L’attuale scenario delle prestazioni di welfare, con riferimento alle principali misure di sostegno quali l’assegno di inclusione, la Naspi e l’invalidità civile, è caratterizzato da una crescente attenzione verso la correttezza e l’effettivo bisogno di chi accede alle risorse pubbliche.
Nell’ultimo biennio, gli organi istituzionali hanno avviato una serie di interventi che puntano a prevenire l’indebita percezione delle prestazioni, rispondendo a una precisa richiesta di rigore da parte dell'Unione Europea e all’esigenza di trasparenza nei processi amministrativi.
Nuovi controlli sull'Assegno di Inclusione: finalità, quadro normativo e procedure
I nuovi controlli sull'ADI, più stringenti, si pongono l'obiettivo di ridurre gli abusi e ottimizzare le risorse verso le famiglie con effettiva vulnerabilità sociale.
- ISEE aggiornato e congruo: la certificazione viene considerata valida solo se corrispondente alla reale situazione economica aggiornata al momento della presentazione della domanda e durante tutto il periodo di erogazione. Dall’inizio del 2025 il tetto massimo scende a 10.140 euro (dai precedenti 9.360 euro).
- Residenza effettiva: la permanenza continuativa in Italia per almeno cinque anni costituisce requisito essenziale e viene verificata tramite banche dati incrociate con servizi anagrafici e controlli a campione.
- Redditi e variazioni lavorative: ogni ingresso o variazione lavorativa di uno dei componenti del nucleo familiare deve essere comunicato entro 30 giorni tramite il modello telematico ADI-Com Esteso, come previsto dalle più recenti comunicazioni INPS; le omesse comunicazioni danno luogo alla sospensione e poi alla decadenza del beneficio. Il maggiore reddito è esente da impatto sull’assegno fino a 3.000 euro lordi annui, oltre tale soglia l’importo viene ricalcolato dal mese successivo.
- Monitoraggio continuo: il sistema prevede controlli sistematici mensili, sia preventivi (in fase istruttoria) che successivi all’erogazione delle somme, utilizzando sistemi di risk management e segnalazioni automatizzate.
Elemento sottoposto a controllo |
Fase di verifica |
ISEE |
Presentazione domanda e rinnovo annuale |
Residenza |
Pre-erogazione e controlli periodici |
Redditi/dimissioni/lavoro |
Continuo, entro 30gg dalla variazione |
Verifica sull'obbligo scolastico dei minori: regole e conseguenze
- Obbligo di frequenza: tutti i minorenni appartenenti ai nuclei beneficiari devono risultare iscritti e frequentanti la scuola. La verifica avviene tramite la piattaforma GePI, in base ai dati forniti dal Ministero dell'Istruzione.
- Termini stringenti: in caso di dati mancanti o non aggiornati, è onere del nucleo fornire la documentazione entro 10 giorni.
- Rimedio immediato: l’assenza non giustificata comporta la sospensione dell’ADI dopo 7 giorni dal rilevamento; la riattivazione avviene unicamente con il ritorno alla regolare frequenza scolastica.
- Perdita definitiva: se la situazione di abbandono scolastico persiste senza valide ragioni, la famiglia perde stabilmente il diritto al sostegno.
Quando e come i controlli coinvolgeranno anche Naspi e invalidità
L’applicazione rigorosa delle verifiche interesserà progressivamente anche altre prestazioni significative come
la Naspi e
la pensione di invalidità.
Dal 2025, l’incrocio informatico tra le varie banche dati consentirà di controllare con maggiore efficacia il rispetto dei criteri di cumulabilità e la coerenza tra dichiarazioni ai fini delle diverse prestazioni:
- Prestazioni coordinate: ADI, Naspi e prestazioni d’invalidità sono soggette a incrocio dei dati dichiarativi e reddituali; anomalie sulle informazioni dichiarate o mancati aggiornamenti potranno determinare la sospensione di tutte le erogazioni collegate.
- Sovra-accertamenti: i nuclei destinatari sia di ADI sia di Naspi o pensione di invalidità saranno monitorati attraverso procedure informatizzate sulla base delle novità introdotte dal Piano triennale di contrasto alle irregolarità emesso dal Ministero del Lavoro (D.M. 121/2023).
- Inizio controlli: il Piano ha fissato avvio e rafforzamento delle procedure di controllo da giugno 2024 per le prime simulazioni, e la piena operatività è attesa entro il primo semestre 2025.
L’implementazione dei nuovi strumenti di vigilanza prevede una coordinazione delle proprie procedure amministrative dell'Inps con i dati provenienti da Guardia di Finanza, Corte dei Conti e servizi sociali dei Comuni per:
- Controllo banche dati: verificare i dati anagrafici, reddituali, patrimoniali e le comunicazioni di residenza tramite incrocio costante delle fonti ufficiali.
- Azioni antifrode mirate: la Direzione Internal Audit e la sezione Compliance dell’INPS individuano pattern ricorrenti di tentativi di frode: falsificazione di disabilità, manipolazione dell’ISEE corrente, occultamento di redditi e residenze fittizie.
- Vigilanza territoriale: il Piano triennale prevede almeno 5.000 controlli annui sul territorio nazionale, focalizzando le attività nelle aree maggiormente esposte a rischio di violazioni.
Sospensioni, decadenze e impatti sulle famiglie: cosa rischia chi non è in regola
- Sospensione temporanea: si attiva al mancato rispetto dell’obbligo di comunicazione di variazioni reddituali o patrimoniali entro i tempi previsti, come anche in caso di mancato aggiornamento annuale ISEE.
- Decadenza definitiva: sopraggiunge se la situazione irregolare persiste oltre i tre mesi dalla variazione o, per l’obbligo scolastico, dopo reiterate inadempienze: tutte le mensilità successive vengono revocate.
- Recupero somme e sanzioni penali: in presenza di dichiarazioni mendaci, omissioni rilevanti o utilizzo di documentazione falsa, si applicano le sanzioni previste dal Codice penale con reclusione da uno a sei anni, oltre all’obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite.
- Inclusione della famiglia intera: la decadenza colpisce tutto il nucleo in caso di irregolarità gravi o reiterate, impedendo anche la presentazione di nuove richieste per un determinato periodo.
Leggi anche