Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Il vero condono e rottamazione totale cartelle esattoriali che dovrebbe partire nel 2026 non è inclusa in Manovra Finanziaria

di Marianna Quatraro pubblicato il
vero condono cartelle non incluso Manovr

Salta, al momento, in Manovra Finanziaria 2026 il condono delle cartelle esattoriali diventate inesigibili: cosa ci si aspettava

L'attenzione sulle novità fiscali per il 2026 si concentra sulla mancata inclusione, nella Manovra Finanziaria, di un provvedimento che molti osservatori ritenevano imminente: il condono delle cosiddette cartelle inesigibili. Nel quadro di una finanza pubblica in cerca di equilibrio tra rigore nei confronti degli insolventi e attenzione verso i contribuenti in difficoltà, si assiste a un progressivo rinvio delle misure strutturali di alleggerimento del magazzino riscossione. Si era ipotizzato che la prossima manovra finanziaria segnasse l’avvio di una definizione agevolata estesa, ma il testo ufficiale non contempla tali interventi, rimandando le attese a un futuro riordino normativo demandato alla delega fiscale.

Definizione agevolata e condono: cosa prevede la nuova pace fiscale 2026

Il governo, nell’ambito della nuova strategia fiscale, ha previsto un intervento di pace tributaria, con la definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione. Tuttavia, la vera rottamazione, intesa come stralcio delle cartelle ormai considerate definitivamente inesigibili, non è stata inserita (ad oggi) nell’attuale manovra finanziaria.

Le ipotesi discusse nei mesi precedenti avevano lasciato presagire una soluzione basata su una definizione selettiva, distinguendo tra debiti effettivamente recuperabili e quelli per cui l’azione esattoriale sarebbe antieconomica. Questa prospettiva rimane sullo sfondo, legata all’attuazione della delega fiscale e a una revisione più completa della disciplina.

Sebbene molti operatori del settore e contribuenti pensassero che la vera rottamazione, con annullamento dei debiti ritenuti definitivamente inesigibili, sarebbe stata incorporata nella manovra 2026, il provvedimento viene rinviato a tempi e modalità da definirsi, come previsto dai progetti attuativi della delega fiscale depositata nelle sedi parlamentari.

Cartelle esattoriali interessate: periodo 2000-2024, criteri di inesigibilità e importi minimi

Essenziale per la comprensione delle prossime politiche di riscossione è identificare le cartelle potenzialmente coinvolte. Le discussioni istituzionali hanno posto particolare attenzione ai carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione fra il 2000 e il 2024, con priorità sulle generazioni di debito antecedenti al 2010.

L’emergere della categoria dei crediti inesigibili definisce un’area di intervento ove risulta antieconomico mantenere in vita l’obbligazione: nella maggioranza dei casi i costi di riscossione superano di gran lunga la prevedibile entrata, oppure risulta impossibile reperire il debitore o i suoi beni.

  • Cartelle sotto i 1.000 euro: rappresentano circa il 76% del totale, ma incidono poco sui flussi di cassa, risultando spesso costose da recuperare rispetto all’importo effettivo.
  • Debiti divenuti inesigibili per prescrizione o irreperibilità: numerose posizioni, specialmente quelle anteriori al 2010, sono tecnicamente non più recuperabili e si attende una normativa di stralcio definitivo.
  • Esclusioni previste: dall’eventuale definizione agevolata saranno normalmente esclusi i debiti da condanne della Corte dei Conti e quelli riguardanti il recupero di aiuti di Stato.
Il sistema, nel suo complesso, punta a sanare una situazione divenuta cronica attraverso lo svuotamento degli archivi fiscali, mentre il legislatore si interroga sull’opportunità di condonare somme che ormai risultano più onerose per lo Stato che vantaggiose in termini di incasso effettivo. Un quadro di sintesi potrebbe essere reso tramite la seguente tabella:
Tipologia cartella Periodo Criterio di inesigibilità
Minimi importi 2000-2024 Recupero antieconomico
Crediti prescritti Pre-2010 Prescrizione legale
Irrin-tracciabilità debitore Tutto il periodo Impossibilità di notifica/esecuzione

La mancata inclusione di queste misure nella manovra 2026 impone un’attenzione agli sviluppi legati all’attuazione della delega fiscale.

Il meccanismo della rateizzazione: durata, rate minime e sostenibilità economica

Nel contesto delle possibili definizioni agevolate è centrale la rateizzazione, calibrata per assicurare la doppia esigenza di sostenibilità per il debitore e recupero certo per lo Stato. Le ipotesi operative prevedono la possibilità di diluire i pagamenti su un arco massimo di 96 mesi (8 anni), con alcune differenziazioni in base all’entità del debito: debiti maggiori consentono una durata ampliata, mentre per le esposizioni minime la periodicità viene accorciata, così da evitare che il costo amministrativo superi l’incasso effettivo.

  • Durata della dilazione: Fino a 8 anni, con possibili piani più brevi per cartelle di importo modesto.
  • Importo minimo rata: Stabilito a non meno di 50 euro mensili, soglia che riflette il trade-off tra accessibilità per il contribuente e convenienza per l’ente di riscossione;
  • Quote costanti: A differenza delle precedenti edizioni, si abbandona la prassi delle maxi-rate iniziali, optando per pagamenti distribuiti in modo uniforme.

Le prospettive future: criticità e possibili sviluppi della disciplina delle cartelle inesigibili

Guardando ai prossimi sviluppi, l’evoluzione della disciplina delle cartelle inesigibili si preannuncia complessa: la verifica della fattibilità di una cancellazione generalizzata è rimandata al completamento della legge delega fiscale. Nel dibattito tecnico e politico restano alcuni quesiti aperti:
  • Effetto sistemico sul senso di legalità: il rischio che la ciclicità delle sanatorie indebolisca il patto tra Stato e cittadini resta alto.
  • Necessità di una riforma strutturale: si fa sempre più viva l’esigenza di un intervento che eviti di concentrare risorse su crediti praticamente irrecuperabili, introducendo tempistiche certe di cancellazione o snellimento degli archivi.
  • Gestione delle aspettative: occorre comunicare in modo trasparente che la definizione agevolata mantiene carattere di straordinarietà e non rappresenta una prassi ordinaria.
Le speranze sono affidate alla futura attuazione dei principi delegati dal Parlamento, in attesa che una disciplina definitiva possa restituire efficacia e autorevolezza all’azione di riscossione, riducendo l’abitudine del sistema fiscale a ricorrere periodicamente a provvedimenti di sanatoria.

 



Leggi anche