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Aumento degli stipendi dei dipendenti statali enti locali, di quanto e quando potrebbe avvenire secondo Ministro Zangrillo

di Marianna Quatraro pubblicato il
Aumento stipendi dipendenti statali enti

Quali sono le proposte del ministro Zangrillo di aumento delle retribuzioni dei dipendenti degli enti locali: continuano le trattative di rinnovo contrattuale

Il sistema retributivo del pubblico impiego italiano mostra significative disomogeneità tra lavoratori degli enti locali e personale dei ministeri centrali. Questa differenza salariale, storicamente radicata, incide sulla motivazione, sull’attrattività dei ruoli e sulla tenuta del sistema amministrativo nazionale. I dipendenti delle amministrazioni locali, tra cui comuni, province e regioni, percepiscono mediamente compensi inferiori rispetto ai colleghi delle funzioni centrali, malgrado la complessità e la varietà di mansioni svolte sul territorio. 

La proposta del ministro Zangrillo: verso una riduzione del divario retributivo

In risposta a un quadro retributivo frammentato, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Zangrillo ha avanzato una proposta mirata a ridurre la differenza tra le retribuzioni dei lavoratori degli enti locali e quelli dei ministeri centrali.

L’obiettivo dichiarato consiste nell’introdurre misure straordinarie che garantiscano equità, senza attendere all’infinito gli esiti di trattative sindacali spesso segnate da posizioni divergenti e lunghi stalli negoziali. Fra le soluzioni proposte, emerge la possibilità di procedere, in assenza di accordo con le rappresentanze dei lavoratori, all’erogazione degli aumenti direttamente per legge. 

Questa prospettiva mira a valorizzare l’impegno del comparto locale, attribuendo maggiore dignità economica ai dipendenti le cui mansioni restano centrali per il funzionamento quotidiano dello Stato, considerando che:

  • L’intenzione ministeriale si fonda su uno stanziamento già previsto in Legge di Bilancio, destinato a incrementare sensibilmente le buste paga dei dipendenti pubblici, con un’attenzione particolare proprio agli enti locali.
  • La proposta ha suscitato un acceso dibattito fra le parti sociali, in quanto rischia di limitare il ruolo negoziale delle organizzazioni sindacali.
  • Si discute sull’adeguatezza delle risorse a disposizione, sulle modalità di erogazione e sulla necessità di colmare anni di distanza salariale rispetto al costo della vita.

Aumenti previsti e calcolo delle cifre: quanto spetta ai dipendenti degli enti locali

I prospetti elaborati nelle ultime discussioni negoziali prevedono aumenti differenziati per categoria professionale e area di inquadramento. Nei territori comunali, provinciali e regionali, gli incrementi previsti per il rinnovo Ccnl del comparto Funzioni Locali sono articolati secondo lo schema seguente:
Categoria Aumento lordo mensile Aumento netto stimato
Dirigenti e Segretari comunali 36,17 € circa 22-23 €
Funzionari e elevate qualificazioni 141,5 € solo lordo (inclusa IVC) 38,7 € (al netto, esclusa IVC)
Istruttori 130,41 € solo lordo (inclusa IVC) 42,26 € (al netto, esclusa IVC)
Operatori esperti 116,03 € solo lordo (inclusa IVC) 37,59 € (al netto, esclusa IVC)
Operatori 111,45 € solo lordo (inclusa IVC) 36,09 € (al netto, esclusa IVC)

Questi dati, forniti dalle organizzazioni sindacali, mostrano aumenti che, pur rappresentando una boccata d’ossigeno rispetto alla stagnazione precedente, vengono giudicati ancora insufficienti rispetto al recupero dell’inflazione accumulata nell’ultimo triennio (oltre il 16%). I

sindacati segnalano, inoltre, che parte di questi importi sono assorbiti dall’Indennità di Vacanza Contrattuale, già riconosciuta in via anticipata, e che l’effettivo impatto nei cedolini rischia di essere percepito come modesto da molti lavoratori.

Tempistiche di attuazione: quando potrebbero arrivare gli aumenti

I tempi del rinnovo contrattuale definitivo, così come della decisione ufficiale degli aumenti retributivi, dipendono da diversi elementi e considerando che:

  • La parte anticipata degli aumenti, attraverso l’IVC, è già stata erogata nel periodo aprile-luglio 2025, garantendo ai dipendenti pubblici un primo adeguamento in busta paga.
  • L’attuazione completa delle nuove tabelle stipendiali, e la liquidazione di eventuali arretrati, dipende dalla chiusura delle trattative sindacali e dalla successiva firma del Ccnl per il triennio 2022-2024 e 2025-2027.
  • Il Governo auspica una definizione entro la fine del 2025, con la possibilità, in caso di mancato accordo, di una disposizione normativa che forzi l’erogazione degli incrementi dal primo trimestre 2026.
Stando a quanto annunciato, per i dipendenti degli enti locali, gli aumenti saranno presenti già nei cedolini dei mesi immediatamente successivi alla firma ma la tempistica potrebbe dipendere anche dalle condizioni di sostenibilità finanziaria di ciascun ente. 

 

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