Nuove sanatorie e condoni per abusi edilizi in arrivo tra riforma del Testo Unico sull’Edilizia e decreti ad hoc: cosa dovrebbero prevedere
Quali sono i nuovi importanti interventi su sanatorie e condono abusi edilizi in riforma testo unico edilizia e decreto dedicato? Si va verso una riforma del Testo Unico sull’Edilizia che, secondo le anticipazioni, dovrebbe prevede novità e modifiche relative a procedure, permessi, autorizzazioni e altri tioli edilizi nonchè su sanzioni e risoluzioni di abusi edilizi, con nuove sanatorie e condoni da definire.
In ogni caso, il governo Meloni ha più volte ribadito intenzione e necessità di intervenire in tal senso e per la definizione di nuove sanatorie, per snellire le attuali procedure burocratiche e fiscali, si dovrebbero riprendere recenti sentenze relative a sanatorie, abusi edilizi e demolizioni, a partire da quanto stabilito recentemente dalla Corte di Cassazione, secondo cui, prima di procedere alla totale demolizione dell’opera edilizia abusiva, bisogna valutare l’impatto della stessa e se lede i diritti fondamentali delle persone.
Prima di decidere se demolire un’opera abusiva, infatti, secondo la sentenza della Cassazione, bisognerebbe valutare il principio di proporzionalità, rendendo più facile la sanatoria e il blocco della demolizione di un abuso edilizio se sproporzionato ed eccessivo rispetto ad altri criteri, come il diritto all’abitazione.
Prima di decidere per un ordine di demolizione di un abuso edilizio bisognerebbe, infatti, valutare su che tipo di immobile è stato realizzato l’abuso, se una prima casa, o seconda, o altra abitazione, e l’importanza che la casa ha per chi ci abita, se si tratta della residenza principale o meno, dove si trova l’immobile in cui è stato realizzato l’abuso, ecc.
Nuove sanatorie di abusi edilizi potrebbero essere definite sulla base della definizione delle lievi difformità catastali di una casa, intese come tutte le variazioni dello stato dei luoghi rispetto a quanto riportato nelle planimetrie catastali della stessa casa ma che non hanno comportato una variazione al numero dei vani, o aumento della superficie calpestabile, o cambi di destinazione d'uso anche parziali, o una variazione del numero di unità, insomma una modifica alla volumetria della casa.
Si considerano, quindi, abusi edilizi di lieve entità tutte quelle modifiche edilizie che non incidono sulla rendita catastale dell'unità immobiliare e che non implicano un necessario aggiornamento della planimetria catastale.
Sui piccoli abusi edilizi, sia il Tar Calabria che la Corte di Cassazione sono intervenuti con recenti sentenze secondo cui non è sempre obbligatorio demolire un’opera abusiva, purchè sia effettivamente un ‘piccolo’ abuso di lieve entità.
Altra recente sentenza della Corte di Cassazione riguarda abusi di lievi entità ma in zone e luoghi sottoposti a vincoli. Secondo la Cassazione, infatti, se l'area in cui è stato realizzato un abuso edilizio pur se di lieve entità risulta essere vincolata dal punto di vista paesaggistico, non esiste mai la possibilità di autorizzazione paesaggistica postuma per abusi di lieve entità, a meno che non sia prevista per legge per specifici casi.
Considerando, infatti, che l'autorizzazione paesaggistica è strettamente legata al rilascio del permesso di costruire, la sanatoria urbanistica non può avvenire.
Tra le modifiche al Testo Unico sull’Edilizia o con apposito decreto ad hoc dovrebbe arrivare anche il nuovo condono edilizio di cui da tempo si discute, nuovo condono edilizio, che, secondo le anticipazioni, dovrebbe essere applicato esclusivamente per casi di specifici abusi edilizi.
Si tratta, in particolare, di un nuovo condono che dovrebbe interessare solo gli abusi commessi in assenza di vincoli relativi ad un titolo abilitativo o se abusi relativi ad un immobile situato in una zona difficile da un punto di vista ambientale.
Il nuovo condono edilizio potrebbe essere applicato solo nei seguenti casi: