Il nuovo quadro normativo promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy si caratterizza per l'integrazione tra trasformazione digitale ed efficienza energetica. Questa evoluzione mira a sostenere le aziende italiane in un percorso di crescita e innovazione allineato ai più recenti indirizzi strategici europei.
La disciplina, a partire dal 2026, si colloca nell’ambito degli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e prosegue le esperienze di Transizione 4.0 e Transizione 5.0, ora sempre più vicine all’unificazione in un solo incentivo. L'obiettivo primario è incentivare investimenti che migliorino la competitività, riducano l'impatto ambientale e accelerino la digitalizzazione produttiva.
Quali aziende possono beneficiare degli incentivi della Transizione 5.0 2026: requisiti e soggetti ammissibili
Il sistema di benefici previsti per il 2026 dal piano Transizione 5.0 amplia i requisiti di accesso e la platea delle imprese ammissibili. Secondo la normativa in discussione, possono, infatti, accedervi:
- tutte le imprese residenti e le stabili organizzazioni nel territorio italiano, senza distinzione di forma giuridica, settore o dimensione
- società di servizi energetici (ESCo) certificate, che realizzano investimenti presso aziende clienti tramite contratti di performance energetica
- organismi di ricerca solo quando coinvolti in progetti congiunti su innovazione e sostenibilità
Sono, invece, escluse le imprese in difficoltà finanziaria, quelle sottoposte a procedure concorsuali o che abbiano ricevuto sanzioni interdittive, nonché coloro che non rispettano le tempistiche procedurali di prenotazione e completamento dell’investimento secondo la piattaforma GSE.
È richiesto il pieno rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro e l’assolvimento degli obblighi contributivi.
La nuova impostazione supera molte delle restrizioni precedenti, ad esempio per le aziende energivore: queste risultano ora incluse tra i beneficiari, grazie all’alleggerimento dei vincoli del principio DNSH (Do No Significant Harm) e all’unificazione tra incentivi per la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale. La cumulabilità con altri incentivi nazionali ed europei è ammessa, anche se con il vincolo che il sostegno non riguardi le stesse quote di costo per i singoli investimenti.
Per cosa serve la Transizione 5.0: obiettivi, investimenti e spese ammesse
L’iniziativa è intesa ad accelerare l’adozione di tecnologie digitali e soluzioni per il risparmio energetico all’interno dei processi produttivi. Gli obiettivi perseguiti comprendono:
- riduzione dei consumi energetici, mediante investimenti in beni e sistemi ad alta efficienza
- digitalizzazione avanzata e interconnessione dei processi produttivi
- autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e integrazione di sistemi di stoccaggio e monitoraggio intelligente
- sviluppo di competenze specifiche per la gestione della transizione digitale ed energetica
Le spese ammissibili riguardano:
- beni materiali e immateriali nuovi strumentali (come macchinari, sensoristica IoT, software di monitoraggio e dashboarding energetico)
- investimenti in impianti per l’autoproduzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo (ad esclusione delle biomasse), inclusi storage ed efficientamento energetico
- spese per la formazione del personale sulle tecnologie e l’efficienza energetica, fino al 10% dell’investimento e con tetto massimo a 300.000 euro per impresa
Il riconoscimento del beneficio è subordinato alla realizzazione di un risparmio minimo, calcolato in:
- riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva ≥ 3%
- oppure del processo interessato dall’investimento ≥ 5%
È prevista una procedura semplificata per gli investimenti sostitutivi di macchinari completamente ammortizzati, con presunzione di risparmio energetico. Le aziende possono inoltre beneficiare di una maggiore aliquota su componenti fotovoltaiche ad alta efficienza.
Importi degli aiuti, incentivi e limiti previsti nel 2026
La Manovra 2026 introduce incentivi articolati in meccanismi di ammortamento maggiorato e credito d’imposta, basata sulla destinazione dell’investimento e sulla riduzione dei consumi conseguita. Nello specifico:
| Tipologia investimento |
Maggiorazione costo ammortamento |
Importo massimo investimento |
| Interventi per transizione ecologica (riduzione ≥ 3% struttura o ≥ 5% processo) |
220% fino a 2,5 milioni €
140% da 2,5 a 10 milioni €
90% da 10 a 20 milioni € |
20 milioni € |
| Investimenti generici in digitalizzazione/energia |
180% fino a 2,5 milioni €
100% da 2,5 a 10 milioni €
50% da 10 a 20 milioni € |
20 milioni € |
L’agevolazione si applica sia agli investimenti materiali che immateriali individuati. Per le componenti fotovoltaiche, la manovra aggiorna le maggiorazioni: 30% per moduli tipo a), 40% per tipo b), 50% per tipo c.
Il limite massimo di costi ammissibili per ogni impresa è fissato a 50 milioni di euro l’anno. La compensazione del beneficio avviene tramite modello F24 in quote annuali, fino a cinque anni qualora non si esaurisca entro la scadenza prevista.
Come richiedere gli incentivi della Transizione 5.0: procedure, documentazione e tempistiche
La richiesta dell’incentivo segue un iter articolato e digitale, gestito tramite la piattaforma GSE dedicata:
- Comunicazione preventiva (ex-ante): le aziende devono presentare domanda con la previsione del risparmio energetico conseguibile, allegando una certificazione redatta da esperti qualificati (EGE, ESCo o tecnici abilitati).
- Invio ordine e acconto: entro 30 giorni dalla prenotazione, occorre trasmettere la conferma degli ordini, unitamente ad un acconto di almeno il 20% sul costo complessivo.
- Comunicazione di completamento (ex-post): concluso l’investimento, va inviata una seconda relazione che attesta la realizzazione effettiva, corredata da certificazione ex-post. Tutte le comunicazioni devono essere caricate attraverso SPID o credenziali sulla piattaforma GSE.
Il rispetto delle tempistiche è essenziale:
- gli investimenti vanno completati entro il 31 dicembre 2026 (o, secondo alcune delibere in corso di approvazione, con termine rinviato al 30 giugno 2027 per il completamento fisico dei progetti)
- la comunicazione finale (completamento) deve essere trasmessa entro 2 o 6 mesi dalla conclusione, secondo la disciplina vigente e le eventuali deroghe introdotte con la prossima manovra di bilancio
La documentazione richiesta comprende le certificazioni di risparmio energetico, gli allegati tecnici dei beni/interventi acquistati, le fatture quietanzate o documentazione equivalente per ordini in leasing.
Leggi anche