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Tredicesima detassata, di quanto aumenta lo stipendio con nuova proposta in manovra finanziaria 2025-2026

di Marianna Quatraro pubblicato il
Tredicesima detassata manovra finanziari

Cosa prevede la proposta di detassazione totale della tredicesima mensilità e quali effetti avrebbe sugli stipendi dei dipendenti italiani in base alle diverse fasce di reddito: la novità annunciata per la nuova Manovra finanziaria 2026

La Manovra Finanziaria 2025-2026 punta a introdurre una serie di interventi mirati a stimolare la crescita economica e sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori. Al centro del dibattito pubblico e delle politiche economiche vi sono la razionalizzazione delle aliquote fiscali, la rimodulazione della tassazione sui redditi e anche la nuova proposta di totale esenzione fiscale sulla tredicesima mensilità. 

Le novità fiscali: proposta di revisione degli scaglioni Irpef e detassazione della tredicesima

Tra le principali novità in discussione spicca non solo la rimodulazione della seconda fascia di imposizione fiscale ma anche la nuova ipotesi della detassazione totale della tredicesima mensilità per i lavoratori dipendenti. La proposta di rimodulazione dell'Irpef prevede due modifiche principali:

  • Estensione dello scaglione intermedio Irpef da 50.000 a 60.000 euro
  • Riduzione dell’aliquota su tale scaglione dal 35% al 33%
Questa revisione dovrebbe agevolare circa un quarto dei contribuenti, in particolare il ceto medio, ampliando la platea dei beneficiari e attenuando le differenze rispetto alle fasce di reddito più elevate. Parallelamente, il governo sta valutando una detassazione totale della tredicesima, con l’obiettivo di escludere la mensilità aggiuntiva dal calcolo del reddito imponibile e favorendo così un incremento diretto dell’ammontare netto percepito dai lavoratori a fine anno.

Ciò significa che la tredicesima mensilità di dicembre non sarebbe più soggetta a tassazione Irpef. 

Effetti sulle retribuzioni: simulazioni degli aumenti in busta paga per fasce di reddito

L’applicazione delle nuove misure fiscali presenterebbe effetti differenziati sulle buste paga, a seconda della posizione reddituale del lavoratore. Analizzando le simulazioni condotte da istituti specializzati, come Izi, emerge una panoramica del potenziale incremento netto derivante dalla detassazione della tredicesima e dalla revisione degli scaglioni:

Fascia di reddito lordo annuale Beneficio annuo stimato
30.000 euro 40-100 euro
35.000 euro circa 107-140 euro
40.000 euro 240-627 euro
45.000 euro 200-340 euro
50.000 euro 348-600 euro
oltre 60.000 euro fino a 1.400 euro

La detassazione totale della tredicesima garantirebbe un incremento netto ancora più marcato per la mensilità di dicembre, soprattutto per le fasce intermedie ed elevate. Si ipotizza che, per un dipendente con reddito tra 30.000 e 45.000 euro, l’extra disponibile a fine anno possa tradursi in un aumento di alcune centinaia di euro, con effetti positivi sulle dinamiche di consumo interno.

Secondo alcune simulazioni, con la detassazione, sulla mensilità aggiuntiva di dicembre, per i redditi fino a 28.000 euro, il risparmio sarebbe del 23% sull’imponibile. Per la fascia di reddito tra 28.001 e 50.000 euro, il beneficio salirebbe al 35%, mentre per i redditi superiori ai 50.000 euro, l’aliquota non applicata sarebbe del 43%. 

Impatto sulle finanze statali e sostenibilità della misura

L’adozione della detassazione totale della tredicesima se, da un lato, fa sorridere i lavoratori perchè garantisce un buon aumento del netto di fine anno, dall'altro, comporta un significativo onere per il bilancio dello Stato.

Le ultime stime ufficiali indicano, infatti, un impatto potenziale di circa 4,5 miliardi di euro solo per la revisione degli scaglioni Irpef, a cui aggiungere il costo della detassazione della mensilità di dicembre, delle nuove detrazioni e della conferma del taglio del cuneo fiscale, sfiorando i 13 miliardi di euro.

Questa spesa trova giustificazione nella volontà di rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie e di stimolare i consumi interni, ma pone interrogativi sulla sostenibilità strutturale delle finanze pubbliche.

Bisognerà attendere le prossime discussioni per capire se effettivamente la nuova proposta di modifica della tassazione della tredicesima potrà effettivamente diventare realtà o implicherebbe una spesa troppo elevata al momento per il governo. 

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