A chi spetta rivalutazione e conguagli (anche in negativo) assegno unico figli oltre ad aumenti

di Marianna Quatraro pubblicato il
A chi spetta rivalutazione e conguagli (

Come cambia l’assegno unico per figli, quando e per chi con rivalutazione, arretrati, conguagli e restituzioni: chiarimenti e spiegazioni

A chi spetta rivalutazione e conguagli (anche in meno) assegno unico figli oltre ad aumenti previsti? Cambiano gli importi dell’assegno unico spettante alle famiglie con figli per diversi motivi, che prevedono aumenti degli stessi importi, innanzitutto per effetto della rivalutazione, come, in alcuni casi, anche riduzioni.

  • A chi spetta rivalutazione dell'assegno unico per figli e aumenti previsti
  • Conguagli dell'assegno unico per figli con riduzioni e aumenti

A chi spetta rivalutazione dell'assegno unico per figli e aumenti previsti

La rivalutazione dell’assegno unico con aumenti generali previsti per tutte le famiglie con figli spetta a tutti i beneficiari dell’assegno unico, sia se si percepiscono importi più alti, sia se si percepisce l’importo minimo.

Le rivalutazioni per gli aumenti degli importi dell’assegno unico sono state già ricalcolate per il mese di febbraio ma si devono ancora erogare gli arretrati per il mese di gennaio, sia di rivalutazione dell’assegno unico sia di rivalutazione delle relative maggiorazioni previste dalla legge.

La rivalutazione è stata applicata sia sugli importi minimi dell’assegno unico per ogni figlio, per cui l’importo minimo passa da 50 euro a 54,1 euro, mentre l’importo massimo passa da 175 euro a 189,2 euro e aumentano anche le maggiori da riconoscere.

Per esempio, per la fascia Isee più bassa (da 0 a 15mila euro), la maggiorazione per entrambe i genitori che lavorano sale da 30 a 32,4 euro; quella per le madri under 21 sale da 20 a 21,6 euro, mentre per i figli successivi al secondo l’importo della maggiorazione passa da 85 a 91,9.

Conguagli dell'assegno unico per figli con riduzioni e aumenti

Oltre agli aumenti spettanti per la rivalutazione dell’importo dell’assegno unico, si attendono anche conguagli della prestazione, che possono risultare sia in positivo che in negativo. In particolare, è previsto per il mese di marzo il conguaglio dell’assegno unico, dopo verifiche di eventuali presenze di somme pagate in più o in meno, provvedendo così a regolarizzare i pagamenti.

Ciò significa che per effetto di conguagli a credito, alcune famiglie potrebbe ricevere ulteriori aumenti dell’assegno unico, esattamente come coloro che hanno presentato l’Isee dopo la domanda ma comunque entro il termine del 30 giugno e che quindi hanno diritto agli arretrati. 

Se l’Isee viene presentato dopo la domanda di assegno unico, in fase di prima istruttoria l’assegno viene riconosciuto per l’importo minimo spettante, mentre in sede di conguaglio l’importo si ricalcola dal primo marzo se l’Isee è stato presentato entro il 30 giugno e dal mese in cui è stato presentato l’Isee se fatto dal primo luglio.

Il conguaglio può, invece, risultare negativo per le famiglie che in questi mesi non hanno regolarizzato il proprio Isee se con omissioni o difformità. L’Inps che una domanda di assegno unico viene istruita e liquidata anche con Isee difforme o con omissioni, ma in tal caso sussiste l’obbligo per il cittadino di rinnovare l’Isee entro la fine dello stesso anno.

Chi non l’ha fatto, riceverà solo l’importo minimo dell’assegno unico come se non avesse proprio presentato l’Isee, mentre la quota eccedente darà recuperata.

Insieme a chi potrebbe ricevere riduzioni dell’assegno unico per figli c’è anche chi potrebbe dover restituire parte dell’importo di assegno unico per figli ricevuto. L’Inps ha, infatti, spiegato che si sta procedendo a recuperare sette mensilità, pagate da marzo a settembre, con una maggiorazione di 30 euro pagate in maniera errata. E si tratta di un importo da restituire che potrebbe arrivare fino a 210 euro per figlio.

Quando l’assegno unico è partito, molte famiglie monogenitoriali hanno chiesto la maggiorazione dovuta se entrambe i genitori lavorano, pur se soli, e la maggiorazione è stata riconosciuta anche ai genitori soli che al momento della domanda hanno dichiarato di lavorare entrambe e di averne diritto. L’Inps ha, quindi, erogato la maggiorazione richiesta in sede di domanda di assegno unico, ma sono poi partite verifiche.