Una vera e propria riforma su case e abitazioni al via con decreto affitti, condono abusi edilizi, rinnovo catasto

di Marianna Quatraro pubblicato il
Una vera e propria riforma su case e abi

Come cambiano norme e tasse per case e abitazioni con importante nuova riforma al via: le modifiche in arrivo per condoni edilizi, affitti e catasto ma non solo

Cosa prevede l’importante riforma su case e abitazioni al via con nuovo condono abuso edilizi, decreto affitti, catasto rinnovato? Il governo lavora per una revisione di norme e regole relative a case e abitazioni, per regolarizzare e modificare alcune situazioni in Italia decisamente particolare, cercando di adeguarsi anche a quanto richiesto dall’Ue su specifici aspetti edilizi. 

  • Nuova riforma case e abitazioni con nuovo condono abusi edilizi
  • Cosa prevede il nuovo decreto affitti per riforma case e abitazioni
  • Le nuove regole per catasto rinnovato in riforma case e abitazioni


Nuova riforma case e abitazioni con nuovo condono abusi edilizi

Il governo va verso l’approvazione di un nuovo condono per gli abusi edilizi che, stando a quanto riportano le ultime notizie potrebbe essere ufficiale con nuovo apposito decreto, o potrebbe rientrare tra le misure del nuovo Testo Unico sull’Edilizia.

Il nuovo condono edilizio varrebbe però solo nel caso di abusi edilizi minori e piccole difformità e, nello specifico, nei seguenti casi:

  • se le opere sono state realizzate in assenza di un titolo edilizio ma nel rispetto di prescrizioni urbanistiche;
  • se le costruzioni con abusi edilizi risalgono a prima della imposizione del vincolo;
  • se i lavori realizzati hanno danni limitati come conseguenze;
  • se si tratta di opere minori che non riguardano aumento di superficie;
  • se si tratta di costruzioni con concessioni da parte della Autorità.

Cosa prevede il nuovo decreto affitti per riforma case e abitazioni

Insieme al nuovo condono edilizio, il governo lavora alla definizione di un nuovo decreto affitti con misure che dovrebbero interessare regole e tasse sulle case in affitto, soprattutto per quanto riguarda modalità di contratti per affitti brevi e possibile estensione della cedolare secca.

L’intenzione annunciata dal governo è di regolarizzare gli affitti brevi, che permettono di affittare case per un periodo massimo di 30 giorni e senza obbligo di registrazione dei relativi contratti, con nuove strette soprattutto per chi gestisce decine di appartamenti tramite definizione di nuove regole a livello nazionale.

Le nuove norme per gli affitti brevi potrebbero prevederela decisione di un minimo di notti per affittare case, la compilazione obbligatoria di un registro per chi ospita, nuove misure di tutela per le famiglie numerose che scelgono una casa piuttosto che un albergo, ma anche nuovi incentivi per gli affitti brevi nei piccoli borghi di Italia dove non sono presenti strutture alberghiere.

Con nuovo Decreto Affitti dovrebbe diventare obbligatorio il Codice Identificativo Nazionale (Cin) contro la frammentazione della normativa regionale attualmente esistente e sarà obbligatorio anche per le Ota (online travel agency, le agenzie turistiche online) prevedendo contestualmente sanzioni per tutti i soggetti che non lo rispettano.

Il decreto affitti potrebbe prevedere novità anche per le tasse sulla casa, con miglioramenti e ampliamento della cedolare secca sugli immobili, per esempio estensione dei limiti attuali previsti o ulteriori immobili per cui si potrà optare per il regime della cedolare secca. 

Le nuove regole per catasto rinnovato in riforma case e abitazioni

Decisamente ampio il capitolo di revisione del catasto per il governo Meloni: le ultime notizie confermano che l’Ue avrebbe chiesto all’Italia di rivedere il catasto nella nuova Manovra Finanziaria con adeguamento di valore catastale e valore di casa che, secondo la stessa Ue, dovrebbero essere uguali e si tratta di una novità che, se approvata realmente, avrebbe conseguenze negative sulle tasse sulle case che si alzerebbero.

Probabilmente l’Italia non interverrà sul catasto con una revisione delle tasse ma potrebbe rivedere il catasto portando avanti la riforma che era stata avviata dall’ex governo Draghi, anche se al momento la riforma del catasto sembra bloccata, non rientrando, come spiegato, tra le priorità del governo Meloni.

La riforma del catasto del governo Draghi puntava soprattutto non ad aumentare le tasse ma a far emergere gli immobili cosiddetti fantasma e prevedeva, infatti, il ricalcolo delle rendite catastali, cioè dei valori attribuiti agli immobili e che sono base di calcolo di tasse, sulla base di diversi elementi, come superficie dell’immobile, numero di vani, posizione in cui l’immobile si trova, ecc, e l’attribuzione ad ogni immobile, oltre alla rendita catastale, anche del relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata sui valori normali espressi dal mercato, ma anche:

  • nuovi meccanismi di aggiornamento periodici delle rendite catastali in base alle oscillazioni del mercato di riferimento;
  • modifiche per gli Omi, prezzi di mercato divisi per zone e di consultazione nell’accesso alla banca dati catastale;
  • agevolazioni per gli immobili di interesse storico o artistico per costi di manutenzione e conservazione;
  • potenziamento degli strumenti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per mappare e censire gli immobili sconosciuti.
Non solo riforma del catasto: contestualmente ad una nuova riforma per case e abitazioni, il governo sta definendo novità per la revisione del Testo Unico sull’edilizia per adeguamenti delle norme alle situazioni edilizie attuali.

La revisione del Testo Unico sull’Edilizia dovrebbe riguardare procedure e semplificazioni per l’esecuzione di lavori edilizi in casa, con eventuali revisioni e cancellazioni di permessi e autorizzazioni per snellire le procedure, come, per esempio:

  • eliminare la Comunicazione di inizio lavoro, per snellire le procedure edilizie;
  • sostituire l’obbligo di richiesta del permesso di costruire con la segnalazione certificata di inizio di attività;
  • cambiare la definizione degli interventi edilizi in riferimento a manutenzione straordinaria, alla ristrutturazione dilizia e a frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari;
  • sostituire la parte con le autorizzazioni preliminari alla segnalazione certificata di inizio attività e alla comunicazione dell'inizio dei lavori con ‘Segnalazione di inizio attività a effetto differito’;
  • definire ulteriori tolleranze costruttive;
  • abrogare la disciplina sull'annullamento del permesso di costruire da parte della Regione.