La crisi politico-economica in Francia si aggrava e scuote i mercati: tra instabilità istituzionale, aumento del debito, downgrade del rating e conseguenze su OAT e BTP, si moltiplicano i timori per l'Eurozona.
La Francia vive una fase di turbolenza politico-economica che ha condizionato la fiducia degli investitori e la stabilità dei mercati finanziari europei. Il crollo del governo guidato da François Bayrou, lo stallo parlamentare e le proteste sociali hanno alimentato le tensioni su debito pubblico e titoli di Stato, portando per la prima volta i rendimenti degli OAT vicini, e in alcuni casi superiori, a quelli dei BTP italiani.
La diffusione di questa incertezza ha avuto un impatto diretto anche sulle agenzie di rating e sul sistema bancario transalpino, delineando nuove dinamiche all'interno dell'Eurozona.
L'instabilità politica osservata in Francia è il risultato di una profonda crisi nella gestione dell'equilibrio tra riforme fiscali, coesione sociale e tenuta parlamentare. Il governo Bayrou è stato sfiduciato con una maggioranza ampia, portando a una rapida successione di esecutivi - ben cinque primi ministri in meno di due anni - che hanno minato la credibilità istituzionale del Paese. L'attuale panorama vede una maggioranza frammentata, con forze come France Insoumise, Rassemblement National e Partito Socialista pronte a respingere qualsiasi consolidamento fiscale, rendendo quasi impossibile l'attuazione di politiche di risanamento strutturale.
Il presidente Macron si trova ora di fronte a tre opzioni di pari complessità: la nomina di un nuovo premier capace di ricostruire una fragile alleanza centrista, lo scioglimento anticipato dell'Assemblea Nazionale o addirittura le proprie dimissioni, scenario ipotizzato dalle opposizioni ma considerato improbabile. L'esito della crisi istituzionale avrà un impatto diretto sulla percezione di affidabilità della Francia, in particolare nel rapporto con i mercati obbligazionari. L'incertezza politica, unita al rischio di paralisi decisionale, alimenta la volatilità e allontana la possibilità di una rapida stabilizzazione, mentre Macron cerca di riconquistare credibilità sia internamente sia di fronte al consesso europeo.
L'aumento del debito e il deterioramento dei conti pubblici rappresentano una delle principali criticità per la Francia. Il debito pubblico ha raggiunto i 3.345,8 miliardi di euro, pari al 114% del PIL, mentre il disavanzo previsto per il 2025 è del 5,4%, con una prospettiva di rientro inferiore al 3% solo dal 2029. Il peso crescente degli interessi, pari a oltre 65 miliardi di euro all'anno, minaccia la sostenibilità della spesa pubblica, aggravata dalla necessità di operare tagli da 44 miliardi di euro e di rivedere politiche fiscali e previdenziali.
Oltre il 53% del debito è attualmente in mano a investitori esteri, esponendo la Francia a un rischio di "fuga dai bond" in caso di ulteriore perdita di fiducia. Il Paese si confronta con una struttura di spesa cronica non orientata all'investimento, ma al mantenimento del welfare, rendendo più difficile la riduzione del deficit senza impatti sociali. La pressione proveniente dalla Commissione Europea, che ha già avviato una procedura per disavanzi eccessivi, impone inoltre una riformulazione del bilancio che tenga conto delle nuove regole dell'UE, disponibili sul Regolamento UE. Il “kick the can down the road” delle riforme strutturali rischia di lasciare i problemi irrisolti, con il debito previsto in crescita fino al 120% del PIL entro il 2027.
Il recente aumento della volatilità politica ha inciso profondamente sulla posizione della Francia nei mercati obbligazionari. I rendimenti dei titoli di Stato transalpini (OAT) hanno raggiunto il 3,48% sul decennale, superando in alcune sessioni quelli dei BTP corrispondenti. Un evento storico, se considerato che solo tre anni fa il divario tra i due paesi superava ampiamente i 100 punti base. Attualmente, lo spread OAT-Bund, il differenziale con il titolo di riferimento tedesco, si muove tra 75 e 87 punti base, segnalando un premio al rischio ormai paragonabile o superiore a quello attribuito ai titoli italiani:
OAT Francia |
BTP Italia |
|
Rendimento decennale (settembre 2025) |
3,48% |
3,48% |
Debito/PIL (2024) |
114% |
136% |
Deficit 2025 |
5,4% |
3,3% |
Outlook agenzie di rating |
Negativo |
Positivo/stabile |
La situazione può variare nel breve termine, ma al momento il "paradosso francese" mette la Repubblica transalpina a rischio di diventare la "nuova periferia" dell'Eurozona, secondo l'opinione di molti analisti finanziari.
L'azione delle principali agenzie di rating ha amplificato le incertezze sul mercato francese. Fitch ha ridotto il giudizio sul debito sovrano da AA- a A+, evidenziando come cause principali il debito elevato e la crescente frammentazione politica che ostacola il percorso di consolidamento fiscale. Anche altre agenzie come Scope, DBRS e Moody's hanno preannunciato outlook negativi, mentre la pressione aumenta in vista delle revisioni programmate nei prossimi mesi. Le conseguenze del downgrade sono molteplici:
Le recenti tensioni sui titoli di Stato hanno investito il sistema bancario francese su più livelli. Le principali banche di Parigi, tra cui BNP Paribas, Crédit Agricole, BPCE e Société Générale, detengono consistenti porzioni di debito pubblico nazionale - tra i 40 e i 100 miliardi di euro a istituto - e subiscono quindi una correlazione diretta tra volatilità degli OAT e oscillazioni dei ratio di capitale (in particolare CET1). La nota di Generali Asset Management sottolinea il fenomeno del doom loop, in cui la debolezza dello Stato si trasmette ai bilanci bancari. I principali rischi per il settore sono:
La crisi ha generato nervosismo sulle piazze azionarie europee, con il CAC 40 che ha registrato cali più marcati rispetto ad altri listini continentali mentre le tensioni sui bond sono cresciute anche in paesi come la Spagna. L'Italia - storicamente percepita come anello debole - è oggi vista in una posizione di relativa forza grazie alla maggiore stabilità politica e al consolidamento fiscale in atto. I principali rischi di contagio riguardano: