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I debiti di uno dei due conviventi, possono ricadere sull'altro? Cosa dicono le normative e giurisprudenza

di Marianna Quatraro pubblicato il
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E' possibile che i debiti di un convivente ricadano sull'altro, in quali casi e cosa prevede la normativa vigente

La gestione dei debiti all’interno di una famiglia o tra conviventi rappresenta un tema ricorrente nel diritto italiano, soprattutto in presenza di patrimoni condivisi e situazioni patrimoniali complesse.

Spesso ci si chiede se e in quali casi i debiti contratti da un convivente possano avere ripercussioni sull’altro soggetto della coppia o sul nucleo familiare, nonostante la distinzione tra conviventi come coppia che divide la stessa casa e la stessa vita e conviventi che hanno firmato un patto di convivenza ufficiale in Comune. 

Quando i debiti di un convivente possono ricadere sull’altro: i casi previsti dalla legge

Stando a quanto previsto dalla normativa vigente, ogni soggetto risponde dei debiti contratti con il proprio patrimonio presente e futuro.

Nel contesto dei rapporti di convivenza, non esiste una regola automatica che preveda la responsabilità solidale per i debiti dell’altro componente della coppia, a differenza di quanto accade in un matrimonio. 

Tuttavia, vi sono eccezioni che meritano attenzione, tra cui:

  • Coobbligazione volontaria: se entrambi sottoscrivono un finanziamento o una fideiussione, la responsabilità è condivisa.
  • Debiti per spese familiari necessarie, come affitto o utenze, che possono coinvolgere ambedue qualora siano parte contrattuale.
  • Successione ereditaria: l’accettazione dell’eredità comporta la trasmissione non solo dei beni, ma anche dei debiti proporzionalmente alla quota assegnata.
Se uno dei conviventi ha debiti con il fisco, le banche o privati, sia nel caso di conviventi di fatto che non, questi non ricadono automaticamente sull'altro convivente. La responsabilità per i debiti è sempre personale, a meno che non vi siano accordi specifici tra i conviventi stessi o che il debito sia stato contratto per spese familiari condivise.  

Generalmente, non si arriva al pignoramento dei beni anche del convivente del debitore da parte dell’ufficiale giudiziario, ma si tratta di un provvedimento esecutivo che colpisce solo chi ha effettivamente contratto dei debiti. 

Le principali normative di riferimento: Codice Civile e responsabilità patrimoniale

Le norme che regolano la gestione dei debiti, in generale, sono quelle riportate nel Codice Civile e, in particolare:

  • Art. 2740 c.c.: responsabilità patrimoniale personale.
  • Artt. 177-197 c.c.: disciplina della comunione e separazione dei beni tra coniugi e gli effetti sulle obbligazioni.
  • Art. 189 c.c.: stabilisce la sussidiarietà nell’aggressione ai beni comuni nei limiti della quota del coniuge insolvente.
  • Disposizioni sulle successioni ereditarie: definiscono la trasmissibilità dei debiti solo in seguito all’accettazione con beneficio d’inventario o meno.

Strategie per proteggere il patrimonio personale dai debiti del convivente

Esistono diverse strategie pratiche per tutelare il patrimonio individuale:
  • Scelta della separazione dei beni: garantisce che i debiti contratti da uno dei conviventi non si estendano automaticamente all’altro.
  • Documentazione dettagliata della titolarità dei beni: serve a dimostrare l’estraneità in caso di pignoramento.
  • Evitare conti cointestati e garanzie reciproche: riduce il rischio di esposizione verso creditori dell’altro convivente.
  • Consulenza legale qualificata: per analizzare ed eventualmente ridisegnare l’assetto patrimoniale.
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