Cosa prevede il nuovo aggiornamento del simulatore pensionistico online dellInps e quali sono le nuove stime di uscita dal lavoro: spiegazioni e chiarimenti
Per comprendere realmente quando si può andare in pensione e quale sarà l’importo, è indispensabile considerare le ultime modifiche normative, i diversi scenari anagrafici e contributivi, nonché le nuove funzionalità messe a disposizione dal simulatore INPS “Pensami”. I lavoratori italiani si confrontano oggi con un sistema previdenziale caratterizzato da requisiti e finestre di uscita differenti, in base alla storia lavorativa, alla tipologia di contratto e all’adesione a eventuali strumenti integrativi.
Il simulatore INPS Pensami rappresenta uno strumento fondamentale per proiettare scenari pensionistici personalizzati, in base alla propria reale posizione assicurativa e contributiva. Il servizio, funziona secondo un percorso articolato in tre livelli, attraverso domande guidate che permettono di:
Per chi si trova in condizioni di ricalcolo della pensione derivanti da situazioni miste o particolari (es. cambio di gestione, periodi esteri o riscatti), la simulazione permette una prima valutazione delle possibilità di uscita anticipata o di miglioramento della posizione previdenziale.
L’aggiornamento riflette gli ultimi adeguamenti alla speranza di vita e integra le novità della Legge di Bilancio 2025, inclusa la possibilità di cumulare rendite di previdenza complementare con la pensione pubblica per soddisfare la soglia minima prevista per l’anticipo pensionistico. Il servizio, accessibile senza autenticazione tramite il sito INPS o l’app INPS Mobile, guida l’utente alla scoperta delle principali vie di accesso al pensionamento ordinario, anticipato e strumenti specifici come Opzione Donna e Ape Sociale.
La pensione di vecchiaia rappresenta il trattamento standard garantito a tutti i lavoratori iscritti alla previdenza obbligatoria. Dal 2025, i requisiti restano fissati a 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Tali criteri sono confermati almeno fino a tutto il 2026, secondo quanto stabilito dal Decreto Ministeriale del 18 luglio 2023 e dalle revisioni ISTAT sulla speranza di vita. Un’ulteriore soglia si applica per chi ha contributi accreditati solo dopo il 1995: in questi casi, oltre al requisito anagrafico e contributivo, è necessario che l’importo della prima rata di pensione sia almeno pari all’assegno sociale, che per il 2025 ammonta a 538,68 euro mensili.
Il sistema previdenziale italiano offre diverse opzioni per anticipare il pensionamento rispetto all’età legale. Queste possibilità sono soggette a criteri stringenti e, spesso, variano in base all’anzianità contributiva, al genere o alla tipologia di occupazione svolta.
I lavoratori iscritti alle diverse gestioni previdenziali INPS possono andare in pensione indipendentemente dall’età anagrafica raggiunta con:
Dal 2025, il pensionamento anticipato contributivo è riservato a chi non possiede anzianità contributiva precedente al 1996:
Finché attiva, l’opzione Quota 103 consente l’uscita dal lavoro con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi, purché i requisiti vengano maturati entro il 31 dicembre 2025. L’assegno viene calcolato interamente secondo il sistema contributivo e non può eccedere 4 volte il trattamento minimo fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia.
Permanendo anche per il 2025, Opzione Donna offre alle lavoratrici la facoltà di andare in pensione a condizioni più favorevoli se rientrano in specifiche categorie (caregiver, lavoratrici invalide al 74% o disoccupate). I requisiti sono:
L’Ape Sociale resta accessibile fino al 31 dicembre 2025 per: