto è stato bloccato per esaurimento delle risorse economiche.

Poi la Ragioneria di Stato, bocciando la decisione della Corte, dando priorità all'equilibrio e alla tenuta dei conti dello Stato, ha nuovamente fatto calare il silenzio sulla questione. 

Ma ora sembra che qualcosa potrebbe tornare in discussione, considerando che, stando alle anticipazioni, ci potrebbero essere novità in generale per il Tfr nella prossima Manovra Finanziaria e, per non rimanere ‘indietro’ e fare differenze, il governo potrebbe tornare a concentrarsi anche specificatamente sul Trattamento agli statali. 

Nel frattempo, è stata lanciata (già in estate) una petizione online da alcuni sindacati, tra cui la Cgil, per chiedere, ancora una volta al governo di risolvere il problema dei lunghissimi tempi di attesa necessari per ottenere il proprio Tfr-Tfs se si è dipendenti statali, soprattutto perché per i dipendenti privati il tempo limite per la liquidazione è fissato in appena 45 giorni.

Quali sono gli interventi annunciati sul Tfr per la prossima Manovra Finanziaria

Secondo quanto riportano le ultime notizie, nella prossima Manovra Finanziaria 2025, da approvare entro la fine dell’anno, potrebbero rientrare interventi per il Tfr e per rendere, contemporaneamente, la previdenza complementare più funzionale soprattutto per gli under 35.

Ciò di cui si discute, in particolare, l’importanza di rafforzare la destinazione del Trattamento di fine rapporto delle nuove generazioni nei fondi di previdenza.

Il governo starebbe pensando di rivedere il sistema di contribuzione ai fondi pensione, modificando il sistema del silenzio-assenso e prevedendo il trasferimento automatico di una percentuale del Tfr alla previdenza integrativa.

Tra le ipotesi sul tavolo, l’introduzione con la prossima Manovra 2025, del trasferimento automatico, per i neo-assunti, del 25% del Tfr alla previdenza complementare, mentre per chi è già assunto da tempo, si profilerebbe un periodo di sei mesi trascorsi i quali, in assenza di opposizione, una quota-parte del Tfr viene destinata automaticamente alla previdenza integrativa.


  
 

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