Scoperte 3 nuove gravi truffe alimentari su carne, cibi integrali e biologici per milioni di euro

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Scoperte 3 nuove gravi truffe alimentari

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Ancora illeciti alimentari per ottenere agevolazioni fiscali non dovute: le tre nuove maxi truffe scoperte e conseguenze

Quali sono le 3 nuove gravi truffe alimentari scoperte su carne, cibi integrali e biologici per milioni di euro e con rischi alla salute? Il mondo della produzione e del commercio degli alimenti può nascondere diversi ‘inganni’ pur essendo il settore che dovrebbe, invece, prevedere garanzie per i consumi, considerando che il buon cibo è la casa del benessere mentre cibi fatti male, troppo raffinati e non garantiti rischiano di essere dannosi per la salute.

  • Maxi frode nel commercio della carne per 11 milioni di euro
  • Cibi integrali ingannevoli ecco a cosa stare attenti 
  • Maxi truffa su cibi biologici la reazione delle associazioni 


Maxi frode nel commercio della carne per 11 milioni di euro

La prima delle tre nuove gravi truffe alimentari riguarda il commercio della carne, uno degli alimenti alla base della nostra piramide alimentare che negli ultimi anni non è più tanto salutare come prima, è molto trattata, lavorata, tanto che spesso si dice come la carne debba essere mangiata solo due volte a settimana. Sempre a condizione che si tratti di carne buona.

E’ stata, però, scoperta una maxi frode nel commercio delle carni a Nocera Inferiore, che ha portato al sequestro da parte della Guardia di Finanza di ben 11 milioni di euro. Nel mirino cinque aziende specializzate nella vendita di carni.

Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato a scoprire un sistema molto ben organizzato nel fine di non far figurare un’azienda alla quale veniva effettivamente fornita la carne. Gli inquirenti hanno infatti scoperto che altre aziende erano coinvolte nell’illecito e, a turno, ogni due anni, si alternavano tra loro per figurare come acquirenti della carne al posto della società alla quale veniva invece effettivamente consegnata la merce da rivendere. 

Il sistema serviva per usufruire di molti sgravi fiscali, considerando che la vera azienda che vendeva carne poteva farlo senza pagare le tasse, o quasi. A causa di emissioni di fatture di vendita e di acquisto false, i truffatori potevano evadere il fisco e non pagare l’Iva. 

La truffa della carne altro non è che una ennesima dimostrazione di come di fronte a soldi e possibilità di evadere le tasse per riuscire ad ottenere maggiori guadagni ormai non ci si fermi neppure dinanzi al cibo che deve essere di qualità e garantito per evitare rischi alla salute. E aumentano gli illeciti per ottenere agevolazioni.

Cibi integrali ingannevoli ecco a cosa stare attenti 

Anche per i cibi integrali, oltre a truffe, possono esserci diversi ‘inganni’: è facile, infatti, leggere su etichette di alcuni prodotti la dicitura multicereali confondendola con integrale, quando invece i cibi realmente integrali devono riportare non solo apposite diciture ma anche essere realizzati con prodotti. 

Perché un cibo integrale possa essere considerato effettivamente tale, l’EUFIC, Consiglio europeo di informazione sull’alimentazione, deve riportare sull’etichetta i cereali integrali come primi o secondi nell’elenco degli ingredienti, subito dopo l’acqua, il che significa che se compaiono oltre o non sono menzionati allora non si tratta di un prodotto da considerare realmente integrale.

Maxi truffa su cibi biologici la reazione delle associazioni 

Una maxi truffa è stata anche scoperta nel mondo del biologico: grazie a un’indagine condotta dall’Unità investigativa dell’Icqrf e dalla Guardia di Finanza di Caserta, sono stati indagate sette persone dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per frode in commercio e reati di associazione a delinquere e per aver distribuito nel periodo compreso tra il 2016 e il 2022 grossi quantitativi di prodotti agroalimentari falsamente dichiarati come biologici. 

Il gruppo criminale organizzato, mediante un numero consistente di compiacenti imprese agricole, di trasformazione e cooperative operanti principalmente in Puglia, Calabria e Lazio che hanno fornito false fatture per giustificare l’acquisto di mandorle e pomodoro dichiarati come biologici e certificati biologici, grazie all’aiuto di aziende agricole del settore, ma in realtà provenienti dall’estero. 

Considerando, però, che il mercato (reale) del bio ha un giro d’affari molto importante e i prodotti realmente bio sono davvero naturali e fanno bene al corpo, secondo Paolo Carnemolla, segretario generale di FederBio, notizie come quella della frode scoperta rischiano di portare i consumatori a non fidarsi più di ciò che leggono sulle etichette, con il continuo dubbio se stanno acquistando e pagando realmente prodotti bio o no.

E si tratta di un potenziale grave danno non solo economico per il settore ma anche per la fiducia nei prodotti bio da parte dei consumatori, motivo per il quale la stessa Federbio ha presentato diverse proposte per soluzioni concrete per migliorare il sistema dei controlli e di monitoraggio, preciso e in tempo reale, delle tecniche di produzione e tracciabilità del settore.