I controlli fiscali penalizzano i contribuenti meno benestanti e puntano poco sui più ricchi: la situazione attuale
L'ultima denuncia dell’Alleanza contro la povertà, dopo l’analisi dei dati dell’Osservatorio sulle entrate fiscali del Centro studi e ricerche itinerari previdenziali, ha riportato all’attenzione pubblica una situazione di crescente squilibrio. L’organizzazione ha sottolineato come, nel sistema italiano, le imposte dirette gravino soprattutto sulle fasce di reddito medio-basse, mentre i contribuenti più abbienti godono di regimi di favore o sfuggono con maggiore facilità alle verifiche e ai controlli fiscali.
Secondo l’ultima rilevazione, quasi la metà della popolazione, il 47%, non versa alcuna imposta sul reddito (Irpef), mentre la pressione fiscale si concentra in misura sproporzionata su lavoratori dipendenti, pensionati e piccole imprese.
Secondo recenti studi, il 7% della popolazione, circa 2,9 milioni di contribuenti, a partire da redditi lordi annui di 76.000 euro, versa, in termini percentuali, una quota d’imposta inferiore rispetto ai contribuenti della fascia media o bassa. Questo fenomeno si discosta dalla tendenza di altri paesi avanzati, dove solitamente sono solo l’1-2% più ricchi a beneficiare di simili vantaggi.
Una tabella riassuntiva può aiutare a visualizzare la sproporzione nel carico fiscale effettivo:
Fascia di reddito | Percentuale su popolazione | Aliquota effettiva media (%) |
0 – 15.000 € | ~34% | 0-5 |
15.001 – 30.000 € | ~27% | 8-18 |
30.001 – 75.000 € | ~24% | 20-28 |
Oltre 76.000 € | 7% | 15-26 |
I dati confermano che i controlli sulle fasce oltre i 76.000 euro risultano inferiori rispetto a quelli destinati ai contribuenti a reddito più basso, accrescendo il senso di iniquità del sistema.
Il sistema tributario italiano, pur presentando una struttura formalmente progressiva, è stato negli anni oggetto di numerose modifiche che ne hanno ridotto l’efficacia perequativa. Deduzioni, regimi sostitutivi e agevolazioni dedicate a specifiche categorie, autonomi, esercenti piccole attività, grandi investitori, ha permesso a una fascia relativamente ampia di contribuenti con redditi medio-alti e alti di ridurre drasticamente la quota di imposte dovute.
Le strategie di elusione si muovono su due fronti principali: