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Autovelox, regole e sanzioni modificate con nuovo Codice della strada ma anche con recenti sentenza Cassazione

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Autovelox, cosa cambia

Con l'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, sono state apportate alcune modifiche riguardanti l'installazione e l'utilizzo degli autovelox.

Gli autovelox sono non solo oggetto di modifiche con il nuovo Codice della Strada. Ma alcune sentenze della Corte di Cassazione hanno ridefinito le regole di utilizzo e validità delle sanzioni emesse attraverso questi dispositivi. Questi cambiamenti influenzano il funzionamento degli autovelox e anche i diritti degli automobilisti e le responsabilità delle amministrazioni locali. Capiamo quindi;

  • Autovelox, cosa cambia con il nuovo Codice della Strada
  • Le sentenze della Cassazione sull'omologazione degli autovelox

Autovelox, cosa cambia con il nuovo Codice della Strada

Con l’aggiornamento del Codice della Strada, entrato in vigore nel 2024, il posizionamento e l’utilizzo degli autovelox sono stati regolamentati in maniera più stringente. La normativa prevede che i dispositivi possano essere installati solo su tratti di strada in cui il limite di velocità è coerente con le caratteristiche del percorso. Questo significa che gli autovelox devono essere posizionati in aree dove il limite è ridotto al massimo di 20 km/h rispetto alla velocità standard prevista per quel tipo di strada. Ad esempio, su una strada extraurbana con limite di 90 km/h, un autovelox può essere posizionato solo su tratti con limite di almeno 70 km/h.

Un'altra novità riguarda la segnaletica. Ora è obbligatorio che il segnale di avviso della presenza di un autovelox sia posizionato almeno un chilometro prima del dispositivo. Questo garantisce agli automobilisti un preavviso adeguato per moderare la velocità, favorendo comportamenti di guida più responsabili anziché semplicemente penalizzarli con multe.

Le amministrazioni locali, responsabili dell’installazione e gestione degli autovelox, devono adeguarsi alle nuove normative per evitare l’annullamento delle sanzioni e possibili ricorsi. Questo richiede investimenti sia per aggiornare i dispositivi esistenti sia per garantire che siano rispettate le nuove regole sulla segnaletica e sul posizionamento.

L’obbligo di omologazione comporta ulteriori costi per le amministrazioni, ma rappresenta una garanzia fondamentale per la trasparenza e l’affidabilità del sistema di rilevamento della velocità. La necessità di conformarsi alle nuove disposizioni potrebbe ridurre temporaneamente il numero di autovelox in funzione, influenzando sia la capacità di controllo del traffico sia le entrate derivanti dalle multe.

Le sentenze della Cassazione sull'omologazione degli autovelox

La Corte di Cassazione ha avuto un ruolo nel ridefinire le regole sull’utilizzo degli autovelox, chiarendo che per essere validi ai fini dell'accertamento delle infrazioni, questi dispositivi devono essere omologati e non semplicemente approvati. L’omologazione prevede una verifica tecnica che certifica la precisione e l’affidabilità del dispositivo, mentre l’approvazione si limita a una conformità generale agli standard.

L'ordinanza 10505 del 2024 ha poi annullato una multa emessa tramite un autovelox privo di omologazione. La Corte ha ribadito che l’assenza di omologazione costituisce un vizio sostanziale che rende invalida la sanzione. Questa interpretazione ha aperto la strada a numerosi ricorsi da parte degli automobilisti, molti dei quali sono stati accolti.

Questa nuova interpretazione implica che le amministrazioni locali debbano verificare con attenzione lo stato di omologazione di tutti gli autovelox in uso. L'inosservanza di questa regola non solo rischia di invalidare le multe, ma potrebbe anche portare a richieste di risarcimento da parte dei cittadini sanzionati ingiustamente.

In caso di multa è perciò importante verificare che l’autovelox utilizzato fosse correttamente omologato, ch ela segnaletica fosse posizionata nel rispetto delle nuove disposizioni e che il tratto di strada fosse conforme ai nuovi criteri di posizionamento.

Se anche uno solo di questi requisiti non è soddisfatto, è possibile presentare ricorso con buone probabilità di successo.

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