Nell’attuale scenario politico ed economico italiano, le misure straordinarie di sanatoria, i condoni e le numerose rottamazioni fiscali sono tornate al centro del dibattito. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha varato o proposto oltre venti interventi legislativi indirizzati a regolarizzare posizioni di irregolarità edilizia o tributaria, molti dei quali ancora attivi o in fase di approvazione.
Queste iniziative, spesso adottate in maniera ciclica durante vari mandati di governo, rispondono sia ad esigenze pratiche di alleggerimento della macchina amministrativa e di rilancio del gettito pubblico, sia a pressioni sociali provenienti da diverse fasce della popolazione. Se da una parte rappresentano un’opportunità per cittadini e aziende in situazione di irregolarità, dall’altra alimentano critiche sull’equità e sull’efficacia del sistema di controllo e repressione delle illegalità.
Cosa sono i condoni, le sanatorie e le rottamazioni fiscali e edilizie
Per comprendere la portata delle misure introdotte, è fondamentale chiarire cosa si intenda per sanatoria, condono e rottamazione, sia nell’ambito fiscale che in quello edilizio.
- Condono edilizio: misura straordinaria che consente di regolarizzare opere realizzate in assenza di permessi o in difformità dagli stessi, salvo eccezioni previste dalle normative vigenti.
- Sanatoria: istituto simile, ma in genere più limitato, che permette di ottenere la regolarizzazione di situazioni specifiche, anche a seguito di innovazioni normative o mutate condizioni urbanistiche.
- Rottamazione fiscale: procedura che consente di estinguere debiti tributari pendenti mediante il pagamento agevolato di una parte del debito, spesso senza sanzioni o interessi di mora, come già avvenuto con le cosiddette "rottamazioni quater".
Da un punto di vista giuridico,
tutti questi strumenti rappresentano una deviazione dalla regola, introducendo elementi di eccezionalità con l’obiettivo di garantire un incasso certo e immediato alle casse dello Stato e, al contempo, ridurre il contenzioso amministrativo e fiscale.
L’applicazione sistematica di tali misure ha però profonde implicazioni, incidendo sia sulla percezione della legalità tra cittadini e imprese sia sulla fiducia verso il sistema istituzionale. Per tali ragioni, ogni riproposizione di queste iniziative è accompagnata da dibattiti tecnici e morali che ne analizzano la necessità, l’efficacia e l’impatto a lungo termine.
Quali sono le sanatorie, i condoni e le rottamazioni già approvate dal governo Meloni e ancora utilizzabili
Sono diverse le sanatorie (fiscali ed edilizie), i condoni e le rottamazioni per agevolare i contribuenti e cittadini italiani decise dal governo Meloni nel corso del suo lavoro di questi ultimi anni. Si parla di oltre 20 provvedimenti in tutto, alcuni esauriti e altri ancora vigenti. Citiamo, certamente, il Decreto Salva Casa, particolarmente importante per la regolarizzazione di abusi edilizi in maniera più rapida e agevolata.
A seguire troviamo, per esempio, il Decreto Fiscale del 2023, una sanatoria per la definizione agevolata dei carichi affidati all'agente della riscossione e la sanatoria per le imposte dichiarate e non pagate; le diverse sanatorie messe a punto per il settore agricolo; la rottamazione quater; la sanatoria cosiddetta "salva-calcio", uno scudo fiscale che permette alle società sportive di spalmare i versamenti Iva su 5 anni, pagando solo una piccola sanzione del 3%
Il nuovo condono edilizio e la riapertura della sanatoria 2003: caratteristiche, soggetti interessati e limiti
Tra le iniziative più discusse del Governo emerge la proposta di riapertura della vecchia sanatoria edilizia del 2003 e l’introduzione di un nuovo condono "light" per abusi edilizi minori. Gli emendamenti segnalati dalla maggioranza mirano sia a riattivare le pratiche sospese relative al condono edilizio 2003 (Dl 269/2003), sia a introdurre una finestra straordinaria per sanare alcune tipologie di abusi realizzati fino al 30 settembre 2025. Tra le peculiarità della nuova misura:
- Ambito di applicazione: riguarda opere abusive concluse entro la fine di settembre 2025, escludendo tassativamente interventi su aree con vincoli assoluti (ambientali, idrogeologici, paesaggistici, storici) e immobili già oggetto di precedenti sanatorie.
- Tipologie di abusi sanabili: piccoli interventi come chiusure di verande, tettoie, portici trasformati in spazi chiusi, ristrutturazioni minori e manutenzioni straordinarie eseguite in difformità dal titolo edilizio, purché non comportino aumento di volumetria.
- Ruolo delle regioni: ciascuna amministrazione regionale ha la facoltà di recepire la norma e definire con appositi provvedimenti le modalità attuative, stabilendo il perimetro effettivo dei casi regolarizzabili.
- Tempi certi: secondo la proposta, i Comuni dovranno concludere le istruttorie relative alle pratiche di condono 1985, 1994 e 2003, rilasciando o negando i titoli edilizi entro il 31 marzo 2026.
Restano escluse tutte le opere in aree ad alto rischio, come zone rosse, aree protette, beni di rilevante interesse storico o sottoposti a vincoli paesaggistici. Anche le pratiche presentate da soggetti con condanne gravi restano fuori dal perimetro della sanatoria.
L’obiettivo politico dichiarato è regolarizzare situazioni rimaste «nel limbo» per inefficienze amministrative, alleggerendo così il carico burocratico dei Comuni e fornendo una risposta a migliaia di cittadini bloccati da anni.
Le altre misure di sanatoria: il condono fiscale, il ravvedimento speciale e le rottamazioni quinquies
A fianco degli interventi sull’edilizia, l’esecutivo ha avviato e prorogato varie misure sulla fiscalità volte a consentire la regolarizzazione di debiti tributari e contributivi. Una delle proposte di maggiore rilievo riguarda il ritorno del cosiddetto “ravvedimento speciale”, introdotto per professionisti, autonomi e titolari di partita Iva che aderiscono al concordato preventivo biennale (2025-2026). Principali elementi di queste iniziative:
- Ravvedimento speciale: permette di sanare annualità fiscali pregresse (dal 2019 al 2023), con aliquote agevolate tra il 10% e il 15%, e uno sconto del 30% per i periodi 2020-2021, segnati dalla crisi pandemica.
- Rottamazione quinquies: ulteriore possibilità di definizione agevolata delle cartelle esattoriali, la quinta in meno di dieci anni, che consente di estinguere i debiti iscritti a ruolo pagando solo l’imposta e abbattendo sanzioni e interessi.
- Saldo e stralcio contributivo: misura che ha consentito per importi fino a mille euro, previsti per annualità tra il 2000 e il 2015, un abbattimento significativo del debito nei confronti di enti previdenziali come l’INPS.
Per tutte queste norme,
le modalità operative prevedono pagamenti unici o rateizzati, soglie minime, verifiche degli indici di affidabilità fiscale (ISA) e un’adesione volontaria che esclude automatismi. Si tratta di strumenti che, pur garantendo gettito immediato e alleggerendo il carico amministrativo, suscitano perplessità circa gli effetti sul medio periodo e sull’equità tra contribuenti.
La progressiva diffusione delle rottamazioni, dilata il concetto di “premialità” per chi non ha rispettato le scadenze fiscali, alimentando il dibattito sull’efficacia deterrente del sistema tributario italiano.
Le novità attese e i nuovi condoni in arrivo: prospettive future e possibili scenari
All’orizzonte si profilano ulteriori misure, già oggetto di discussione parlamentare o previste negli ultimi emendamenti alla manovra. Tra queste, spiccano:
- Un nuovo condono edilizio: ispirato al modello del 1985 e del 2003, con platea ampliata di abusi sanabili e l’esclusione rigorosa delle aree a rischio vincolato; i dettagli attuativi saranno materia delle singole regioni.
