Cosa prevede la proposta di detassazione totale della tredicesima mensilità e quali effetti avrebbe sugli stipendi dei dipendenti italiani in base alle diverse fasce di reddito: la novità annunciata per la nuova Manovra finanziaria 2026
La Manovra Finanziaria 2025-2026 punta a introdurre una serie di interventi mirati a stimolare la crescita economica e sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori. Al centro del dibattito pubblico e delle politiche economiche vi sono la razionalizzazione delle aliquote fiscali, la rimodulazione della tassazione sui redditi e anche la nuova proposta di totale esenzione fiscale sulla tredicesima mensilità.
Tra le principali novità in discussione spicca non solo la rimodulazione della seconda fascia di imposizione fiscale ma anche la nuova ipotesi della detassazione totale della tredicesima mensilità per i lavoratori dipendenti. La proposta di rimodulazione dell'Irpef prevede due modifiche principali:
Ciò significa che la tredicesima mensilità di dicembre non sarebbe più soggetta a tassazione Irpef.
L’applicazione delle nuove misure fiscali presenterebbe effetti differenziati sulle buste paga, a seconda della posizione reddituale del lavoratore. Analizzando le simulazioni condotte da istituti specializzati, come Izi, emerge una panoramica del potenziale incremento netto derivante dalla detassazione della tredicesima e dalla revisione degli scaglioni:
Fascia di reddito lordo annuale | Beneficio annuo stimato |
30.000 euro | 40-100 euro |
35.000 euro | circa 107-140 euro |
40.000 euro | 240-627 euro |
45.000 euro | 200-340 euro |
50.000 euro | 348-600 euro |
oltre 60.000 euro | fino a 1.400 euro |
La detassazione totale della tredicesima garantirebbe un incremento netto ancora più marcato per la mensilità di dicembre, soprattutto per le fasce intermedie ed elevate. Si ipotizza che, per un dipendente con reddito tra 30.000 e 45.000 euro, l’extra disponibile a fine anno possa tradursi in un aumento di alcune centinaia di euro, con effetti positivi sulle dinamiche di consumo interno.
Secondo alcune simulazioni, con la detassazione, sulla mensilità aggiuntiva di dicembre, per i redditi fino a 28.000 euro, il risparmio sarebbe del 23% sull’imponibile. Per la fascia di reddito tra 28.001 e 50.000 euro, il beneficio salirebbe al 35%, mentre per i redditi superiori ai 50.000 euro, l’aliquota non applicata sarebbe del 43%.
L’adozione della detassazione totale della tredicesima se, da un lato, fa sorridere i lavoratori perchè garantisce un buon aumento del netto di fine anno, dall'altro, comporta un significativo onere per il bilancio dello Stato.
Le ultime stime ufficiali indicano, infatti, un impatto potenziale di circa 4,5 miliardi di euro solo per la revisione degli scaglioni Irpef, a cui aggiungere il costo della detassazione della mensilità di dicembre, delle nuove detrazioni e della conferma del taglio del cuneo fiscale, sfiorando i 13 miliardi di euro.
Questa spesa trova giustificazione nella volontà di rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie e di stimolare i consumi interni, ma pone interrogativi sulla sostenibilità strutturale delle finanze pubbliche.
Bisognerà attendere le prossime discussioni per capire se effettivamente la nuova proposta di modifica della tassazione della tredicesima potrà effettivamente diventare realtà o implicherebbe una spesa troppo elevata al momento per il governo.