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Crisi politica-economica francese sempre più grave: l'impatto sugli Oat e rischi e conseguenze per Btp

di Marcello Tansini pubblicato il
Conseguenze Oat e Btp

La crisi politico-economica in Francia si aggrava e scuote i mercati: tra instabilità istituzionale, aumento del debito, downgrade del rating e conseguenze su OAT e BTP, si moltiplicano i timori per l'Eurozona.

La Francia vive una fase di turbolenza politico-economica che ha condizionato la fiducia degli investitori e la stabilità dei mercati finanziari europei. Il crollo del governo guidato da François Bayrou, lo stallo parlamentare e le proteste sociali hanno alimentato le tensioni su debito pubblico e titoli di Stato, portando per la prima volta i rendimenti degli OAT vicini, e in alcuni casi superiori, a quelli dei BTP italiani.

La diffusione di questa incertezza ha avuto un impatto diretto anche sulle agenzie di rating e sul sistema bancario transalpino, delineando nuove dinamiche all'interno dell'Eurozona.

Instabilità politica in Francia: governo, fiducia e ruolo del presidente Macron

L'instabilità politica osservata in Francia è il risultato di una profonda crisi nella gestione dell'equilibrio tra riforme fiscali, coesione sociale e tenuta parlamentare. Il governo Bayrou è stato sfiduciato con una maggioranza ampia, portando a una rapida successione di esecutivi - ben cinque primi ministri in meno di due anni - che hanno minato la credibilità istituzionale del Paese. L'attuale panorama vede una maggioranza frammentata, con forze come France Insoumise, Rassemblement National e Partito Socialista pronte a respingere qualsiasi consolidamento fiscale, rendendo quasi impossibile l'attuazione di politiche di risanamento strutturale.

Il presidente Macron si trova ora di fronte a tre opzioni di pari complessità: la nomina di un nuovo premier capace di ricostruire una fragile alleanza centrista, lo scioglimento anticipato dell'Assemblea Nazionale o addirittura le proprie dimissioni, scenario ipotizzato dalle opposizioni ma considerato improbabile. L'esito della crisi istituzionale avrà un impatto diretto sulla percezione di affidabilità della Francia, in particolare nel rapporto con i mercati obbligazionari. L'incertezza politica, unita al rischio di paralisi decisionale, alimenta la volatilità e allontana la possibilità di una rapida stabilizzazione, mentre Macron cerca di riconquistare credibilità sia internamente sia di fronte al consesso europeo.

Debito pubblico e deficit: il nodo fiscale francese e le sfide per il bilancio

L'aumento del debito e il deterioramento dei conti pubblici rappresentano una delle principali criticità per la Francia. Il debito pubblico ha raggiunto i 3.345,8 miliardi di euro, pari al 114% del PIL, mentre il disavanzo previsto per il 2025 è del 5,4%, con una prospettiva di rientro inferiore al 3% solo dal 2029. Il peso crescente degli interessi, pari a oltre 65 miliardi di euro all'anno, minaccia la sostenibilità della spesa pubblica, aggravata dalla necessità di operare tagli da 44 miliardi di euro e di rivedere politiche fiscali e previdenziali.

Oltre il 53% del debito è attualmente in mano a investitori esteri, esponendo la Francia a un rischio di "fuga dai bond" in caso di ulteriore perdita di fiducia. Il Paese si confronta con una struttura di spesa cronica non orientata all'investimento, ma al mantenimento del welfare, rendendo più difficile la riduzione del deficit senza impatti sociali. La pressione proveniente dalla Commissione Europea, che ha già avviato una procedura per disavanzi eccessivi, impone inoltre una riformulazione del bilancio che tenga conto delle nuove regole dell'UE, disponibili sul Regolamento UE. Il “kick the can down the road” delle riforme strutturali rischia di lasciare i problemi irrisolti, con il debito previsto in crescita fino al 120% del PIL entro il 2027.

L'impatto sui titoli di Stato: OAT, spread e confronto con i BTP italiani

Il recente aumento della volatilità politica ha inciso profondamente sulla posizione della Francia nei mercati obbligazionari. I rendimenti dei titoli di Stato transalpini (OAT) hanno raggiunto il 3,48% sul decennale, superando in alcune sessioni quelli dei BTP corrispondenti. Un evento storico, se considerato che solo tre anni fa il divario tra i due paesi superava ampiamente i 100 punti base. Attualmente, lo spread OAT-Bund, il differenziale con il titolo di riferimento tedesco, si muove tra 75 e 87 punti base, segnalando un premio al rischio ormai paragonabile o superiore a quello attribuito ai titoli italiani:

  • Il rendimento a 5 anni degli OAT ha superato per la prima volta dal 2005 quello dei BTP italiani, evidenziando la crescente percezione di rischio associata al contesto francese.
  • Lo spread BTP-OAT decennale si è quasi azzerato, un'inversione rara che segnala un cambio strutturale nella gerarchia di rischio percepito dagli investitori internazionali.
  • Le richieste alle aste BTP restano elevate, mentre sugli OAT cresce la pressione in attesa di nuove valutazioni da parte delle agenzie di rating.
La tabella di confronto evidenzia la differenza tra i principali indicatori di rischio sovrano:

