Quali sono le proposte del ministro Zangrillo di aumento delle retribuzioni dei dipendenti degli enti locali: continuano le trattative di rinnovo contrattuale
Il sistema retributivo del pubblico impiego italiano mostra significative disomogeneità tra lavoratori degli enti locali e personale dei ministeri centrali. Questa differenza salariale, storicamente radicata, incide sulla motivazione, sull’attrattività dei ruoli e sulla tenuta del sistema amministrativo nazionale. I dipendenti delle amministrazioni locali, tra cui comuni, province e regioni, percepiscono mediamente compensi inferiori rispetto ai colleghi delle funzioni centrali, malgrado la complessità e la varietà di mansioni svolte sul territorio.
In risposta a un quadro retributivo frammentato, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Zangrillo ha avanzato una proposta mirata a ridurre la differenza tra le retribuzioni dei lavoratori degli enti locali e quelli dei ministeri centrali.
L’obiettivo dichiarato consiste nell’introdurre misure straordinarie che garantiscano equità, senza attendere all’infinito gli esiti di trattative sindacali spesso segnate da posizioni divergenti e lunghi stalli negoziali. Fra le soluzioni proposte, emerge la possibilità di procedere, in assenza di accordo con le rappresentanze dei lavoratori, all’erogazione degli aumenti direttamente per legge.
Questa prospettiva mira a valorizzare l’impegno del comparto locale, attribuendo maggiore dignità economica ai dipendenti le cui mansioni restano centrali per il funzionamento quotidiano dello Stato, considerando che:
Categoria | Aumento lordo mensile | Aumento netto stimato |
Dirigenti e Segretari comunali | 36,17 € | circa 22-23 € |
Funzionari e elevate qualificazioni | 141,5 € solo lordo (inclusa IVC) | 38,7 € (al netto, esclusa IVC) |
Istruttori | 130,41 € solo lordo (inclusa IVC) | 42,26 € (al netto, esclusa IVC) |
Operatori esperti | 116,03 € solo lordo (inclusa IVC) | 37,59 € (al netto, esclusa IVC) |
Operatori | 111,45 € solo lordo (inclusa IVC) | 36,09 € (al netto, esclusa IVC) |
Questi dati, forniti dalle organizzazioni sindacali, mostrano aumenti che, pur rappresentando una boccata d’ossigeno rispetto alla stagnazione precedente, vengono giudicati ancora insufficienti rispetto al recupero dell’inflazione accumulata nell’ultimo triennio (oltre il 16%). I
sindacati segnalano, inoltre, che parte di questi importi sono assorbiti dall’Indennità di Vacanza Contrattuale, già riconosciuta in via anticipata, e che l’effettivo impatto nei cedolini rischia di essere percepito come modesto da molti lavoratori.
I tempi del rinnovo contrattuale definitivo, così come della decisione ufficiale degli aumenti retributivi, dipendono da diversi elementi e considerando che: