Tutti i problemi del superbonus 110% case e condomini, le soluzioni e altre modifiche in arrivo (e alternative)

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Tutti i problemi del superbonus 110% cas

I problemi associati al Superbonus 110 derivano da una situazione complessa e paradossale. L'obiettivo della misura resta incentivare il settore edilizio e la ristrutturazione energetica.

Diverse città italiane hanno assistito a manifestazioni organizzate dai cosiddetti esodati del Superbonus.

Questa denominazione si riferisce a chi ha subito ripercussioni a causa delle correzioni introdotte dalle amministrazioni precedenti alle disposizioni del Superbonus 110%, un regime di agevolazione fiscale dedicato agli interventi di riqualificazione energetica su edifici residenziali e condomini. Ma se c'è qualcosa non che è mancato sono state polemiche e problemi. Vediamo in questo articolo:

  • Superbonus 110% case, quali sono i problemi principali
  • Altri problemi e rischi del Superbonus 110%
  • Superbonus 110% case, le soluzioni
  • Modifiche in arrivo sul superbonus 110% case
  • Alternative disponibili (almeno 8 e alcune poche conosciute ma molto valide)

Superbonus 110% case, quali sono i problemi principali

I problemi associati al Superbonus 110 derivano da una situazione complessa e paradossale. L'obiettivo originale della misura, ovvero quello di incentivare il settore edilizio e la ristrutturazione energetica mediante agevolazioni fiscali, rimane valido. Molte delle criticità legate al Superbonus 110 sono emerse a causa della formulazione forse affrettata e poco ponderata delle normative da parte del legislatore.

A questa complessa situazione di incertezza normativa, che ha causato la paralisi dell'intero settore, si sono aggiunti altri problemi legati al Superbonus 110. Tra questi, quelli più rilevanti includono:

  • realizzazione di interventi su edifici affetti da abusi edilizi di varia entità
  • eccessiva domanda in tempi ristretti, generando un aumento dei costi dei materiali edili
  • proliferazione di operatori meno qualificati attratti dalle opportunità economiche offerte
Le nuove norme hanno comportato la sospensione del mercato dei crediti, il meccanismo che aveva contribuito all'avvio di numerose attività edili nei due anni precedenti. Questa situazione costituisce un problema sia per i beneficiari del Superbonus sia per le imprese edili, molte delle quali sono state costrette a interrompere i lavori a causa dell'incapacità di erogare gli stipendi.

Il Superbonus è stato introdotto nel 2020 dal secondo governo di Giuseppe Conte. Con questa misura, il governo ha impegnato a rimborsare l'intero importo speso per la ristrutturazione di edifici residenziali, comprese le ville, oltre a un ulteriore 10% a titolo di contributo aggiuntivo. Questo incentivo poteva essere beneficiato in tre modi. Il primo prevedeva detrazioni fiscali dirette per i proprietari delle abitazioni che finanziavano direttamente i lavori. I rimborsi avvenivano mediante una riduzione delle imposte dovute negli anni successivi.

Gli altri due metodi si basavano sulla cessione del credito. Il secondo prevedeva uno sconto in fattura applicato da fornitori e imprese edili che avrebbero successivamente richiesto il rimborso dello Stato sotto forma di detrazione fiscale. Il terzo consentiva la cessione del credito di imposta a terzi, come banche, enti o professionisti. Attualmente, il primo metodo rimane l'unico disponibile, mentre gli altri due sono stati eliminati.

Altri problemi e rischi del Superbonus 110%

I condomini che si avvalgono del Superbonus 110% si trovano di fronte a vari rischi potenziali. Uno di questi rischi è rappresentato dalla possibilità che l'Agenzia delle entrate rilevi delle irregolarità dopo che i lavori sono stati completati. In tal caso, tutti i condomini che hanno beneficiato delle agevolazioni fiscali potrebbero essere tenuti a restituire l'importo erogato dallo Stato.

Un altro rischio riguarda la situazione in cui l'impresa incaricata dei lavori dovesse dichiarare bancarotta dopo l'avvio dei lavori. L'Agenzia delle entrate si basa sul contratto d'appalto stipulato tra il committente e l'impresa per l'applicazione del Superbonus 110%. Nel caso in cui l'impresa non rispetti il contratto a causa del fallimento, il fisco potrebbe chiedere il rimborso al committente, ovvero ai condomini, mettendo a rischio la possibilità di beneficiare dell'incentivo che avrebbe reso i lavori molto convenienti.

C'è quindi il rischio che un condominio non riesca a trovare un'impresa disposta a eseguire i lavori necessari per il Superbonus 110%. Alcuni imprenditori edili potrebbero decidere di non intraprendere tali progetti, considerando che potrebbero non essere sufficientemente redditizi. La normativa stabilisce dei limiti massimi sui prezzi dei materiali, e un eventuale aumento dei costi potrebbe ridurre in modo significativo i margini di guadagno dell'impresa edile, portandola a rinunciare a tali lavori.

E che dire della errata valutazione energetica? Prima di iniziare i lavori, un tecnico deve calcolare se gli interventi previsti porteranno a un miglioramento di almeno due classi energetiche. Se ciò non accade, il condominio potrebbe non essere idoneo per ricevere l'incentivo fiscale.

Superbonus 110% case, le soluzioni

L'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) aveva proposto soluzioni per risolvere la situazione del mercato dei crediti fiscali ormai più di un anno fa. Tra queste soluzioni, c'era la possibilità di consentire alle banche di utilizzare i crediti fiscali per coprire non solo le proprie tasse, ma anche quelle dei propri clienti attraverso i modelli F24 gestiti dalle banche stesse. Questa misura avrebbe ampliato lo spazio fiscale delle banche, consentendo loro di acquistare nuovi crediti dalle imprese edile, con l'obiettivo di sbloccare la situazione. Ma il governo non ha mai considerato questa opzione.

Un'altra possibile soluzione proposta era quella di permettere alle grandi aziende partecipate, come la Cassa Depositi e Prestiti, di acquistare i crediti fiscali, facendo da segnale di fiducia per stimolare il mercato. Questa strategia era stata seguita all'inizio dell'anno da alcune Regioni che avevano iniziato ad acquistare direttamente i crediti, ma anche questa possibilità è stata bloccata dal governo.

Ance ha anche evidenziato come il blocco dei crediti abbia favorito l'attività speculativa da parte di alcuni acquirenti che fanno offerte molto basse per l'acquisto dei crediti bloccati delle aziende. Queste imprese, spinte dalla necessità di ottenere liquidità, sono disposte a vendere i crediti a prezzi molto scontati. Per affrontare questa problematica, negli ultimi mesi sono state create piattaforme online per facilitare la compravendita di crediti fiscali, cercando di evitare speculazioni e creando una connessione tra domanda e offerta. Esempi di queste piattaforme includono SiBonus, promossa dalle Camere di Commercio italiane e dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, e FederBonus, promossa da Federcontribuenti.

Modifiche in arrivo sul Superbonus 110% case

Una potenziale soluzione per affrontare le problematiche relative al Superbonus 110% potrebbe essere una strategia relativamente semplice, ma efficace. Si potrebbe estendere la durata di fruizione del Superbonus per alcuni anni aggiuntivi, ma con restrizioni sulle imprese che possono beneficiare di questo incentivo pubblico. In altre parole definire un elenco di soggetti autorizzati e qualificati per accedere a tali agevolazioni. Questo approccio ricorda quanto è già stato implementato per le imprese coinvolte nella ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto nel centro Italia.

Questa soluzione non risolverebbe la paralisi del mercato dei crediti d'imposta, che è cruciale per garantire la sopravvivenza delle imprese.

C'era attesa per la piattaforma sviluppata da Enel tramite la sua controllata Enel X, ma al momento non sono state fornite ulteriori informazioni riguardo alla sua operatività entro settembre, come precedentemente annunciato.

Secondo il presidente dell'Ance si potrebbero introdurre limitazioni basate sul reddito, offrendo agevolazioni al 100% per le persone con bassi redditi e percentuali inferiori per coloro che possono permettersi di investire di più.

Nel dettaglio, Ance ha proposto di mantenere solo due aliquote, il 70% e il 100%, e di rendere il Superbonus più strutturale per i prossimi 10 o 15 anni per garantire stabilità ai contribuenti, spesso confusi dai frequenti cambiamenti normativi.


E non mancano le alternative....

Non mancano, comunque, neppure le alternative tra bonus e agevolazioni edilizie sia per case di proprieà che appartamenti in condominio e gli stessi condomini. Ve ne sono attualmente 8 tipologie differenti di agevolazioni, alcune anche poco conosciute dal grande pubblico.

E si fa anche sempre più interessante per tutti, il bonus per i lavori in casa del 75% pensato in origine per disabili e bariere architettoniche ma che si è esteso per molti lavori e interventi (ache senza disabili o invalidi in casa).