OAT Francia

BTP Italia

Rendimento decennale (settembre 2025)

3,48%

3,48%

Debito/PIL (2024)

114%

136%

Deficit 2025

5,4%

3,3%

Outlook agenzie di rating

Negativo

Positivo/stabile

La situazione può variare nel breve termine, ma al momento il "paradosso francese" mette la Repubblica transalpina a rischio di diventare la "nuova periferia" dell'Eurozona, secondo l'opinione di molti analisti finanziari.

Il downgrade della Francia e la reazione delle agenzie di rating

L'azione delle principali agenzie di rating ha amplificato le incertezze sul mercato francese. Fitch ha ridotto il giudizio sul debito sovrano da AA- a A+, evidenziando come cause principali il debito elevato e la crescente frammentazione politica che ostacola il percorso di consolidamento fiscale. Anche altre agenzie come Scope, DBRS e Moody's hanno preannunciato outlook negativi, mentre la pressione aumenta in vista delle revisioni programmate nei prossimi mesi. Le conseguenze del downgrade sono molteplici:

  • Lo spread OAT-Bund si è stabilizzato nella fascia 75-90 punti base, riflettendo l'avvio di una nuova fase di pricing del rischio sul debito francese.
  • Nonostante il ribasso della valutazione, per il momento le vendite forzate sui bond non si sono manifestate in misura ampia grazie alla presenza della BCE, che può intervenire tramite strumenti come il Transmission Protection Instrument (TPI).
  • Le revisioni di rating possono avere un impatto sulla strategia di finanziamento della Francia, aumentando i costi di rifinanziamento e producendo un effetto negativo su banche ed economia reale.
In confronto, l'Italia ha beneficiato di una percezione di maggiore disciplina fiscale, con alcune prospettive di upgrade da parte delle stesse agenzie. Tuttavia, resta alta la sensibilità dei mercati a nuovi segnali di fragilità istituzionale, sia a Parigi che altrove nell'Eurozona.

Conseguenze per i mercati europei, l'Eurozona e i rischi di contagio sull'Italia

Le recenti tensioni sui titoli di Stato hanno investito il sistema bancario francese su più livelli. Le principali banche di Parigi, tra cui BNP Paribas, Crédit Agricole, BPCE e Société Générale, detengono consistenti porzioni di debito pubblico nazionale - tra i 40 e i 100 miliardi di euro a istituto - e subiscono quindi una correlazione diretta tra volatilità degli OAT e oscillazioni dei ratio di capitale (in particolare CET1). La nota di Generali Asset Management sottolinea il fenomeno del doom loop, in cui la debolezza dello Stato si trasmette ai bilanci bancari. I principali rischi per il settore sono:

  • Aumento dei costi di raccolta all'ingrosso, in particolare sui mercati internazionali, dove la Francia viene percepita come più rischiosa rispetto al recente passato.
  • Potenziale rallentamento nella crescita dei prestiti a famiglie e imprese, a causa delle incertezze politiche e dell'aumento dei rendimenti.
  • Pressione sul capitale delle banche, che proprio nel 2025 avevano mostrato segnali di miglioramento della redditività dopo anni di compressione dei margini.
Anche se la struttura di funding è diversificata e il comparto rimane solido a livello europeo, un eventuale nuovo peggioramento del rating aggraverebbe la posizione dei principali istituti finanziari francesi, incrementando i rischi sistemici.

La crisi ha generato nervosismo sulle piazze azionarie europee, con il CAC 40 che ha registrato cali più marcati rispetto ad altri listini continentali mentre le tensioni sui bond sono cresciute anche in paesi come la Spagna. L'Italia - storicamente percepita come anello debole - è oggi vista in una posizione di relativa forza grazie alla maggiore stabilità politica e al consolidamento fiscale in atto. I principali rischi di contagio riguardano:

  • Possibili ampliamenti degli spread tra titoli periferici e Bund tedeschi, soprattutto in caso di nuove indizioni elettorali o stallo istituzionale a Parigi.
  • Effetti sulla percezione dell'Eurozona come area finanziaria omogenea, con timori ricorrenti di “frammentazione del rischio” tra centro e periferia.
  • Conseguenze sulla strategia BCE: se il contagio dovesse estendersi, la banca centrale potrebbe valutare nuovi interventi di stabilizzazione anche a fronte di un'inflazione sotto controllo.
Per ora, la "Francia in crisi conseguenze Btp Oat" non implica un rischio sistemico paragonabile a quello vissuto durante la crisi del debito sovrano europeo, ma la sorveglianza rimane alta soprattutto in vista delle future revisioni di rating e delle prossime manovre di bilancio sia francesi sia italiane.
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