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Caregiver, quante leggi 104 si possono avere nello stesso tempo e permessi e benefici sono cumulabili?

di Marianna Quatraro pubblicato il
Cargiver quante leggi 104 avere

Si possono avere più leggi 104 a condizione che l'assistenza sia svolta in momenti diversi: chi e come può accedervi e la cumulabilità delle agevolazioni previste

Dal 1992, il quadro normativo italiano in materia di disabilità è profondamente segnato dalla Legge 104, un punto di riferimento per l’assistenza e l’integrazione delle persone con handicap e dei loro familiari.

Questa normativa stabilisce strumenti e diritti per la tutela della dignità, dell’autonomia e della partecipazione sociale, tra cui spiccano permessi lavorativi retribuiti e congedi straordinari destinati ai caregiver. La legge ha subito nel tempo numerose modifiche, l’ultima delle quali ha rinnovato regole e modalità di fruizione, rispondendo alle esigenze delle famiglie e semplificando l’accesso alle tutele.

Quanti permessi e benefici Legge 104 si possono ottenere: limiti e cumulabilità

L’impianto normativo prevede vari strumenti di sostegno per le persone con disabilità grave e chi le assiste, tra cui:

  • fino a 3 giorni di permesso mensile retribuito per caregiver lavoratori dipendenti, anche frazionabili in ore;
  • un congedo straordinario retribuito fino a 2 anni nell’intera carriera lavorativa;
  • benefici fiscali, agevolazioni lavorative e assegni specifici regionali o comunali.
I permessi mensili della Legge 104 possono essere richiesti sia dal lavoratore con disabilità per sé stesso, sia da familiari che prestano assistenza (coniuge, convivente, parenti entro il secondo o terzo grado), a condizione che l’handicap sia riconosciuto grave. Un aspetto spesso in discussione riguarda la cumulabilità: la persona con disabilità può chiedere 3 giorni per sé, mentre un caregiver può contestualmente fruirne altri 3 per assisterla, arrivando fino a 6 giorni al mese tra i due soggetti, ma sempre nel rispetto dei limiti individuali.

Nel caso di più familiari con disabilità, è possibile richiedere più leggi 104 e avere in parallelo diversi permessi (sempre nel limite di 3 giorni per ciascun assistito), ma non è concesso a due caregiver utilizzare contemporaneamente il beneficio mensile per lo stesso familiare, salvo alternanza o divisione dei giorni nel mese.

I permessi lavorativi possono inoltre essere sommati, in periodi diversi, ad altre forme di tutela come i congedi straordinari o parentali, rispettando però limiti temporali e condizioni di incompatibilità. Oltre ai permessi e al congedo, la legge riconosce altre agevolazioni (fiscali, assistenziali, flessibilità oraria), ma prevede specifiche regole per evitare sovrapposizioni indebite o utilizzi impropri.

Il principio cardine è che le agevolazioni sono pensate per tutelare situazioni di bisogno e garantire un’assistenza reale e continuativa. L’accumulo di benefici va gestito nel rispetto degli scopi della normativa e delle procedure autorizzative (INPS, datore di lavoro, enti regionali). In sintesi, le misure sono cumulabili tra di loro solo se non coinvolgono lo stesso periodo e lo stesso assistito, e se non infrangono il vincolo quantitativo previsto dalla normativa.

Permessi 104 per più caregiver: come funziona la suddivisione dei giorni e i limiti sulla stessa persona

La normativa ha superato il vincolo del referente unico, consentendo a più familiari di alternarsi nell’assistenza della stessa persona, a patto che il limite complessivo dei 3 giorni mensili non venga superato per ciascun assistito. La suddivisione è flessibile: i caregiver possono accordarsi tra loro e comunicare all’INPS e al datore di lavoro come ripartire i giorni o le ore di permesso all’interno dello stesso mese.

Ad esempio, se due figli assistono il padre con disabilità grave, uno può fruire di 2 giorni e l’altro di 1 nello stesso mese, oppure ripartirli in modo diverso nei mesi successivi. È comunque richiesto accordo e chiarezza organizzativa, così da non eccedere il tetto previsto dalla legge. È importante sottolineare che la suddivisione può riguardare anche permessi frazionati in ore, sempre nell’ambito delle giornate totali riconosciute dalla normativa.

  • Non è ammessa la contemporanea fruizione dei permessi da parte di due o più caregiver nello stesso giorno per il medesimo assistito.
  • Il lavoratore con disabilità può cumulare i propri 3 giorni con quelli di un altro familiare, portando il totale massimo a 6 giorni, ma senza ulteriori ampliamenti.
  • La fruizione alternata dei permessi tra caregiver diversi va pianificata e comunicata secondo le modalità previste dai regolamenti aziendali o di categoria.

Permessi 104 e congedo straordinario: sono cumulabili?

I permessi della Legge 104 e il congedo straordinario, benché siano entrambi strumenti destinati a favorire la cura di familiari con disabilità grave, hanno funzioni diverse e distinti limiti temporali. I permessi permettono al cargiver un’assenza retribuita dal lavoro di 3 giorni mensili, frazionabili, mentre il congedo straordinario consiste in un massimo di 2 anni di assenza complessivi nell’intera carriera, anche non continuativi, sempre nella stessa ottica di assistenza continua.

È riconosciuta la compatibilità tra questi strumenti, purché non siano utilizzati nello stesso periodo e per la medesima persona. Ad esempio, un caregiver può fruire dei permessi mensili quando non è in periodo di congedo, oppure può alternare i due benefici all’interno dello stesso anno. In particolare:

  • I permessi possono essere richiesti nei mesi in cui non si utilizza il congedo straordinario.
  • La fruizione contemporanea nello stesso mese per lo stesso assistito non è permessa.
  • Il congedo può essere interrotto per fruire dei permessi, pianificando i rientri al lavoro e il periodo di cura in modo da estendere la copertura assistenziale complessiva.
  • È vietata la sovrapposizione delle due tutele nello stesso arco temporale e per la stessa persona assistita.
Questa combinazione consente di massimizzare le giornate retribuite senza violare i limiti temporali, prolungando il periodo di sostegno lavorativo e di cura. 

Fruizione dei permessi da parte di caregiver multipli per assistiti diversi: regole e casi pratici

Quando più caregiver si trovano a prestare assistenza a persone diverse (ad esempio, due fratelli che assistono ciascuno un genitore anziano diverso), la normativa permette la somma dei permessi per ciascun assistito, sempre nel limite di 3 giorni mensili per persona con disabilità. Il lavoratore può così presentare più richieste distinte all’INPS, una per ogni familiare disabile grave a cui presta supporto e inoltre:

  • Il limite di 3 giorni è individuale per ciascun assistito, indipendentemente dal numero di caregiver destinatari.
  • Non vi sono limiti al numero di famigliari assistibili contemporaneamente, salvo l’esigenza di giustificare l’effettiva cura, compatibilmente con i turni lavorativi e la minima distanza tra le residenze, onde evitare rischi di presunzione di uso improprio.
  • Se un lavoratore assiste più persone con disabilità, deve suddividere i giorni mensili tra i vari assistiti, oppure richiedere permessi distinti senza superare la soglia totale consentita per ciascun familiare.

 



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