- La riproposizione del condono “oro”: sanatoria straordinaria per l’emersione di patrimoni non dichiarati, beni e capitali, finalizzata a favorire il rientro di risorse e combattere la mancata trasparenza fiscale.
- Rottamazione quinquies: già preannunciata da esponenti della maggioranza, comporterebbe l’ennesima estinzione agevolata dei debiti iscritti a ruolo, in un ciclo ininterrotto dall’avvio nel 2016.
Sul fronte normativo,
restano numerose incognite sulla reale portata delle adesioni e sugli effetti economici. Gli esperti avvertono che una successione ravvicinata di tali provvedimenti rischia di indebolire il principio di legalità tributaria e urbanistica, rafforzando l’aspettativa di nuovi azzeramenti periodici dei debiti. Le aspettative dettate dalla congiuntura economica e dalle pressioni di categorie produttive di rilevanza sociale potrebbero favorire ulteriori aperture anche in futuro, soprattutto nelle fasi pre-elettorali.
La sfida per chi governa resta dunque quella di bilanciare l’esigenza di cassa e semplificazione con il mantenimento della fiducia nel sistema, evitando che le sanatorie siano percepite come scorciatoie ricorrenti a discapito della collettività e della legalità.
Impatto economico e sociale dei condoni: dati, critiche e polemiche sulla politica dei condoni
I riflessi economici e sociali delle sanatorie, dei condoni e delle rottamazioni sono molteplici e spesso controversi. Secondo i dati della Corte dei Conti e dell’INPS, le misure introdotte tra il 2023 e il 2025 hanno inciso pesantemente sui saldi pubblici: la sola operazione di "saldo e stralcio" dei debiti contributivi ha creato un buco da 6,6 miliardi di euro nel bilancio dell’ente pensionistico, da coprire con fondi pubblici nei prossimi anni. A livello fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha registrato che solo il 17,7% dell’evasione accertata in un anno viene effettivamente recuperato, mentre il restante si frammenta tra incassi parziali, adesioni a rottamazioni mai completate e aspettative di nuovi condoni.
- Dati sull'abusivismo edilizio: Secondo ISTAT, in Italia la media delle costruzioni abusive è del 15,1%, ma raggiunge picchi del 50% in Campania, Calabria e Basilicata. Nel Mezzogiorno la media tocca il 39,2%, contro il 4,3% del Nord.
- Ordinanze di demolizione poco efficaci: su scala nazionale vengono eseguite tra il 15% e il 18% delle ordinanze, con cifre inquietanti nella sola Campania (solo il 3% eseguite).
| Regione |
Tasso abusivismo edilizio (%) |
Ordinanze demolizione eseguite (%) |
| Campania |
oltre 50 |
3 |
| Mezzogiorno |
39,2 |
~15-18 |
| Nord |
4,3 |
~15-18 |
Sul piano sociale e politico, le polemiche sono feroci. Le opposizioni accusano l’esecutivo di aver usato le sanatorie a scopo elettorale – specie in Campania, teatro di elezioni imminenti e storicamente affetta da abusivismo edilizio. Esponenti come Giuseppe Conte (M5S), Matteo Renzi (Italia Viva) e vari rappresentanti del Partito Democratico parlano apertamente di "voto di scambio" e di "premio a chi viola le regole." Le ragioni del governo, invece, ruotano attorno all’esigenza di sanare il passato evitando inutili contenziosi e garantendo un quadro più certo per cittadini e professionisti coinvolti.
Gli ambientalisti denunciano che la ripetizione dei condoni favorisce la devastazione del territorio, accresce il rischio idrogeologico e incentiva il ciclo vizioso dell’illegalità.
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