L’Isee ha per legge una validità annuale, in vigore dal primo gennaio al 31 dicembre, e ciò significa che tutti coloro che hanno intenzione di accedere ad agevolazioni e bonus o continuare a mantenere quelli di cui usufruiscono devono farlo il prima possibile.
Perché conviene fare subito l’Isee 2025 già a gennaio? L'Isee è l'indicatore della situazione economica equivalente che serve per valutare e confrontare la condizione finanziaria dei nuclei familiari che vogliono richiedere una prestazione agevolata.
Grazie al valore Isee di ogni nucleo familiare si può, infatti, avere accesso a diversi bonus, agevolazioni, aiuti e sostegni. Vediamo quando è meglio farlo, soprattutto nel 2025.
Stando alla normativa vigente, l’Isee deve essere aggiornato a gennaio di ogni anno. Ha, infatti, validità annuale dal primo gennaio al 31 dicembre.
Ciò significa che tutti coloro che hanno intenzione di accedere ad agevolazioni e bonus o continuare a mantenere quelli di cui usufruiscono devono farlo il prima possibile sin dall’inizio dal nuovo anno.
Stesso discorso vale anche per chi lo avesse mai fatto e ha intenzione di chiedere qualche agevolazione.
In base al valore Isee possono essere riconosciute o meno diverse misure, a partire dall’importo dell’assegno unico per i figli, a quello spettante per il bonus asilo nido, ai bonus per gli affitti sia comunali che regionali, al bonus mutui per i giovani under 36, per arrivare all’assegno di inclusione, alla possibilità di usufruire della social card o del pagamento di una retta universitaria ridotta.
A seconda dell’Isee si possono ottenere gli ulteriori eventuali sussidi definiti a livello locale, come il contributo di 350 euro che il Friuli Venezia Giulia (al momento ma seguiranno altre regioni) riconosce ai pensionati che sono titolari di trattamenti bassi.
Chi farà l’Isee a gennaio probabilmente dovrà presentare insieme a tutta la solita documentazione prevista anche quella relativa ai Titoli di Stato, come Btp, Bot, Cct, ecc, e ai Buoni fruttiferi postali eventualmente detenuti.
Tali prodotti finanziari sono stati esclusi dal calcolo dell’Isee, fino all'importo di 50mila euro dalla Manovra Finanziaria 2024 ma per tutto l’anno sono stati comunque considerati, quasi come una beffa ai cittadini.
Il Ministero dell’Economia aveva presentato ad aprile scorso uno schema di decreto con le modifiche al regolamento Isee, che poi è stato trasmesso all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.
Il Garante ha espresso parere favorevole e anche la Conferenza Stato Regioni e il Consiglio di Stato lo hanno fatto. Si attendevano, però, le istruzioni operative e il nuovo modello di Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) dall'Inps.
Qualche settimana fa, però, dall’Agenzia delle Entrate con una circolare sono arrivate le prime indicazioni operative per l’esclusione dal calcolo Isee dei Titoli di Stato e dei Buoni Fruttiferi Postali.
Le istruzioni per gli operatori finanziari sono il primo passo per l’operatività della misura che, verosimilmente, partirà da gennaio ma, forse, su richiesta da parte del soggetto interessato perché l’Inps non provvederà in automatico a cancellare i prodotti citati dal calcolo Isee né sarà ufficiale il nuovo modello Dsu che non li riporta.
Se, però, i tempi dovessero slittare, per cui la novità non sarà ufficiale entro fine anno e non partirà effettivamente a gennaio ma successivamente, allora tutti coloro che fanno l’Isee a inizio anno dovranno poi rifare l’Isee Corrente in corso anno per aggiornare i valori senza calcolo dei Titoli di Stato e dei buoni fruttiferi.
Nell’attesa che diventi ufficiale l’esclusione dei Titoli di Stato e dei Buoni fruttiferi postali dal calcolo dell’Isee, è già ufficiale la cancellazione dell’assegno unico per i figli.
Per molte famiglie, soprattutto coloro che percepiscono il valore massimo dell’assegno di circa 200 euro, l’eliminazione dell’assegno unico significa riuscire a ottenere un valore Isee più basso, con la conseguenza di poter accedere magari a maggiori benefici o a misure prima non spettanti.
Se per molti fare l’Isee subito a gennaio conviene per avere la certezza di poter beneficiare di una serie di misure e bonus, per altri, probabilmente, la situazione potrebbe peggiorare ma questo indipendentemente dal fatto di presentarlo subito o meno.
La novità è che se i fringe benefit sono generalmente esclusi dal calcolo Isee, dal prossimo dovrebbe rientrarci quello riconosciuto per il pagamento dell'affitto per i neoassunti che decidono di spostare la residenza di oltre 100 chilometri.
La misura spetta nel limite annuo di 5.000 euro a partire dalla data di assunzione.
Ciò significa che la cifra erogata dal datore di lavoro contribuirà ad aumentare il reddito di un dipendente e, di conseguenza, anche il suo valore Isee, con il rischio di riduzione o anche perdita delle agevolazioni magari prima riconosciute.