Come cambiano norme e tasse per case e abitazioni con importante nuova riforma al via: le modifiche in arrivo per condoni edilizi, affitti e catasto ma non solo
Cosa prevede l’importante riforma su case e abitazioni al via con nuovo condono abuso edilizi, decreto affitti, catasto rinnovato? Il governo lavora per una revisione di norme e regole relative a case e abitazioni, per regolarizzare e modificare alcune situazioni in Italia decisamente particolare, cercando di adeguarsi anche a quanto richiesto dall’Ue su specifici aspetti edilizi.
Il nuovo condono edilizio varrebbe però solo nel caso di abusi edilizi minori e piccole difformità e, nello specifico, nei seguenti casi:
L’intenzione annunciata dal governo è di regolarizzare gli affitti brevi, che permettono di affittare case per un periodo massimo di 30 giorni e senza obbligo di registrazione dei relativi contratti, con nuove strette soprattutto per chi gestisce decine di appartamenti tramite definizione di nuove regole a livello nazionale.
Le nuove norme per gli affitti brevi potrebbero prevederela decisione di un minimo di notti per affittare case, la compilazione obbligatoria di un registro per chi ospita, nuove misure di tutela per le famiglie numerose che scelgono una casa piuttosto che un albergo, ma anche nuovi incentivi per gli affitti brevi nei piccoli borghi di Italia dove non sono presenti strutture alberghiere.
Con nuovo Decreto Affitti dovrebbe diventare obbligatorio il Codice Identificativo Nazionale (Cin) contro la frammentazione della normativa regionale attualmente esistente e sarà obbligatorio anche per le Ota (online travel agency, le agenzie turistiche online) prevedendo contestualmente sanzioni per tutti i soggetti che non lo rispettano.
Il decreto affitti potrebbe prevedere novità anche per le tasse sulla casa, con miglioramenti e ampliamento della cedolare secca sugli immobili, per esempio estensione dei limiti attuali previsti o ulteriori immobili per cui si potrà optare per il regime della cedolare secca.
Decisamente ampio il capitolo di revisione del catasto per il governo Meloni: le ultime notizie confermano che l’Ue avrebbe chiesto all’Italia di rivedere il catasto nella nuova Manovra Finanziaria con adeguamento di valore catastale e valore di casa che, secondo la stessa Ue, dovrebbero essere uguali e si tratta di una novità che, se approvata realmente, avrebbe conseguenze negative sulle tasse sulle case che si alzerebbero.
Probabilmente l’Italia non interverrà sul catasto con una revisione delle tasse ma potrebbe rivedere il catasto portando avanti la riforma che era stata avviata dall’ex governo Draghi, anche se al momento la riforma del catasto sembra bloccata, non rientrando, come spiegato, tra le priorità del governo Meloni.
La riforma del catasto del governo Draghi puntava soprattutto non ad aumentare le tasse ma a far emergere gli immobili cosiddetti fantasma e prevedeva, infatti, il ricalcolo delle rendite catastali, cioè dei valori attribuiti agli immobili e che sono base di calcolo di tasse, sulla base di diversi elementi, come superficie dell’immobile, numero di vani, posizione in cui l’immobile si trova, ecc, e l’attribuzione ad ogni immobile, oltre alla rendita catastale, anche del relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata sui valori normali espressi dal mercato, ma anche:
La revisione del Testo Unico sull’Edilizia dovrebbe riguardare procedure e semplificazioni per l’esecuzione di lavori edilizi in casa, con eventuali revisioni e cancellazioni di permessi e autorizzazioni per snellire le procedure, come, per esempio: