Le regole parlano chiaro: se uno dei figli assiste un genitore malato o disabile è soggetto a oneri e onori di una badante regolarmente contrattualizzata.
Il presupposto è che tutti i figli hanno il dovere di prendersi dei genitori anziani o in condizioni di disabilità. In qualche modo si tratta di restituire l'affetto e le attenzione che i genitori hanno riversato sui figli negli anni della crescita. Ovviamente occorre tenere i consti delle possibilità economiche e facendo presente che non deve per forza trattarsi di un'assistenza diretta, ma anche a distanza con l'intermediazione e l'auto di una terza persona, una badante ad esempio, che si prende cura dei genitori anziani e malati o comunque non autosufficienti.
Il punto chiave è un altro: cosa succede se ad assistere la mamma o il papà è proprio uno dei figli? Quali sono i suoi diritti? Quali sono le norme 2019, anche in riferimento agli altri parenti?
Le regole della legge 104 parlano allora chiaro: se uno dei figli assiste un genitore malato o disabile è soggetto a oneri e onori di una badante regolarmente contrattualizzata, tra cui emolumenti e ferie. Di conseguenza il suggerimento è formalizzare la figura con un vero e proprio contratto da badante oppure con una scrittura privata. Qui entra in gioco la figura del caregiver che, regole 2019 alla mano, è quella figura assiste un disabile o comunque una persona non autosufficiente, familiare e convivente, o affine entro il secondo grado.
I requisiti per essere riconosciuto tale sono tre: la persona disabile non ha bisogno di assistenza globale e continua; la persona assistita ha una malattia, una disabilità, un'infermità e un'invalidità del 100%; l'assistente è convivente con la persona disabile.
Chi assiste un disabile o comunque una persona non autosufficiente, familiare e convivente, o affine entro il secondo grado ha diritto a una detrazione fiscale del 19% per le spese di assistenza fino a un massimo di 10.000 euro. L'agevolazione spetta anche a chi assiste un familiare di almeno 80 anni che sia un familiare entro il terzo grado di parentela, che sia convivente da almeno 6 mesi, che abbia un indice Isee (l'indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che richiedono una prestazione sociale) inferiore a 25.000 euro, che il familiare non abbia reddito.
Ma attenzione, se l'assistente non ha i requisiti per fruire di questa detrazione fiscale perché supera il livello di imposte, ha diritto al rimborso spese di 1.900 euro l'anno da parte dell'Inps. Le condizioni sono quattro: che sia convivente da almeno 6 mesi, che il familiare non abbia reddito o che sia incapiente ai fini fiscali, che sia un familiare entro il terzo grado di parentela, che assista un familiare di almeno 80 anni.
E ancora: chi assiste un familiare disabile al 100% ha diritto al riconoscimento dei contributi previdenziali figurativi equiparati a quelli del lavoro domestico per tutto il periodo in cui presta assistenza al familiare portatore della disabilità.