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Come difendersi in maniera preventiva e anticipata da debiti del proprio marito o moglie

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono le soluzioni e le strategie che si possono adottare per evitare di ripagare eventuali debiti del proprio coniuge e in cosa consistono

La gestione del rischio patrimoniale all'interno del matrimonio è un tema centrale nel diritto di famiglia. In Italia, la questione si presenta specialmente in presenza di debiti contratti da uno dei coniugi che potrebbero coinvolgere anche l'altro partner, mettendo a rischio il patrimonio comune, soprattutto per le coppie in regime di comunione dei beni. 

Questo regime si applica automaticamente ai coniugi se non si opta per quello di separazione e consiste nell'intestazione congiunta di tutto il patrimonio acquisito successivamente al matrimonio, ad eccezione dei beni esclusi per legge come quelli ricevuti in eredità o donazione.

Nell'ambito di questa comunione, le obbligazioni possono produrre effetti differenti a seconda della natura del debito e dell'evento che lo ha generato. La responsabilità patrimoniale verso i creditori può quindi estendersi a beni comuni, con limiti specifici che dipendono da diversi fattori:

  • destinazione del debito
  • provenienza dei beni aggrediti
  • presenza di strumenti di tutela patrimoniale adottati preventivamente

Strategie Legali Preventive per Difendersi dai Debiti del Coniuge

Sono diverse le strategie che permettono in maniera preventiva di difendersi da eventuali debiti contratti dal proprio coniuge, senza correre rischi correlati a tale situazione.

Tra le soluzioni più efficaci per proteggere il patrimonio dai debiti personali del proprio marito o della propria moglie vi sono misure preventive e strumenti giuridici previsti dalla normativa vigente. Scegliere in modo consapevole queste opzioni consente di ridurre notevolmente l’esposizione del proprio patrimonio ai rischi derivanti da debiti contratti dall’altro coniuge.

Si parte dalla separazione dei beni: rappresenta uno dei metodi più sicuri per isolare il proprio patrimonio. Optando per questo regime, ciascuno dei coniugi mantiene la titolarità esclusiva dei beni acquisiti successivamente al matrimonio.

In caso di debiti personali, i creditori potranno agire solo sui beni propri del soggetto obbligato, senza intaccare il patrimonio dell’altro coniuge.

Oltre alla separazione dei beni, si possono impiegare ulteriori strumenti alternativi, come:

  • divisione dei beni già in comunione
  • costituzione di fondi patrimoniali destinati ai bisogni e alle necessità della famiglia
  • donazioni e vincoli di destinazione

L’Opposizione di Terzo, la conversione del pignoramento e la composizione della crisi da sovraindebitamento

Se si avvia un procedimento di esecuzione forzata sui beni in comunione, il coniuge non debitore ha la facoltà di:
  • proporre opposizione di terzo, nel caso in cui vengano aggrediti beni esclusivi
  • dedurre la provenienza personale dei fondi grazie a documentazione relativa a eredità, donazioni o acquisizioni pre-matrimoniali
  • chiedere la divisione dei beni per isolare le quote personali da quelle pignorabili
Se l'esecuzione forzata è già iniziata, per difendersi si può ricorrere a due strumenti:
  • l’istanza di conversione del pignoramento, che permette al debitore di, sostituire il bene pignorato con il deposito di una somma corrispondente all’importo dovuto, dilazionabile in rate in taluni casi (fino a 48 rate nell’espropriazione immobiliare)
  • le procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, che permettono ai soggetti non fallibili di avviare un processo giudiziale per la ristrutturazione dei propri debiti, sospendendo le procedure esecutive e proponendo ai creditori un piano sostenibile di rientro.
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